Nel Thread Pila IBC charger.Dove Acquistare? https://www.cpfitaliaforum.it/viewtopic. ... 9&start=50 , sta procedendo una discussione molto interessante sulle batterie Li-Ion/Li-Co.
Quindi per non andare troppo OT penso sia meglio continuarla in questo nuovo Thread.
Blux ha scritto:Concordo sul fatto che caricandole a 4,15V invece di 4,20 si prolunga parecchio l'efficienza della pila, ma vorrei esporti alcune domande che mi sono posto.dr.toto ha scritto:@ Mefi,
Cinque centesimi di V. sono assolutamente ininfluenti sullo stato di carica della batteria.
Invece quei cinque centesimi sono molto influenti sulla durata della batteria stessa nel senso che lo stress delle Li-Co si concentra tutto negli ultimi centesimi di V. della ricarica.
Fermarsi a 4,15 vuol dire prolungare di parecchio l' efficienza della batteria.
Dal punto di vista psicologico sembra di non ottenere il massimo delle prestazioni ma è solo un problema psicologico.
Per fare un esempio.
Una Redilast 18650 3100mAh a 4,15 V ha circa la stessa capacita di una 18650 2900mAh caricata a 4,20V.
Quindi se sono propenso a spendere X soldi per una pila da 3100mAh perche' per le mie esigenze ho bisogno di prolungare il runtime di una delle mie torce, sinceramente preferisco sfruttare al 100% la massima carica che quest'ultima puo' raggiungere in tutta sicurezza.
Naturalmente so benissimo che caricando una li-ion-li-co a 4,15 V invece di 4,20V ne prolungo l'efficienza nel tempo ma:
Le li-lon presentano un degrado progressivo anche se non vengono utilizzate (hanno una durata di conservazione fissa, in inglese shelf life, a partire dal momento della fabbricazione, indipendentemente dal numero di cicli di carica/scarica), anche se questo svantaggio non è molto pubblicizzato.
Quindi visto che in alcuni anni questo degrado progressivo mi costringera' ad acquistare un altra nuova pila, sinceramente preferisco sbrigarmi a sfruttare al 100% tutta la capacita' che queste pile possono fornirmi, visto e considerando che quelle di qualita' hanno un certo costo.
Naturalmente se dovessi ricaricare queste pile molto frequentemente durante la settimana, potrei anche pormi il problema di ricaricarle fino a 4,15V invece si 4,20V.
Ma se non ho bisogno di ricaricare frequentemente queste pile, sinceramente quando capita il momento propizio e' ho bisogno di molta autonomia preferisco sfruttarle al 100%, visto che in alcuni casi 10 minuti(per fare un esempio) di luce in piu' possono farmi molto comodo.
Per la serie.
Ho una torcia con una 18650 da 3100mAh che ricarico circa 20-25 volte all'anno.
La ricarico a 4,15V sacrificando circa il 5% autonomia per prolungarne l'efficienza.
Ma nel frattempo il degrado progressivo che e' indipendentemente dal numero di cicli di carica/scarica, con il passare del tempo mi costringe a cambiare la pila rendendo vani i miei accorgimenti che mi hanno costretto a sacrificare minuti di autonomia![]()
Ergo:Se acquistavo una 18650 da 2900mAh e la caricavo a 4,20V, avrei avuto le stesse prestazioni di una 18650 da 3100mAh caricata a 4,15V, ma sicuramente avrei risparmiato dei soldini alla faccia del degrado progressivo!!
Torch65 ha scritto:Anche io penso che tra 4,15v e 4,20v vi sia più che altro una differenza psicologica.
Tuttavia la domanda di Blux mi fa riflettere! Ed ancora più dovrebbe far riflettere chi si ostina a leggere solo la capacità nominale delle batterie senza considerere altri fattori.
Qualcuno di voi sul forum vecchio mise un link di un test batterie dove lasciarono diverse batterie inutilizzate per mesi e le AW da 2200 avevano conservato quasi l'integrità della carica mentre le stesse AW da 2900 ne avevano perso una parte e le varie UltraXXXX erano crollate!
Mi sembra di ricordare che la differenza la faceva il rivestimento più spesso nelle AW piccole.
dr.toto ha scritto:Gli esperti del ramo ( e quindi non io ) sostengono che la maggiore autoscarica delle batterie più potenti sia da imputare agli esigui spessori dei materiali isolanti ( e quindi meno efficienti ) utilizzati per creare più spazio per poter contenere più "batteria".
dr.toto ha scritto:Non vorrei essere frainteso. Il poco che so sulle batterie Li-Ion sono nozioni che ho "rubato" qua e la leggendo alcuni articoli ed i resto proviene da diversi anni di praticaccia nel maneggiarle.Blux ha scritto:Il test che hai eseguito sulla Predator mi ha illuminato.
Adesso riesco ad interpretare molto meglio i grafici di scarico delle Li-Co ed in oltre mi sono reso conto che anche scaricando una Li-co a basse correnti nell'ordine di 0,2/0,5A quei cinque centesimi di V possono essere considerati ininfluenti.
In un certo senso mi sono reso conto che le domande/riflessioni che mi ponevo erano influenzati da una percezione sbagliata sulla capacita' massima delle Li-Co, proprio perche' non mi rendevo conto che le Li-Co hanno uno scarico/capacita' che non puo' essere calcolata correttamente in percentuali secondo una schema lineare.
Sulla capacita' delle Li-Ion si legge spesso:
4.2V – 100%
4.1V – 87%
4.0V – 75%
3.9V – 55%
3.8V – 30%
3.5V – 0%
Ma basta dare un occhiata al grafico sulla capacita' di scarico di una AW 18650 2900mAh per rendersi conto che tra 4,10V e 4,20V(la AW IMR1600 in questo frangente, a differenza delle Li-Co si comportano molto meglio) la differenza puo' essere considerata ininfluente proprio perche' come gentilmente mi ha fatto notare quei centesimi di V il calo di tensione è immediato e repentino, seguito da una curva molto più piatta.
http://lygte-info.dk/info/Batteries18650-2011%20UK.html
Potresti gentilmente dirmi come ti comporti con il degrado progressivo delle Li-Ion/Li-Co?
In oltre vorrei chiederti come mai le Li-Ion a 3,5V secondo AW hanno una capacita' dello 0%?
Capisco che oltre una certa soglia di V con le Li-Ion non bisogna scendere per non rischiare di rovinarle, ma 3,5V non mi sembrano veritieri.
Senza nessuna pretesa, che ne dici di pubblicare una guida sulle Li-Ion/Li-Co/IMR ecc da inserire dentro un nuovo thread nella sezione "L'angolo delle batterie".
Visto che sei molto ferrato in materia sia io che moltissimi utenti ne saremmo onorati![]()
.
Non mi ritengo la persona idonea a scrivere delle linee guida in quanto non dispongo di nozioni teoriche sufficientemente approfondite al riguardo ( ad esempio i concetti della migrazione e della saturazione del catodo da parte del cobalto per me rimangono entità oscure e più leggo più mi accorgo di quanto io sia un "caprone" sull'argomento).
Mi sento molto onorato dalla tua richiesta ma oggettivamente sono troppo ignorante in questo campo che non ha nulla a che fare con i miei studi e la mia professione.
Dovrebbe farlo un utente con approfondite conoscenze della chimica.
Se non ricordo male tempo addietro avevo avuto uno scambio di post molto interessanti con un ingegnere chimico di cui non ricordo il nome. Questa sarebbe una persona idonea.![]()
Per quanto riguarda il progressivo decadimento delle Li-Ion in generale,da quello che ho capito, non ci si può fare nulla se non cercare di ricaricare le batterie fermandosi a 3,85 V. per quelle che non intendiamo usare per un certo periodo di tempo.
I 3,85 V. vengono abbastanza universalmente riconosciuti come la tensione che meglio previene l'invecchiamento della batteria.
In discorsi generici si parla di una decina di anni ma non sono mai riuscito a capire se al decimo anno la batteria è da alienare o se dopo dieci anni il degrado inizia a rendersi manifesto. Di più non saprei cosa dire.
Ancora qualche anno e le mie prime batterie acquistate raggiungeranno quella soglia e forse riuscirò a capirci qualche cosa.
Anche io sono rimasto colpito dalla soglia molto alta indicata per la scarica delle AW.
La interpreto come una stima estremamente prudente fatta da un venditore serio che, conscio di come alcuni clienti maltrattino le sue batterie, preferisce mettersi al vento ed indicare dati mooooolto conservativi.
E' anche vero che se mantenute per un certo tempo a tensioni basse queste batterie tendono a degradarsi e probabilmente l'indicazione di batteria scarica a 3,5 V. potrebbe essere un incentivo a ricaricala ed ad impedirne il degrado.