ro.ma. ha scritto: ↑17/12/2024, 12:51
Tempo fa una Sofirn al Litio ha perso liquido e quindi preferisco non rischiare.
Che formato era 18650 o 21700? Ne ho "qualcuna" di entrambi i tipi quindi nel caso le controllo e se è il "caso" appunto le "smaltisco" opportunamente tanto qualcun'altra ce l'ho...
Al di là di come facciamo noi, sarebbe utile per chi ha fatto la domanda sapere come andrebbero conservate le torce e le batterie, nel caso delle batterie poi andrebbe fatto un distinguo tra quelle di utilizzo "immediato" e quelle di riserva da tenere a tensione di stoccaggio...
I filetti o meglio le filettature della torcia in cui si impanano la testa e generalmente il tappo, andrebbero "manutenzionate" ovvero andrebbe evitato che il lubrificante usato per renderle scorrevoli durante le operazioni di "svitatura" si asciughi evaporando o peggio incorporando residui polverosi che rendono togliere il tappo un'impresa, le guarnizioni i cosiddetti o-ring a protezione dalle infiltrazioni d'acqua andrebbero anch'esse controllate e lubrificate per evitare che seccandosi si spacchino e in questo caso l''umidità o peggio l'acqua possano penetrare all'interno della torcia, l'acqua con la corrente non ci va molto d'accordo, esiste un lubrificante della Armitek il Nyogel 760G che dovrebbe essere un grasso con una componente siliconica, che va bene sia per mantenere a lungo elastici gli o-ring e a lubrificare i filetti, diciamo che una lubrificata con il Nyogel una volta all'anno garantisce un utilizzo spensierato della torcia ragionevolmente a lungo...
Se non usate le torce conviene appunto lasciarle nelle scatole originali, se non fornito dal produttore, aggiungere una o due bustine di silicagel in modo che l'eventuale umidità residua, non rimanga all'interno della torcia o si vada a depositare sulla parte interna della lente frontale, con conseguente "alonatura" del fascio emesso quando poi si riprende la torcia dopo un lungo periodo di inutilizzo, va detto però che l'umidità "stagnante" nella zona della parabola evapora rapidamente con un'accensione prolungata visto il calore che si ottiene in quell'ambiente, un po' più fastidiosa è l'umidità che si forma sull'elettronica del driver, si potrebbe generare ossido che causerebbe malfunzionamento o addirittura la rottura della torcia...
Quelle che si usano di frequente possono essere lasciate anche con il tappo avvitato, quelle invece di utilizzo solo per le grandi occasioni è meglio svitare del famoso quarto di giro se previsto, il tail cap per i niubbi il tappo del serbatoio di alimentazione, qualcuno con switch ovvero il pulsante per accendere e spegnere la torcia, di utilizzo misteriosamente complicato per i più, o a semplice fondello simil tappo delle bottiglie, per evitare la scarica a "vuoto", il cosiddetto parasitic drain ovvero drenaggio passivo della cella in torce che per motivi "loro" necessitano sempre di succhiare un po' di energia dalla cella...
Ovviamente le torce andrebbero conservate in luoghi asciutti, privi di umidità e scarsamente polverosi, evitare di tenerle in cucina per esempio è cosa buona e giusta, una cosa importante date le potenze "lumenose" in gioco quelle mantenute in assetto da battaglia, cioè acchiappa e accendi se serve, andrebbero conservate fuori dalla portata dei bambini, che magari accendendole a potenza elevata, dovessero mai puntarsele verso gli occhi, creandogli futuri problemi alla vista, quindi mai mettere nelle mani di un bambino una torcia super lumenosa...
Le batterie di utilizzo frequente andrebbero "ricaricate" ogni 3/4 utilizzi avendo cura prima e dopo averle ricaricate di pulire con un panno asciutto il fondello il negativo per intenderci e il prepuzietto in testa il positivo, andrebbe evitato di toccare con le dita appunto il fondello e il prepuzzietto, perché il sebo che abbiamo sulle mani potrebbe essere in alcuni casi leggermente acido e quindi non giova alla superfice di contatto, se uno le pulisce subito non c'è problema, ma a lungo andare si potrebbero formare delle micro chiazze di ossido che non favoriscono la libera circolazione degli elettroni nel sistema cella/driver/led della torcia...
Quelle di "riserva" andrebbero conservate in appositi contenitori fatti apposta di plastica della misura giusta per il formato e separate l'una dall'altra, evitare per esempio di ammucchiare una sopra all'altra alla rinfusa celle con la buccia, lo strato di materiale isolante che "normalmente" dovrebbe coprire la quasi totalità della cella, tranne le famose zone di contatto fondello e prepuzietto, meno che in condizioni "perfette", perché non sia mai viene qualcuno, no non era così, non sia mai che per qualche strano motivo la buccia di una cella dovesse rompersi, potrebbe succedere quello che non deve succedere mai, ovvero un corto circuito che causa l'incendio della cella e conseguenti botti di capodanno fuori stagione...
Dal punto di vista dello "stoccaggio" ovvero la conservazione della cella in attesa di futuri utilizzi, la cella/e vanno caricate/scaricate alla tensione nominale di 3,8 Volt per i "precisini" sarebbero 3,80 Volt, ma gli 0 dopo la virgola contano il giusto, non è che se sono 3,78 o 3,82 cambia assai, qualcuno si chiederà ma perché proprio a questa tensione? Boh non lo so ma mi fido di chi "sostiene" cha a quella tensione gli elettroni all'interno della cella stanno più "mansueti" quindi invece di litigare sbattendo uno contro l'altro, stanno lì vicini vicini senza sprecare energia spingendosi a vicenda verso l'uscita...

Meglio una torcia oggi che il buio domani...