Ehm... no.
Il fatto che uno scatto è legato ad una temperatura colore di riferimento dovrebbe da solo far riflettere sull'arbitrarietà della rappresentazione, che NON può corrispondere al reale.
Poi c'è la fotocamera, che NON ha una risposta lineare per le diverse lunghezze d'onda della radiazione luminosa.
Dopo c'è l'algoritmo di demosaicizzazione che crea un file visibile interpolando i valori dei photosite del sensore, e anche qua si comporta come una "black box" in maniera del tutto arbitraria.
Ci sono le impostazioni di scatto, che NON seguono uno standard (non esiste).
Ci sono le schede video che hanno l'impostazione del punto di gamma diverso tra loro.
Ci sono i monitor, che hanno più o meno bit di risoluzione del colore, un gamut diverso persino tra esemplari dello stesso modello, e sono tutti (s)tarati differentemente.
C'è persino il motore grafico del browser, che legge o meno (e quando legge interpreta a modo suo) i profili colore integrati nella foto.
A proposito di spazi colore... Cosa usa chi scatta? sRGB, Adobe RGB o Prophoto RGB? Quanti sanno cosa sono queste diciture e cosa determinano?
Ci sono gli occhi di chi guarda, che reagiscono in maniera diversa sui colori in base alla luminanza.
C'è la percezione sensoriale della vista, risolta nel cervello che si abitua ad una temperatura colore e cambia la percezione di conseguenza.
E non ho preso in considerazione la possibile elaborazione in post dell'immagine.
Ci lavoro, e quando dico che nun se po ffà, è perché ci ho studiato su.
![Wink ;)](./images/smilies/icon_e_wink.gif)
La macchina fotografica non è uno strumento di analisi, ma di creazione di immagini. Possibilmente belle.
Anche se scatti con un banco ottico e dorso digitale Leaf, importi e controlli tutto su un monitor della madonna calibrato con il migliore dei ColorMunki... chi guarda non ha il tuo sistema. Non è replicabile.