In effetti Giancarlo può aver visto bene e non è da escludere che le sapienti mani di
qualche
renderer pubblicitario abbiano calcato un po' troppo i polpastrelli sulla tastiera,
di modo da aver quell'effetto che noi sappiamo pressoché impossibile da ottenere se
non con luci di " potenze più-che-fantasmagoriche ".
In altro ambito, quello psicologico diremmo, c'è un fenomeno che può ricollegarsi al tema
e riguarda da vicino il
grado di comunicabilità di un concetto, un'idea o un resoconto. Se
una persona - anche che abbia talento - vuol descrivere un fatto talora rapporta le sue
descrizioni
in riferimento a chi ha di fronte : un nonno ad esempio che racconti al nipotino
le sue eroiche imprese di guerra dirà che non ha mangiato né bevuto per 4 giorni filati ;
magari in realtà all'epoca ha mangiato quanto trovava in giro nei cassonetti, ha bevuto
la pioggia, tuttavia - per far capire al nipotino la bruttezza di quella situazione - può aver
reso il tutto traducendolo con " 4 giorni filati senza cibo né acqua " ( esempio stupido, lo so,
ma tanto per capirci

). La realtà resta... ma molti non possono capirla senza un ché di
diretta esperienza.
Egualmente valga per la promozione di un prodotto di nicchia, nell'ambito del marketing : la Casa
" X " sa che il pubblico medio si adagia sulle
descrizioni ad effetto ma, talora, pur dando dei
numeri grossi e veritieri ( 4.000 lm. ... 8.000 lm. ... 10.000 lm... ) non basta, se ci son degli sleali
concorrenti che mettono " altri dati veri ma rasenti la falsità " ( non cito Case che, per rispetto, non
meritano questa citazione,
però mi piacerebbe tanto farlo 
).
Ecco allora magicamente apparire immagini " spinte " come quella sopra che, nell'esempio del nonno
e del nipotino, devono riflettere ( ad un pubblico " ignorante " di questi aspetti molto tecnici ) l'idea
di potenza, charme, interesse e vittoria. Senza questa immagine il solo dato di " 4.000 lm. " fa presa
si e no... rimane più " mentale " che non " sensoriale ", come una bella donna vista prima dietro al
bancone del supermercato, e poi la sera vista al teatro con abiti sensuali. Stesso paragone. Quindi
un dato è per noi " reale " se almeno tende all'idea di verosimiglianza, sennò si entra nell'ambito
cosiddetto " dei bimbominchia " ove chi più la spara grossa più avrà ragione.
Sta di fatto che se una o più recensioni sbugiardano certi dati pubblicamente... le Case non possono
poi sempre spiegare semplicemente lo svarione commesso

con tecnicismi che, magari, ignorano...
dato che l'
ufficio marketing chiamato a dare ragioni non è mai l'
ufficio progettazione e tra loro
a volte corre un anno luce di tempo, in fatto di comunicabilità.
Dal canto nostro possiamo solo rimarcare quello che è verosimile, o meno, nei dati e descrizioni trovate ;
ma a differenza di altri spazi web qui si snocciolano dati desunti da prove reali, ci son poi spiegazioni che
sono attinenti ai vari " perché " della tematica.
Non so se queste due impressioni possano dare l'idea del mio pensiero. Lascio a voi la parola ringraziando
Giancarlo per le costanti idee e spunti che al Forum dà, come ossigeno di dialogo

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