Stefano Trentini
- dorgabri
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Re: Stefano Trentini
Quindi il "disegno" viene come viene?
Una Nitecore è per poco, una Fenix è per sempre...
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Re: Stefano Trentini
No, li sta nella bravura di chi prepara il damasco. in base ai materiali e a quante volte il metallo viene ripiegato, e in quale direzione. Per fare un esempio idiota, prendi pezzi di carta di colore differenti e inizia a piegarli a fantasia, dopodichè fai un taglio trasversale. Hai appena fatto un "damasco" di carta. Chi forgia la bassa sa quale metallo sara chiaro e quale sarà scuro, così, deciso il disegno che vuole, si arma di santa pazienza e martello e inizia a piegare. In quello usato da Stefano poi sicuramente sono state utilizzate varie barre di damasco piegate in modo diverso e poi ricompattate in forgia.
- S T
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Re: Stefano Trentini
Grazie dorgabri, è molto semplice: si prende un contenitore adatto (avevo una vaschetta in pyrex e ho usato quella) lo si riempie, formando uno strato di poco superiore allo spessore della lama in modo che sia del tutto coperta dall' acido, di cloruro ferrico a temperatura ambiente (ma funziona anche l' acido solforico) e si appoggia la lama sul fondo della vaschetta.dorgabri ha scritto:Bellissimoooooo!!! Bravo!
Peró voglio chiederti una cosa. Come si fa quel trattamento superficiale sull'acciaio? (damasco)
Subito, si cominciano a vedere i disegni; si toglie la lama dall' acido, la si pulisce con uno straccio e la si rimette nella vaschetta.
Facendo così un pò di volte (dipende da quanto, si vogliano far risaltare disegni e trama del damasco) alla fine si vedono i disegni e se si finisce la lama a mano con una grana piuttosto fine in rapporto al materiale (io, ho usato la 800) si ha anche una superficie piuttosto uniforme e si ottiene una migliore evidenziazione dei metalli (o almeno, io, faccio così)

- S T
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Re: Stefano Trentini
Grazie ormasullaneve, ma se sei in zona e vieni a trovarmi, lo potrai fare dato che se ne andrà il prossimo anno.ormasullaneve ha scritto:Dico solo che… mi piacerebbe almeno impugnarlo. Stupore e complimenti.
p.s. … ma qual'è la storia di questo progetto?… a quale forum fate riferimento?
Non so se qui sia consentito mettere link ad altri forum, ma casomai qualche mod potrà toglierlo; te lo do così avrai le tue risposte, ok?
Qui c' è scritto tutto, ciao!

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Re: Stefano Trentini
Grazie biomeccanoide!biomeccanoide ha scritto:Favoloso!!!!

- S T
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Re: Stefano Trentini
Non è esattamente così, anche su questo pezzo si sono usati i materiali meno duri e sono stati messi sul dorso (tanto per capirsi ed esagerando, la parte con i "cerchietti" di nikel) mentre i materiali più duri, sono sulla zona del tagliente (la parte "a righe" [chiedo scusa a Gigi per la mia terminologia da inespertocrow782 ha scritto:Il damasco spiegato alla buona consiste in una stratificazione di diversi acciai e metalli vari. In origine si faceva con lo scopo di unire in un unico barra caratteritiche di durezza ed elasticità di diversi metalli, ora prevalentemente si usa per fare un coltello con disegni sulla superficie. il disegno esce in base a quanto veloce l'acido in cui viene messo a bagno la barra di damasco riesce ad ossidare i diversi tipi di metallo. Nella sesta foto, se non dico una stupidata, dovrebbe essere la lama appena estratta dall'acido. Poi piano piano con la carta vetrata si pulisce la lama fino ad ottenere il risultato voluto. Viene da se che se si esagera con la carta vetrara la barra tornerà del tutto color metallo.

Con una materia prima fatta così, si usa poi praticare una tempra differenziata che esalta e rende reali le differenze di struttura, grosso modo, raffreddando prioritariamente la "parte a righe" (in questo caso) o la zona equivalente che può avere diversi disegni a seconda dell' abilità del forgiatore (che è colui che ha fatto il damasco e non necessariamente chi ha fatto il coltello)
Non è l' acido che è veloce nel corrodere, sono le diverse capacità dei metalli impiegati (quindi, un' ulteriore studio e dimostrazione, della difficoltà costruttiva di un buon damasco) di resistere alla corrosione, ad entrare in campo.
No, finendo la lama a grane fini, non si usa carta vetrata ma uno straccio che porta via lo strato superficiale del metallo non legato alla superficie (la polvere inerte presente sulla superficie che rallenta la corrosione) e si fanno diverse immersioni pulendo la lama ogni volta che la si reimmerge.
Solo col damasco inox, si usa grattare tra un' immersione e l' altra per evidenziare maggiormente perché è più "bastardo dentro" (in tutte, le lavorazioni, damasco compreso) del carbonioso.

- dorgabri
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Re: Stefano Trentini
S T ha scritto:Grazie dorgabri, è molto semplice: si prende un contenitore adatto (avevo una vaschetta in pyrex e ho usato quella) lo si riempie, formando uno strato di poco superiore allo spessore della lama in modo che sia del tutto coperta dall' acido, di cloruro ferrico a temperatura ambiente (ma funziona anche l' acido solforico) e si appoggia la lama sul fondo della vaschetta.dorgabri ha scritto:Bellissimoooooo!!! Bravo!
Peró voglio chiederti una cosa. Come si fa quel trattamento superficiale sull'acciaio? (damasco)
Subito, si cominciano a vedere i disegni; si toglie la lama dall' acido, la si pulisce con uno straccio e la si rimette nella vaschetta.
Facendo così un pò di volte (dipende da quanto, si vogliano far risaltare disegni e trama del damasco) alla fine si vedono i disegni e se si finisce la lama a mano con una grana piuttosto fine in rapporto al materiale (io, ho usato la 800) si ha anche una superficie piuttosto uniforme e si ottiene una migliore evidenziazione dei metalli (o almeno, io, faccio così)
Hmmm quindi prima di immergerci la lama, potrei intagliarla come piace a me. Immergendola poi nell'a ido il disegno risulta più evidente. Quindi l'acido in questo caso ha in compito di are colore ed amplificare gli intahli. Giusto?
Ps. Io utilizzavo l'acido solforico 40% bollente per ripulire i pezzi in acciaio e funzionava benissimo fino a quando non si ossidavano...c'è qualche prodotto dopo il bagno nell'acido che possa prevenire l'ossidazione o la ruggine?
Ovviamente non consiglio a nessuno di fare una cosa del genere perchè è molto pericoloso.
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Re: Stefano Trentini
Hmmm quindi prima di immergerci la lama, potrei intagliarla come piace a me. Immergendola poi nell'a ido il disegno risulta più evidente. Quindi l'acido in questo caso ha in compito di are colore ed amplificare gli intahli. Giusto?
Ps. Io utilizzavo l'acido solforico 40% bollente per ripulire i pezzi in acciaio e funzionava benissimo fino a quando non si ossidavano...c'è qualche prodotto dopo il bagno nell'acido che possa prevenire l'ossidazione o la ruggine?
Ovviamente non consiglio a nessuno di fare una cosa del genere perchè è molto pericoloso.[/quote]
Esatto, proprio ciò che ho fatto io.
Sì, solo alla fine si dà l' acido (oppure, anche sulla sagoma iniziale come ha fatto l' amico forgiatore che è un curioso impaziente
)
Ho provato anche io col solforico bollente quando non avevo il cloruro ferrico, ma è proprio sconsigliato perché pericoloso (se va negli occhi... E quando bolle, le bollicine che salgono e poi esplodono un pò dappertutto
...)
Sì, mi sono scordato di aggiungerlo
, una volta fatta l' acidatura, bisogna necessariamente fare un' altro bagno per fermare l' azione dell' acido che altrimenti proseguirebbe nel tempo.
Diciamo che una decina di minuti nell' acqua calda con disciolti dentro un paio di cucchiai da cucina di normalissimo bicarbonato, risolvono il problema.
Ma il problema della ruggine, rimarrà sempre (è per questo che io preferisco i damaschi inox) e si può solo prevenirlo tenendo la lama sempre leggermente unta di paraffina liquida (non i comuni oli e nemmeno quelli specifici per armi perché contengono, sia pure in misura infinitesimale, degli altri acidi...) che si trova in farmacia
Ps. Io utilizzavo l'acido solforico 40% bollente per ripulire i pezzi in acciaio e funzionava benissimo fino a quando non si ossidavano...c'è qualche prodotto dopo il bagno nell'acido che possa prevenire l'ossidazione o la ruggine?
Ovviamente non consiglio a nessuno di fare una cosa del genere perchè è molto pericoloso.[/quote]
Esatto, proprio ciò che ho fatto io.
Sì, solo alla fine si dà l' acido (oppure, anche sulla sagoma iniziale come ha fatto l' amico forgiatore che è un curioso impaziente

Ho provato anche io col solforico bollente quando non avevo il cloruro ferrico, ma è proprio sconsigliato perché pericoloso (se va negli occhi... E quando bolle, le bollicine che salgono e poi esplodono un pò dappertutto

Sì, mi sono scordato di aggiungerlo

Diciamo che una decina di minuti nell' acqua calda con disciolti dentro un paio di cucchiai da cucina di normalissimo bicarbonato, risolvono il problema.
Ma il problema della ruggine, rimarrà sempre (è per questo che io preferisco i damaschi inox) e si può solo prevenirlo tenendo la lama sempre leggermente unta di paraffina liquida (non i comuni oli e nemmeno quelli specifici per armi perché contengono, sia pure in misura infinitesimale, degli altri acidi...) che si trova in farmacia

- ormasullaneve
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Re: Stefano Trentini
S T ha scritto:Grazie ormasullaneve, ma se sei in zona e vieni a trovarmi, lo potrai fare dato che se ne andrà il prossimo anno.ormasullaneve ha scritto:Dico solo che… mi piacerebbe almeno impugnarlo. Stupore e complimenti.
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Ti ringrazio della proposta…sei gentilissimo. da Udine non sarebbe nemmeno troppa strada ma al momento però ho un po' di impicci e di muovermi purtroppo non se ne parla. Però tengo buono l'invito e prima o poi mi sa che ci conosceremo di persona

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Re: Stefano Trentini
Ok ormasullaneve, mi trovi sempre; ciao e Buon Nataleormasullaneve ha scritto:S T ha scritto:Grazie ormasullaneve, ma se sei in zona e vieni a trovarmi, lo potrai fare dato che se ne andrà il prossimo anno.ormasullaneve ha scritto:Dico solo che… mi piacerebbe almeno impugnarlo. Stupore e complimenti.
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