Cosa sospinge una persona ad organizzarsi per un'intera settimana nei ferventi
preparativi di una ricerca, nel bel mezzo di una bronchitella che da 15 giorni si
trascina come un fastidioso cane alle costole
piena incertezza sugli esiti della stessa ? Sapendo che non si dormirà, si lavorerà per
tre giorni filati e facilmente si mangerà occasionalmente sdraiati su qualche muretto
a secco in compagnia di un sonnacchioso gatto o accovacciato su qualche gargoile
di pietra che da secoli fissa con sguardo immòto i passanti ? Nel mio caso, posso
rispondere che tutto ciò deriva de una grande passione per il Mistero e tutto ciò che
lo cinge a livello di storia e fenomeni ; in effetti da sempre mi trovo pienamente
in accordo con l'aforisma di Einstein, che recita :
" La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte
e di ogni vera scienza ".
ed anche con la celeberrima asserzione di William Shakespeare : " Ci sono più cose in
cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia ".
Non volendo risultare troppo lungo dirò che ho avuto modo pochi giorni fa di fare una
bellissima esperienza molto distante da casa mia in un castello all'oggi di proprietà privata,
facendo parte da 15 anni di un'associazione che si occupa dello studio e della rilevazione
con strumenti scientifici dell'eventuale insorgere, protrarsi o ripetersi di fenomeni a
carattere paranormale di vario tipo ; va da sè che spesso si lavora in luoghi dimenticati
dal mondo ove l'illuminazione è assente, o, qualora presente, sia al limite del solo lucòre
stellare
relativa al reiterarsi di curiosi fenomeni che da tempo si susseguono nel castello, fatti che
per la loro inconsueta natura - a tratti sinistra - han fatto più di una volta fuggire
a gambe levate vari ospiti del maniero. Cosa certa è il fatto che si siano molte persone
murate vive in quella struttura, cosa accertata tramite videocamere infilate nei muri.
Purtroppo non posso citare nè il castello nè la natura degli esperimenti che abbiamo condotto
fino a che sarà tutto redatto ordinatamente e catalogato con autorizzazione alla pubblicazione,
anche perchè - come detto - l'immobile è privato ed i proprietari attuali giustamente non tengon
a questo genere di " pubblicità ". Mi scuso dunque se non posso dir più di tanto.
Sta di fatto che, mèmore delle precedenti uscite ove abbiamo fatto ricerca, ricordavo la
necessità di aver con sè un bel pò di torce elettriche per poter condurre al meglio il tutto
senza dover ogni volta affidarsi all'ausilio - se mai ci fosse stato - di luci già presenti sul
posto.
Con un mal di gola pazzesco.... con la macchina assettata dal peso della strumentazione e dei
vari oggetti necessari per i tre giorni di ricerca son partito per fare 3 ore e mezza di strada ad
incontrarmi con gli altri 7 del gruppo che da vari punti d'Italia hanno preso come me a cuore
questo caso.
Un anno di preparativi, per 3 giorni di ricerca
Torce scelte :
Torce : Sky Ray XM-L T6, Saik SA15 ( poi regalata ) , Lumintop Terminator TD15X, torce
monoled a clip per lettura da libro, molti Starlight da 4 cm. di lunghezza, torcie multiled
tascabili per evenienze d'illuminare appena le tastiere dei PC, dei rilevatori collegati alle
videocamere e delle Unità di Controllo Ambientale. Adesivi GITD e cordini GITD. Quattro
marsupi a tracolla con tasche da mettere alla cintura. Mille valigette e zaini
Abbigliamento :
Un sacco di cose...
Altre necessità e attrezzature:
Non ve le sto ad elencare...
Impressioni :
<< Dopo esserci riuniti alla prima mattina presso il castello ci si organizza per aspettare gli
altri in un punto fisso, si delinea la prima scaletta di cose da fare, si controlla se si ha
con sè tutto il necessario e, qualora servisse qualcosa, si avrà tempo nel pomeriggio di
comprar ciò che manca spostandosi in paese. Si raccolgono i primi pareri su come dividersi
i compiti, si ripete la scaletta già preparata per non discostarsi dai parametri di studio che
ci siamo prefissati di tenere per tutta la ricerca. All'arrivo di tutti incomincia il lavoro
preliminare che si svilupperà fino a due ore prima dell'arrivo del buio della sera : portare
al castello tutta l'attrezzatura ( 3 ore di lavoro ), stendere i cavi e i cavalletti con le prolunghe
( 1 ora di lavoro ), fissare i rilevatori ove serva e collegarli ai Pc ed alle unità di monitoraggio
( 1 ora almeno di lavoro ), veder quali punti luminosi tenere e quali no, provare se tutto
funziona a dovere, isolare la zona e altre cose che occuperanno grosso modo altre 2 ore di
lavoro. Il tutto condito da attenzioni maniacali atte a non far cadere gli strumenti costati la
bellezza di varie decine di migliaia di Euro. Intanto il mantello della sera ha già timidamente
accolto le mura dell'antico fortilizio, si intravvedono le prime ombre che si allungano come dita
verso i giardini interni fino a che rimane, di tutta la luce percepibile, solo i riflessi che le lampadine
interne al castello mandan all'esterno delle bifore, colorando dello stesso colore dei vetri anche
le aiuole sottostanti o le stradine in ghiaia battuta. Il silenzio cala man mano e si sentono
solo i ronzii delle ventoline che misurano la ionizzazione dell'aria, lo scalpicciò del contatore
Geiger che di quando in quando dà segnali di sè, il sommesso gracidare dei movimenti
interni dell'hard disk dei PC che stanno iniziando a immagazzinare dati, qualche BIP che
segna l'acquisizione di foto da parte delle camere UV, IR e degli altri strumenti di controllo.
Qualche lucina delle spie di allarme che si prova a far funzionare. Un pò stanchi lo siamo
ma tutto sommato quel che dovevamo preparare è stato sistemato. Ci si accorge però di
un problema insormontabile... molti rilevatori hanno il display troppo scuro e le videocamere
non riescono, nella penombra, a leggere le misurazioni segnalate ( es. : temperatura, campo
elettromagnetico, frequenze sonore ecc. ). Come fare ? Improvvisiamo diversi tentativi per
risolvere la questione, tuttavia senza esito. Ricordo allora che ho portato con me alcune torce
da lettura libri con clip a molla, le quali posizionate con scotch sui treppiedi si dimostreranno
un'ottima soluzione al nostro empasse. Altra problematica.... la custode del castello non ci ha
detto dove sono gli interruttori delle luci, e nemmeno se ci siano esternamente ! Come faremo a
trovar la strada fino al lontano parcheggio tra i neri corridoi della magione e le ombrose vie del
borgo ? Molti che leggono sentiran dentro di sè ribollire già qualcosa...
; mi accorgo che molti con sè non hanno nulla con cui far luce, nemmeno un fiammifero ( sorge spontaneo
un " Oh - Oh " generale.... ). Ci si trova realmente al fosco in un grande reticolo di passaggi
sconosciuti ; a quel punto dò le torce che ho ad alcune persone e dico loro che possono usarle
fino alla Domenica. Restano tutti sorpresi da quella luce potente e chiara emessa dai led, una
persona mi chiede se quelle torce funzionino con uranio impoverito
in diversi punti continuano a fare una faccia mista a stupore e disagio
facilmente ( sto mentendo
senza richiuderle ( hanno sistemi di chiusura univoci, da che dall'esterno di un locale non si possan
aprire senza una chiave ) e infine, raggiunto il parcheggio, si porta di sopra quello che mancava.
Ritornando all'interno della magione si nota il vivo contrasto tra le decine di metri di fili di ogni tipo
che corrono nei corridoi, i cavalletti sparsi ovunque, le luci a scatto automatico che ogni tanto
immortalano il nostro passaggio, gli illuminatori e il resto dei macchinari che, con la classicità
dell'ambiente poco o nulla hanno a che fare. Si chiudono le ante delle finestre, si preparano i
turni di sonno per tutti noi. Il sacco a pelo purtroppo sarà soluzione freddissima per quella notte
pensando poi ad un luogo ove le stanze, con + 28 °C dell'appena passato pomeriggio, si mantenevano
all'interno con temperature con soli + 14 °C.... figuriamoci di notte. Non dormirò un solo minuto,
l'arrivo del mattino sarà una vera consolazione a scaldarmi col suo tepore, con i raggi del sole,
con il tiepido rinvigorirsi dei colori. Mal di spalle e di collo, sacco a pelo a terra molto umido
Le torce nel frattempo le ho tenute sempre sottobraccio per poterle usare in ogni evenienza.
Iniziano gli esperimenti che porteranno ad una giornata di altri lavori e alla stesura dei dati....
fino alla piccola conferenza diurna che si svolgerà in altra locazione. Ho usato le torce pressochè
sempre sia nel castello sia nelle sue pertinenze esterne, sia nelle strade solitarie del borgo
sottostante sia per camminare in sicurezza sugli stradoni secondari bui che ci han portati ad
assaporare l'unico reale pasto dei due giorni e mezzo, una bella cena con prodotti tipici in un
ristorante non lontano. Nel castello c'è stata l'esigenza di una luce più floody possibile, tuttavia
potente tanto da abbracciare una contaminazione da thrower sulle distanze che dagli spalti delle
torri permettevano di esser illuminate fino ai bassi cortili delle aiuole perimetrali, a circa 70 metri
di distanza. Una torcia a pipa ( che non avevo ancora ! ) sarebbe stata un toccasana in questo
evento perchè mi avrebbe permesso di muovermi liberamente con mani occupate senza l'incomodo
di cambiar spesso posizione per avere mani e braccia libere. Senza torce nel castello sarebbe stato
impossibile muoversi : ci sono bordi di pietra stondata ovunque sul passaggio ( ci si inciampa facilmente ),
porte nascoste nei muri a crear scorciatoie che, se richiuse, in un ambiente al buio realmente " non
esistono più " ; stanze tra loro simili che fanno perdere in un batter d'occhio l'orientamento. Passaggi
stretti su cui è facile sbattere la testa, tombini a rilievo, scalini sdrucciolevoli traballanti. Anche di
giorno le torri internamente son debolmente illuminate, pochissima luce penetra nelle prigioni e nelle
stanze anticamente adibite alle torture ed ora a deposito di vecchi arnesi e legnami. Una nostra amica
mentre passeggia in una stanza inciampa pesantemente su un gruppo di fili ed è l'apoteosi del
fenomeno Domino
stile Baseball, uno si è già tuffato per fare da cuscino di modo che la caduta non ci ricordi ancora
per una volta l'effimera caducità dei beni materiali.... rischiando di far rompere qualcosa di costosissimo
e perder sistemi di acquisizione necessari. Tutto è salvo, ma sbianchiamo in volto pensando al
rovinoso esito che poteva avverarsi...
Potendo non finirei mai di raccontarvi i dettagli di tutta la storia
Passano troppo veloci, quei due giorni e mezzo.
La domanda cruciale che molti si faranno è già nell'aria.... : << ma, alla fine, avete poi registrato
qualcosa di realmente anomalo o scientificamente inspiegabile ? >> . La risposta è senz'altro SI per
quanto riguarda la prima parte della domanda ; per quanto riguarda la seconda, abbiamo una mole
immensa di dati da studiare e solo un attento studio ci farà propendere verso una direzione. Ci vorrà
senz'altro qualche settimana per poterlo dire.
E pensare che tutto nacque da una palla rossa.... che molti testimoni, in momenti temporali diversi
han visto muoversi spontaneamente nel castello sospinta da un gioioso bimbo di circa 6 anni il quale,
chiamando le persone in una stanza, là però sparisce dopo pochi istanti sotto ai loro occhi. Come
Giordano Bruno pure io non credo che qualcuno possa darci tutte le risposte agli interrogativi che
quotidianamente la natura ci offre
a nuove soluzioni.
Grazie per la pazienza nel leggere la piccola stesura.
Qui sotto alcune foto del castello, scattate di giorno con fotocamera ad ampio spettro. Se volete
guardatele con questa melodia in sottofondo, che che associerei al castello.













P.S. : ...se avete segnalazioni di studio scrivetemi senza problemi Ciao.
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