Misurare la corrente al tailcap

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Ultimo Katun
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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da Ultimo Katun » 20/10/2014, 11:25

pie_tr0 ha scritto:

io ho questa e costa una trentina di euro
-IMMAGINE-
e vede i 10 mA sulla scala dei 40A
Bello; lo cercherò anche io. Però ho letto che a 40A ha una possibilità di errore del ± 2%, questo significa che nella scala (entro la scala) dei 40Amp può sbagliare di più o meno 800mA. Che vede i 10mA significa solo che te li visualizza sul display come indicazione numerica (quindi la "virgola mobile") o "tacchetta" se indicazione lineare. Preferirei una scala minore; a 20Amp il 2% sono 400mA e su quella del 10 sono sempre più o meno 200mA.

Io per le misure uso dei tester cinesi quando l'approssimazione mi va bene, lo strumento che ho ora in casa per le misure più precise è un semplice GBC MS 8209, mi piace perchè è anche luxometro (misura anche l'umidità; la temperatura ed il suono) ed ha due scale per l'amperaggio: 400mA e 10Amp con un margine di errore del ±3%, quindi sulla scala dei 400mA può errare di ±12mA e sulla scala dei 10Amp di 300mA, sempre più o meno.

Il prodotto che hai tu ha una accuratezza maggiore, ma avendo una scala più ampia risulta essere meno preciso; se avesse una scala anche a 10 o 20Amp sarebbe ottimo per le misurazioni di noi torciofili.

Sugli strumenti ricordo poi una cosa; la percentuale di errore (ma parlo ora degli strumenti analogici) viene misurata facendo una media, ma a "centro banda", risulterà più preciso. Cioè uno strumento analogico che misura i 40Amp (fondo scala) con una approssimazione del 3%, questa approssimazione è calcolata nella media ma sarà minore in una certa area di centro-banda (o centro-scala), quindi, diciamo da 15Amp a 25Amp ed andrà aumentando verso gli estremi di banda.
Ora non so se tale caratteristica passa anche sugli apparecchi di misura digitale, una parte di me ritiene di no, ma andando a valutare l'approssimazione degli elementi a stato solido, come resistenze, condensatori ed altro, nei calcoli interni che l'apparecchio digitale deve realizzare per esporre una misura, mi sa che troviamo un andamento non lineare ma curvilineo, ondulare, quindi una scala anche digitale potrebbe (dico potrebbe, devo verificare) avere un errore minimo nella sua parte centrale ed aumentare agli estremi. Ora, gli strumenti più costosi hanno una logica che compensa questi squilibri, ma costano veramente centinaia di euro, se non migliaia; al di sotto di una certa qualità (certificata) una scala amplia sarà precisa comunque di più al suo centro-banda e meno precisa rispetto ad una misurazione fatta su una scala che quanto più si avvicina al doppio della misurazione da effettuare. Cioè una scala a 40 sarà più precisa a misurare 20 piuttosto che 5 o 35. Come ripeto però devo verificare se sulla strumentazione elettronica (che comunque usa componenti ad andamento non lineare perchè risentono di temperature, frequenze, ecc.) quello che avviene nella strumentazione digitale è così evidente o trascurabile ed in quale misura.
Scusate se mi sono lasciato andare a dissertazioni che in me sono di vecchia memoria.

pie_tr0
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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da pie_tr0 » 20/10/2014, 14:25

Ultimo Katun ha scritto:
pie_tr0 ha scritto:

io ho questa e costa una trentina di euro
-IMMAGINE-
e vede i 10 mA sulla scala dei 40A
Bello; lo cercherò anche io. Però ho letto che a 40A ha una possibilità di errore del ± 2%, questo significa che nella scala (entro la scala) dei 40Amp può sbagliare di più o meno 800mA. Che vede i 10mA significa solo che te li visualizza sul display come indicazione numerica (quindi la "virgola mobile") o "tacchetta" se indicazione lineare. Preferirei una scala minore; a 20Amp il 2% sono 400mA e su quella del 10 sono sempre più o meno 200mA.

Io per le misure uso dei tester cinesi quando l'approssimazione mi va bene, lo strumento che ho ora in casa per le misure più precise è un semplice GBC MS 8209, mi piace perchè è anche luxometro (misura anche l'umidità; la temperatura ed il suono) ed ha due scale per l'amperaggio: 400mA e 10Amp con un margine di errore del ±3%, quindi sulla scala dei 400mA può errare di ±12mA e sulla scala dei 10Amp di 300mA, sempre più o meno.

Il prodotto che hai tu ha una accuratezza maggiore, ma avendo una scala più ampia risulta essere meno preciso; se avesse una scala anche a 10 o 20Amp sarebbe ottimo per le misurazioni di noi torciofili.

Sugli strumenti ricordo poi una cosa; la percentuale di errore (ma parlo ora degli strumenti analogici) viene misurata facendo una media, ma a "centro banda", risulterà più preciso. Cioè uno strumento analogico che misura i 40Amp (fondo scala) con una approssimazione del 3%, questa approssimazione è calcolata nella media ma sarà minore in una certa area di centro-banda (o centro-scala), quindi, diciamo da 15Amp a 25Amp ed andrà aumentando verso gli estremi di banda.
Ora non so se tale caratteristica passa anche sugli apparecchi di misura digitale, una parte di me ritiene di no, ma andando a valutare l'approssimazione degli elementi a stato solido, come resistenze, condensatori ed altro, nei calcoli interni che l'apparecchio digitale deve realizzare per esporre una misura, mi sa che troviamo un andamento non lineare ma curvilineo, ondulare, quindi una scala anche digitale potrebbe (dico potrebbe, devo verificare) avere un errore minimo nella sua parte centrale ed aumentare agli estremi. Ora, gli strumenti più costosi hanno una logica che compensa questi squilibri, ma costano veramente centinaia di euro, se non migliaia; al di sotto di una certa qualità (certificata) una scala amplia sarà precisa comunque di più al suo centro-banda e meno precisa rispetto ad una misurazione fatta su una scala che quanto più si avvicina al doppio della misurazione da effettuare. Cioè una scala a 40 sarà più precisa a misurare 20 piuttosto che 5 o 35. Come ripeto però devo verificare se sulla strumentazione elettronica (che comunque usa componenti ad andamento non lineare perchè risentono di temperature, frequenze, ecc.) quello che avviene nella strumentazione digitale è così evidente o trascurabile ed in quale misura.
Scusate se mi sono lasciato andare a dissertazioni che in me sono di vecchia memoria.
la tua precisazione e' giusta ma fino ad un certo punto e considerando che l'elettronica e' la cosa che mi fa portare il pane a casa da 25 anni, ho fatto la controprova con uno strumento a banco molto piu' preciso (e costoso).
I 10 mA non saranno precisi, ma ci sono tutti, mi spiego: l'errore in questione, ovvero del 2% determina la classe dello strumento (determinata dalla precisione dei partitori resistivi) ed in genere e' riferita al fondo scala, questo poi andava bene negli stumenti analogici, in quelli digitali si indica col numero di digit o di cifre significative ed in genere e' sempre di +/- un digit,
e poi l'oggetto ha la possibilita' di vedere la misura relativa, ovvero azzerare un eventuale offset, questo ti permette di avere misure piu' corrette.

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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da Ultimo Katun » 20/10/2014, 20:42

pie_tr0 ha scritto: la tua precisazione e' giusta ma fino ad un certo punto e considerando che l'elettronica e' la cosa che mi fa portare il pane a casa da 25 anni, ho fatto la controprova con uno strumento a banco molto piu' preciso (e costoso).
I 10 mA non saranno precisi, ma ci sono tutti, mi spiego: l'errore in questione, ovvero del 2% determina la classe dello strumento (determinata dalla precisione dei partitori resistivi) ed in genere e' riferita al fondo scala, questo poi andava bene negli stumenti analogici, in quelli digitali si indica col numero di digit o di cifre significative ed in genere e' sempre di +/- un digit,
e poi l'oggetto ha la possibilita' di vedere la misura relativa, ovvero azzerare un eventuale offset, questo ti permette di avere misure piu' corrette.
Ma su un apparecchio di misura digitale, con fondo-scala a 40Amp; come fai a vedere 10mA?
40Amp sono 40000mA e 10mA sono al quarto digit. Su questo punto ho un link che parla proprio di questo: http://w3.uniroma1.it/chemo/heritage/mi ... ide12.html

Ecco perchè dico che una misura sarà più precisa quanto il dato che si intende misurare è vicino al doppio della portata del misuratore, in quella scala. (ho usato “il doppio” come esempio, cioè con il valore che intendiamo misurare che si pone al centro-scala, ma è un esempio)

Cioè se la precisione maggiore ed attendibile si ha su scale vicine alla misura. 10mA sono la quattromillesima parte della misurazione; tu vedi un quatromillesimo di Ampere su 40.000mA?

É difficile da credere. Semmai 10mA è possibile valutarli su un fondoscala di qualche centinaio di mA, 10Amp di fondo scala è già tanto che valuti i 50mA.
Non dico che tu non veda dei numeri; i numeri lo strumento te li fornisce, come detto nel link, io posso fare strumenti a quanti digit voglio, qualcosa mi indicheranno, ma su misure minime fatte su grandi scale ci sarà un “rumore” dato dall'imprecisione dello strumento che portano a vedere qualcosa, ma non la misura esatta, bensì una approssimativa in rapporto alla scala di misura.
Ti indico anche un altro link: http://www.laurtec.it/tutorial/strument ... -di-misura

e ti riporto un brano: “Come si è accennato un multimetro digitale possiede al suo interno un convertitore analogico digitale. Al fine di ottenere misure quanto più accurate possibili, indipendentemente dalla grandezza da misurare è bene selezionare la portata dello strumento, ovvero il range di misura, quanto più vicino a quella che ci si aspetta (rimanendo al valore più alto). Per esempio se volessimo leggere 5V potremmo farlo sia con la portata 200V che 20V ma quella da 20V ci permette di avere una maggiore accuratezza. Da un punto di vista meramente pratico vedremo che sull'LCD sarà presente la cifra decimale e questo ci dice che la misura che leggeremo sarà “migliore”.
La ragione per cui la misura è più accurata, anche se abbiamo più cifre significative, è legata al fatto che abbassando la portata al valore più prossimo a quello che andremo a misurare tenderemo ad utilizzare maggiormente la dinamica in ingresso del convertitore analogico digitale del nostro strumento, migliorando dunque il rapporto segnale rumore della misura (considerazioni analoghe sono valide anche per un oscilloscopio digitale).


Ecco perchè dico che uno strumento per le misure “torciofile” (e non solo, ma di questo parliamo) è bene che sia con una scala di misura vicino alla grandezza che vogliamo rilevare e che uno con scala a 10Amp sarà più preciso di uno con scala a 40Amp, dico “torciofile” perchè di norma le misurazioni che andiamo a fare sono intorno ai 3; 6; 8 Amp (magari!); e che per misurare un assorbimento minimo (di solito 2° o 3° livello, nelle torce plurilivello) serve un fondoscala minimo; io uso quello da 400mA ed è chiaro che con fondoscala a 400mA vedo bene anche i 5mA (nessun digit in decimale).

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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da pie_tr0 » 20/10/2014, 21:05

le cifre mostrate dallo strumento sono 4 e quindi, se 40,00 A e' il fondoscala, se leggo 00,01 questo significa 10 mA
che, come detto, non saranno 10 mA, ma possono essere qualcosa compreso tra 5 e 15 mA, ma comunque sono di quell'ordine di gandezza e comunque nel misurare una corrente che puo' essere di qualche Ampere, avere un'indecisione di piu' o meno 10 mA poco importa,
la risoluzione dello strumento (di questo si tratta) in caso di strumento digitale, e' legata all'ADC (Analog to Digital Converter) ovvero al numero di bit significativi di conversione.
Il metodo di conversione usato da ADC montati su strumenti che effettuano misurazioni di grandezze che variano lentamente nel tempo, in genere, sono nel tipo a doppia rampa con i quali molto facilmente si superano i 12-14 bit.
Un ADC con 12 bit permette una granularita' di misura di 4096 step e quindi, nel nostro caso ne basta proprio uno di questi,

e comunque ripeto, ho fatto la verifica a banco con un generatore di corrente e quello letto dallo strumento era esattamente la corrente prodotta dal generatore.
.... poi ognuno e' libero di pensare quello che vuole

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ailouros
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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da ailouros » 21/10/2014, 11:47

Per quanto riguarda la precisione della misurazione, ho visto che in tutti i multimetri digitali viene espressa in funzione anche di qualche cifra del display: questo aspetto non mi è chiaro...

Nel mio multimetro, per quanto riguarda la precisione della tensione, viene dichiarata questa specifica di accuratezza (nel campo delle correnti continue >4V):
±(0.8% +1).

Ora, ±0.8% della misurazione rilevata si calcola facilmente, ma non so come interpretare quel +1 relativo alla cifra del display.

Ad esempio, se misuro una tensione di una cella pari a 4.17V, su quale intervallo di valori mi devo aspettare che cada il valore effettivo della misura rilevata?
Un gatto è bellissimo da una certa distanza, ma visto da vicino è un’inesauribile fonte di meraviglia.

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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da Ultimo Katun » 21/10/2014, 15:36

ailouros ha scritto:Per quanto riguarda la precisione della misurazione, ho visto che in tutti i multimetri digitali viene espressa in funzione anche di qualche cifra del display: questo aspetto non mi è chiaro...

Nel mio multimetro, per quanto riguarda la precisione della tensione, viene dichiarata questa specifica di accuratezza (nel campo delle correnti continue >4V):
±(0.8% +1).

Ora, ±0.8% della misurazione rilevata si calcola facilmente, ma non so come interpretare quel +1 relativo alla cifra del display.

Ad esempio, se misuro una tensione di una cella pari a 4.17V, su quale intervallo di valori mi devo aspettare che cada il valore effettivo della misura rilevata?
Sicuramente dove hai scritto "corrente/i" volevi indicare "tensione/i". comunque con errore di 0,8 "su e giù" se leggi 4,17 ed usi, per esempio, la scala da 20 Volt (che avrebbe un errore di ±0.16 volt) , puoi andare da 4,33 a 4,01. a cui poi devi aggiungere al digit meno significativo la cifra +1, quindi il tester legge una misura che va da 4,34 a 4,02
MA, c'è una differenza tra la misurazione del tester all'interno della sua elettronica e la rappresentazione del risultato. Cioè: il tester conosce il suo stesso margine di errore ed un semplice calcolo (statistico e NON di misura) trova la media tra i valori massimo e minimo letti dall'elettronica del tester. 4,34 +4,02 =8,36 che diviso due fa 4,18 (tu vedi 4,17 per altre percentuali in gioco)

PERÒ ricorda che il tester MISURA da 4,34 a 4,02 (sempre circa) MA POI ti riporta 4,18 e ci siamo, ma quel 4,18 contiene un margine di errore che SOLO STATISTICAMENTE è stato corretto, tenendo anche in considerazione che l'errore del tester potrebbe andare da ±0,80 a ±0,89 (ma ti indica solo la prima cifra decimale, cioè ±0,8).

Chiaramente più il tester è preciso più il margine di errore sarà breve e la rappresentazione sarà esatta. Usando le scale più vicine alla tensione che vogliamo misurare, il margine di errore si abbassa.

Mi raccomando: la percentuale di errore è calcolata sulla scala e non sulla misura che noi effettuiamo, altrimenti non ci sarebbe variazione di risultato sia che misuriamo 0,5 volt su una scala di 2 volt sia su una scala di 20.000 volt e chiaramente la cosa non funziona così. Per esempio, provate a mettere 10 grammi su una bilancia che ha come fondoscala 100 grammi, ecco che la bilancia peserà bene, ma mettete gli stessi 10 grammi su una pesapersone da 200Kg di fondoscala, neanche li considera 10 grammi.

Quindi, per concludere, vai abbastanza tranquillo, se leggi 4,17 su un buon tester siamo molto vicino alla misura giusta (non uso il termine "esatta") tieni conto però che parte del risultato che vedi è misurato, il resto è calcolato statisticamente ed è indipendente dalla misurazione.

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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da ailouros » 21/10/2014, 18:09

Ho scritto corrente continua intendendo la misura delle tensioni in regime di corrente continua (DC o CC), perché ovviamente potrei misurare la tensione sotto corrente alternata, e le due accuratezze (ed anche la poizione del selettore di modalità nel multimetro) sono diverse :)

OK, ora mi è chiaro il significato da attribuire a quella "maledetta" cifra che segue la percentuale e di conseguenza il calcolo più preciso dell'intervallo di indeterminazione. Grazie per la spiegazione ;)
Un gatto è bellissimo da una certa distanza, ma visto da vicino è un’inesauribile fonte di meraviglia.

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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da romeo87 » 26/10/2014, 21:16

Ho misurato la corrente al tail della mia pd35 precedentemente spenta in turbo, impostato il multimetro su 20m ed ho letto un valore di 1.5...dove ho sbagliato?
Inoltre la luce emessa dalla torcia durante la misurazione era molto meno intensa del turbo


Rettifico, la luce è la stessa del turbo, ma la misurazione resta come prima

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Re: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da Ultimo Katun » 26/10/2014, 21:35

romeo87 ha scritto:Ho misurato la corrente al tail della mia pd35 precedentemente spenta in turbo, impostato il multimetro su 20m ed ho letto un valore di 1.5...dove ho sbagliato?
Inoltre la luce emessa dalla torcia durante la misurazione era molto meno intensa del turbo


Rettifico, la luce è la stessa del turbo, ma la misurazione resta come prima
Ma "20m" sta per 20milli(amp)? Non va bene, la scala da scegliere è quella immediatamente superiore alla corrente che si vuole misurare. Vedi se hai la scala da 10Amp, di solito poi va cambiata la posizione del puntale rosso e messo nell'apposita boccola per i 10Amp.

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Re: R: Misurare la corrente al tailcap

Messaggio da romeo87 » 26/10/2014, 21:42

Ecco come impostatoImmagine
Il valore 1.5

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