Come testare sul campo le nostre torce

Parliamo qui di torce Inc e Led
Rispondi
Avatar utente
P.P.
Messaggi: 19696
Iscritto il: 15/12/2011, 18:05

Come testare sul campo le nostre torce

Messaggio da P.P. » 18/12/2011, 9:18


S
e vi va potremmo creare uno spazio dedicato a questo tema, ovvero, anche per i
neofiti come me, dare delle piccole dritte nell'usare un certo canone utile a riconoscere
quale torcia faccia al caso nostro dopo averla provata dal vivo.

Scrivo le mie impressioni, valgono chiaramente per me, non vogliono essere nè una guida
nè un canovaccio per alcuno ;)

Da parte mia ho fatto sempre così, con le torce che ho : innanzitutto ho suddiviso le torce
in 4 classi : per ingombro, autonomia, potenza luminosa ( dati del costruttore alla mano e
riscontro visivo dal vivo ), per ultimo la robustezza. Da ciò si ha un piccolo schema
che, riunite le caratteristiche, ci dà " grosso modo " il concetto di quale sia la torcia che
preferiamo, paragonata una con l'altra :


Immagine


Questo, per la domanda che potremmo porci a seguito, sulla eventuale destinazione d'uso :


Immagine

Chiaramente dopo un pò " ci si fa l'occhio " e lo schema non serve più :D , ma almeno
pregi e difetti li abbiamo notati ed annotati nero su bianco per ogni torcia. Tra tot tempo
la dimenticanza sarà colmata da quello che abbiamo tempo prima scritto a riguardo.
Se non si hanno sottomano le caratteristiche tecniche, basta annotare le dimensioni
totali, il peso a pile inserite in eventuali configurazioni ( corte o lunghe se è una torcia
assemblabile ) e tutti gli altri dati che riteniamo utili.

Come seconda cosa di solito ho scelto tre locazioni conosciute per testare, a pile cariche,
le varie torce ( tutte assieme, una per volta e al contempo ). Il luogo di prova è da preferirsi
conosciuto, ciò serve per sapere come è di giorno, come è di notte, come si presenterà quando
lo illuminerò ! Da ciò si capiscono meglio le caratteristiche della torcia.

( Prima si provano le torce " meno potenti ", poi " quelle più potenti ", grado dopo grado ; prima di
provarle, meglio abituare l'occhio al buio, per almeno tre minuti da quando siamo entrati nel posto
privo - o avaro - di illuminazione. Quando si riscontrano due torce simili, meglio accenderle assieme
in un secondo tempo e provarle affiancandole in parallelo nelle due mani, muovendole per vedere
come si comporta il fascio luminoso da vicino, e sulla lontananza. Per ultimo, si proveranno le torce
tutte assieme, mettendole su un cavalletto o sul tetto della macchina distanziandole e vedendo i
rispettivi fasci di luce emessi fino a tot metri. Si scoprono così infinite caratteristiche relativamente
al tipo di parabola, alla geometria del fascio luminoso, al tipo di colore della luce, alla maneggevolezza
ecc. . )

Al via la prova:

1° Step : Buio totale, senza nebbia e con poca luce stellare, zona esterna più aperta possibile :

Classico esempio : prato semipiano di montagna, al limitare del bosco ( da 0 a 200 metri liberi ) :

Innanzittutto identifico dei punti di riferimento tanto da capire di 10 metri in 10 metri cosa
posso o meno vedere, cosa o meno ci sia. In montagna si sovrastima spesso una distanza,
occhio allora a misurare bene le distanze. Se non ci sono punti di riferimento ( es. : albero,
paletto ecc. ) si possono mettere dei bastoni con un foglio A4 piatto fissato con la facciata
rivolta a noi. Chiaramente ogni cosa opaca e scura, frastagliata e spugnosa " mangerà " più
luce che non un qualcosa di lucido e chiaro, bagnato e piano : ovvio allora che talune cose
a voi più vicine spazialmente non le vedrete, altre cose più lontane le vedrete :) .

Per farsi un'idea di questa cosa, si possono usare fogli A4 colorati come la figura sotto :
sulla vicinanza o sulla distanza si continueranno a vedere le zone bianche, ma la possibilità
di notare le zone grigie e nere sarà inversamente proporzionale alla distanza tra voi e il
target, ovvero il foglio : più siete vicini ad esso e più potete vederlo bene nei suoi tre colori.

Immagine


Ho " testato " le torce con punti di riferimento fissi ogni 10 metri, provando a puntare
nell'eventuali varie configurazioni di luminosità sia in lontananza che vicino al suolo e
in alto verso le cime degli alberi, valutando anche i colori e la tridimensionalità che
un luogo esprime con un certo fascio di luce. Già con questo si scopre che non sempre
una torcia più potente dia visivamente risultati migliori di una torcia meno potente ; a
lungo, 300 lumen mal utilizzati possono affaticare di più la vista rispetto a 20 lumen
ben utilizzati ; sulla lontananza, è poi un altro paio di maniche. Inoltre, una luce fioca a
volte nella camminata dà più soddisfazione perchè l'occhio rimane aperto e consente di
vedere anche al di là del fascio luminoso nella tenebra attorno a noi, rispetto al solo
cono di forte luce che dà una torcia potente, ma al di là dei suoi limiti geometrici non
fa vedere più niente perchè l'occhio è già semi chiuso, abituato solo a quella forte luce.

2° Step : Buio totale, zona interna chiusa, con ostacoli vari e molti oggetti sparsi :

Classico esempio : interno di un edificio abitato, con scaffali, oggetti, scalini ecc. ( da 0 a 20 metri ) :

Qui il rapporto occhio - luminosità - ambiente cambia molto rispetto a sopra : serve una luce
che crei una tridimensionalità corretta e non sfalsata del luogo, molto più viva che non quella
che si può recepire con l'esempio dello spazio aperto sopra descritto ( il prato ). Ugualmente
vale se in un bosco state di notte camminando in un sentiero : al di sopra di tutto non è la
potenza luminosa, ma quanto reale è il " 3D " delle cose attorno illuminate... una radice troppo
esposta alla luce non la vedete, e ci inciampate esattamente come quando è in ombra... perchè
l'occhio nei suoi movimenti di apertura e chiusura vive in tempo reale le condizioni dell'ambiente,
sia col fascio della vostra torcia sia col buio attorno, che non può ignorare ( ed automaticamente
indaga, se lo sguardo va lì a poggiarsi ).

3° Step : Penombra in zona esterna ( es. : luce scarsa di lampioni stradali lontani ) :


Classico esempio : strada stretta periferica con zone di evidenti chiaroscuri ( da 0 a 20 metri ).

Qui direi.... Luce a manetta !!! Serve fare un pò di prepotenza sull'altra poca luminosità attorno,
da chè l'occhio non riceve frustate e comunque tutto diventa rischiarato a dovere per quanto
vi serve. Si ha un cono di luce in cui entrare, sorretto da una luce debole attorno che non mina
la visibilità se l'occhio si poggia a scatti all'esterno del fascio luminoso principale ( il vostro ).

Questi step son stati fatti in luoghi con oggetti fissi : la cosa può mostrarsi diversa se ci sono
oggetti fisici in movimento : servirà credo più luce, allora ( ma prove non ne ho mai fatte ; sarebbe
da provare magari con un pallone da calcio lanciato da qualcuno, puntandolo più volte mentre si
alza o si allontana da noi ). ...E' molto inquietante qualcosa che si muove non preventivamente
conteggiato, al buio :o Quindi preparatevi, se andate nei boschi !

Ultimo Step aggiuntivo : da vedere se la torcia che si usa abbia caratteristiche particolari, tale da
renderla preferibile ad un'altra in casi particolari ( non mi porterò ad esempio una torcia fragile
dove so che possono presentarsi cadute, non mi porterò grosse torce dove addosso non devo
sentire alcun ingombro, utile valutare se serva potenza temporanea od autonomia, ecc. ).

Nel caso, portatevi una torcia mini per supplire un momentaneo inaspettato black out della
principale.

Finiti questi " Step " annoto tutto ed a casa tiro eventuali conclusioni :) . Come vale per
un'automobile, pure una torcia è " bella " e " pratica " se sappiamo come usarla ; da ciò, è
l'ambiente che chiede una certa torcia, e viceversa.


- - - - -


Piccolo avviso : per le prove - all'aperto e non - scegliete una zona adatta e conosciuta, più
di una volta durante le prove son stato scambiato per un ladro :lol: : d'altronde, nell'ottica
dell'italiano calciofilo medio.... chi mai andrà - e perchè mai lo farà... - a provare torce in zone
sperdute della città :lol: ?

Altra cosa, l'equipaggiamento : praticità su tutto... al buio se dovete cambiare le batterie
o trovare un quid nelle tasche vi serve un minimo di dinamicità, per non far cadere a terra
nulla e non faccia perdere gli oggetti nè durante la camminata nè in eventuali temporanee
corse. Un marsupietto leggero e piccolo, multitasca, è spesso la soluzione migliore.

Resta interiormente la bella esperienza di aver dato esito ad una valutazione che è a metà
strada tra un test sul campo e una ricerca condotta sulle proprie torce ; resto sempre del
parere che una torcia dà il meglio quando ci dia l'impressione che tolga il buio, piuttosto
che andare a gettar un fascio luminoso su una superfice
. Nel primo caso si ha la percezione
di una corretta tridimensionalità dell'ambiente e degli oggetti circostanti, inoltre non c'è
artificiosità nel contrasto luce - ombre - penombre e perciò l'occhio non lamenta una scarsa
longevità della qualità della luce della torcia. Altrimenti la geometria e la potenza del fascio
luminoso crea problemi di adattamento repentino dell'occhio, che si trova a dover scegliere
solo tra due opzioni estreme : luce lucente o nero buio, il tutto demarcato da uno spartiacque
che è proprio un muro ( situazione simile la si nota, ancor più rimarcata, quando guidiamo e
arrivano auto sull'altra corsia con fari spianati nella notte ).

Post Scriptum : preferisco comunque luce forte in zone vicine semiilluminate - o giocoforza
per illuminare la lontananza in zone aperte al buio - che non luce forte in zone vicine a me,
al buio completo. Per assurdo, da vicino un flood da 20 lumen può dar meno fastidio e più
soddisfazione che 200 lumen che avrebbero, se alzati da terra, un tiro da 30 metri.

In parole povere, vedendo la figura sotto, la zona verde che sta a demarcazione tra luce
e buio la preferisco sfumata il più possibile, quasi ad andare a creare un ponte regolare di
intensità luminosa pareggiandosi con le due forze in atto ( luce e tenebre ) soprattutto
quando si cammina in ambienti chiusi, senza che ci sia il " muro " luce / buio netto come
vale nel limite segnato con la linea rossa.

Immagine


La passione che ho per le torce elettriche deriva principalmente perchè al di là dell'oggetto
fisico per me il concetto " generatore di luce " vuol dire molto. Non a caso la mia firma è :
<< In girum imus nocte et consumimur Igni >> ( " Andiamo in giro di notte e siamo consumate
dal fuoco " - frase latina riferita alle lucciole - ). Questa frase, se letta anche da destra a sinistra
dà sempre la stessa cosa... provate ! :D

Purtroppo non ho alcuna competenza nell'elettrotecnica...


Vi prego di evidenziare eventuali errori, inesattezze, omissioni nelle impressioni da me riportate,
aggiungendo se volete le vostre esperienze, tanto da creare condivisione. Tutti abbiamo una
vista e preferenze diverse.... ovvio che le preferenze personali decretano anche quanta luminosità
e che torcia serva in un dato luogo.



Scusate il lungo papiro e grazie.
...Sentire la luce scorrere nelle proprie vene...

Avatar utente
erehwyrevekool
Messaggi: 2595
Iscritto il: 27/04/2011, 12:50

Re: Come testare sul campo le nostre torce

Messaggio da erehwyrevekool » 18/12/2011, 18:33

P.P. ha scritto:Purtroppo non ho alcuna competenza nell'elettrotecnica...
Perdona l'ironia, non mi volere male ..............menomale che non ne hai di competenze nell'elettrotecnica altrimenti servirebbe un forum solo per te! :lol: ;)
Argomento molto interesante, anche l'aneddoto della firma! Immagine

Avatar utente
P.P.
Messaggi: 19696
Iscritto il: 15/12/2011, 18:05

Re: Come testare sul campo le nostre torce

Messaggio da P.P. » 19/12/2011, 7:17

:lol:

Eh eh, fino a poco tempo fa pensavo di esser quasi il solo ad interessarmi di torce,
forse è per questo che in pochi giorni vi ho subissato di messaggi.
...Sentire la luce scorrere nelle proprie vene...

Avatar utente
Jeega
Messaggi: 683
Iscritto il: 30/08/2011, 11:14
Località: Emilia Romagna

Re: Come testare sul campo le nostre torce

Messaggio da Jeega » 19/12/2011, 8:45

Bel post !
MagLite 6D LED - Zebralight SC600 MK2 XM-L - Klarus P2A XP-G R5 - Lumapower IncenDio V3 XP-G R5 - Surefire 6P XM-L T6 - Surefire G2 Nitrolon XM-L U2 - Ultrafire WF-501B SST-50 - Ledfire/Balder SE-1 XP-G R5 - Fenix LD10

Avatar utente
P.P.
Messaggi: 19696
Iscritto il: 15/12/2011, 18:05

Re: Come testare sul campo le nostre torce

Messaggio da P.P. » 22/12/2011, 19:30

Se volete raccontateci come preferite testare le vostre torce,
anche dal punto di vista tecnico ;)

Bello fare un piccolo riassunto sui rilievi che si sono svolti
in luoghi diversi, con scheda riepilogativa.

Immagine

Una cosa che a me piace fare è valutare il flood ed il tiro a partire
da un luogo in alto rispetto ad un piano sottostante, ciò permette
di valutare dal vivo la percezione della luminosità sul ravvicinato e
sulla lontananza. Calcolare poi i metri di tale fascio luminoso è facile,
basta usare il teorema di Pitagora ( io e la matematica siamo come
il giorno e la notte... :D ) ; se ad esempio vado su un terrazzo e
dirigo il fascio luminoso verso la strada e poi in lontananza, posso
calcolare il tiro e il flood prendendo dei punti di riferimento con gli
oggetti illuminati o meno dalla luce, poi misurerò le distanze a terra
e vedrò quanto tiro ha una torcia ; mettiamo si stia nel punto " B "
su un terrazzo :


Immagine


Se mi serve sapere i metri utili di luce ( linea " c " ) allora, presi i punti di
riferimento.... Immagine

( "A" = punto di arrivo del fascio luminoso , "B" = punto dell'osservatore con
la torcia in mano ).

Chiaramente se si sta su una collinetta fare delle misure del genere risulta un
pò più complicato.
...Sentire la luce scorrere nelle proprie vene...

Avatar utente
P.P.
Messaggi: 19696
Iscritto il: 15/12/2011, 18:05

Re: Come testare sul campo le nostre torce

Messaggio da P.P. » 25/12/2011, 10:45

Altre ovvietà che scrivo perchè mi piace discorrere del tema.... :) :

In merito all'utilizzo delle batterie nelle torce, qualora si usino batterie ricaricabili
in serie al Litio ( " Li Ion " , " Li Co " ecc. ) si può mettere su ogni batteria una
semplice etichetta fatta al PC con Word ove si segnali 1) un riferimento alfanumerico
e 2) l'anno dell' acquisto della batteria ; il riferimento alfanumerico servirà per far sì
che facciamo sempre lavorare assieme quelle batterie ricaricabili in una torcia,
facendole " invecchiare " progressivamente coi cicli di carica e scarica ; ( ho
adottato, per esempio, di segnare sull'etichetta di una batteria una lettera
alfabetica e sulle batterie che lavoreranno assieme delle etichette uguali con la
lettera raddoppiata [ esempio : la batteria " F " lavora con la batteria " FF " ; se sono più
in serie, la batteria " K " lavorerà con " KK " e con " KKK " e con " KKKK " ] ). Così le
batterie resteranno suddivise. Si rimanda alla guida dell'utilizzo delle batterie qui nel
forum per tutte le altre cose da sapersi in merito.

Etichette - tipo :

Immagine


Sotto un breve schema per ogni configurazione di batterie usato, per segnare i valori
di tensione in Volt misurati ad inizio e fine ciclo di carica - scarica :


Immagine
...Sentire la luce scorrere nelle proprie vene...

Rispondi