Ok, scusa forse do per scontate troppe cose. Partirò da zero a costo di tirartela lunga, ma se arrivi fino in fondo avrai assorbito un bel pò di sana scienza
Le batterie Li-Ion hanno una tensione "NOMINALE", ossia un voltaggio di etichetta pari a
3,7 V. In realtà la loro tensione quando sono cariche al massimo è di
4,2 V e si considerano scariche secche esaurite allo 0% quando scendono a
2,5 V.
2,5 V sono il "LORO" zero: eppure sembrano tanti, se pensi che una pila stilo alcalina usa e getta eroga 1,5 V!
Come mai allora?
Perché queste batterie se vengono spremute scendendo sotto i 2,5 V iniziano a danneggiarsi irreversibilmente. Magari saranno ancora utilizzabili ma perderanno di colpo tantissima della loro capacità originale, o non riusciranno mai più a caricarsi al massimo, etc.
A causa di questo i produttori di qualsiasi utensile che le adoperi impostano la circuiteria per arrestarsi appena la cella scende vicino a questa soglia massima di scarica: chi imposta i 3,0 V, chi i 2,8, chi i 2,5.
Persino il tuo cellulare o il tuo computer portatile quando si spengono indicando 0% in realtà hanno rilevato che la carica residua è nel limite della soglia di sicurezza!
Ora cambiamo discorso e andiamo all'opposto: la carica massima è 4,2 V. Bene. Anzi, male:
in realtà queste batterie possono essere sovraccaricate oltre: 4,3 o anche 5,0 e più... Fino al botto, un vero e deflagrante botto estremamente pericoloso.
Il sovraccarico normalmente non si verifica mai perchè ad arrestare la carica sui 4,2 V sono proprio i CARICABATTERIE stessi, oppure i software (pensa al cellulare!) o l'eventuale capsula di protezione della batteria: essi rilevano di avere raggiunto la tensione massima, e staccano l'alimentazione di carica.
Molti dispositivi addirittura arrestano la carica appena prima dei 4,2 V: alcuni a 4,15, altri addirittura a 4,00 (che equivale all'80% della carica massima).
Ora, immaginati la carica come un grosso elastico:
l'elastico a riposo misura 25 cm di diametro, e moscio così non può stringere nulla, mentre se lo tendi arriva facilmente a 42 cm di diametro, ma se lo tendi ancora di più tu ti sforzerai molto, lo stresserai fino a fargli perdere elasticità o addirittura a romperlo e beccarti una frustata in faccia!
Ora prendi questo elastico e attorciglialo 10 volte attorno a in mazzo di matite: le terrà ben salde, ma se lo lasci così per un anno magari inizierà a sfibrarsi e a perdere elasticità!
Mentre se lo attorcigli solo 5 volte terrà le matite un pò meno strette ma non soffrirà nel tempo, e dopo 10 anni sarà ancora perfettamente sano.
Bene, ora sostituisci la parola "elastico" con "batteria" e "attorciglia" con "carica":
una batteria è ovviamente concepita per essere sfruttata al massimo, ma tenerla SEMPRE carica al massimo ne ridurrà la longevità molto più rapidamente rispetto a un esemplare che ti accontenti di caricare sempre all'80%.
E questo discorso diventa davvero fontamentale se desideri conservare a lungo le batterie:
Le Li-ion caricate a 4,2 V (100%) tendono ad autoscaricarsi (cioè a perdere elasticità) al ritmo di 1%-10% AL MESE a seconda della loro qualità.
Mentre se le lasci cariche solo a 3,75 V (50% circa) la loro autoscarica sarà prossima allo zero, ai livelli del 1% ALL'ANNO.
Certe eccellenti batterie tengono perfettamente la carica al massimo: ho delle Sanyo che lasciate lì per un anno hanno perso solo l'1%, ma si tratta comunque di "elastici tesi al massimo", che si spezzeranno più in fretta di elastici trattati con migliore riguardo:
e questa è la differenza tra una batteria che ti dura 10 anni e centinaia su centinaia di ricariche e una che dopo 1-2 anni va a mignotte.
Persino gli smartphone e i powerbank, in teoria, durerebbero moooolto di più se li caricassimo soltanto fino al 70%.
Quindi, il mio consiglio è: carica la batteria solo fino al 50-70% (3,7-3,9 Volt): così sarà sempre pronta all'uso e poco stressata.
Quando sai di dover andare via per un weekend o una vacanza, attaccala e caricala tranquillamente al massimo!
Un pò più chiaro adesso?
La messa è finita, andate in pace
