Host P60: cade e non si accende. Risolto.
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Host P60: cade e non si accende. Risolto.
Ieri mi è caduta una UF-C1 da circa 80cm e non si accendeva più, allora l'ho smontata, con un altro P60 funzionava, quindi mi sono concentrato sul P60 che aveva quando è caduta, prima di iniziare a smontarlo l'ho esaminato, gli ho dato corrente ed ho visto che a seconda di come lo si toccava, si accendeva o meno.
La mia attenzione è andata alle due saldature che collegavano il driver al pill ed è bastato rifarle che tutto ha funzionato come prima. Il fatto era che, nonostante a vista apparissero saldature ben fatte, in realtà l'urto aveva causato un distacco delle saldature dalla parte in ottone del pill; distacco che non appariva dall'esterno ed ad un esame visivo.
L'unico dato era che premendo sul driver il modulo funzionava ma anche premendolo e muovendolo funzionava a tratti. Risaldandolo ho fatto in modo che il calore andasse per prima sulla parte in ottone, portandolo a temperatura di fusione dello stagno e poi collegando velocemente il sottile strato del bordo di rame del driver all'ottone del pill. Il pill ha un alto grado di dissipazione del calore, è meglio agire con un saldatore potente e nel più breve tempo possibile in modo che la temperatura che serve per saldare (circa 200°C) si raggiunga velocemente e non si dissipi su tutto il pill potendo provocare altre problematiche.
Già un'altra volta mi era capitato un modulo che doveva essere a due stadi (alto e basso) ma che funzionava solo come unico livello (solo in alto, arrivato così dal fornitore). in quel caso rifeci un po' le saldature del driver, così, a caso; e dopo aver rifatto le saldature di un condensatore ecco che ha ripreso a funzionare bene. E dire che l'ho rifatta così, tanto per appoggiare il saldatore da qualche parte, perchè a me (a vista) le saldature parevano tutte a posto, invece eccola lì! La saldatura "fredda" è sempre in agguato.
La mia attenzione è andata alle due saldature che collegavano il driver al pill ed è bastato rifarle che tutto ha funzionato come prima. Il fatto era che, nonostante a vista apparissero saldature ben fatte, in realtà l'urto aveva causato un distacco delle saldature dalla parte in ottone del pill; distacco che non appariva dall'esterno ed ad un esame visivo.
L'unico dato era che premendo sul driver il modulo funzionava ma anche premendolo e muovendolo funzionava a tratti. Risaldandolo ho fatto in modo che il calore andasse per prima sulla parte in ottone, portandolo a temperatura di fusione dello stagno e poi collegando velocemente il sottile strato del bordo di rame del driver all'ottone del pill. Il pill ha un alto grado di dissipazione del calore, è meglio agire con un saldatore potente e nel più breve tempo possibile in modo che la temperatura che serve per saldare (circa 200°C) si raggiunga velocemente e non si dissipi su tutto il pill potendo provocare altre problematiche.
Già un'altra volta mi era capitato un modulo che doveva essere a due stadi (alto e basso) ma che funzionava solo come unico livello (solo in alto, arrivato così dal fornitore). in quel caso rifeci un po' le saldature del driver, così, a caso; e dopo aver rifatto le saldature di un condensatore ecco che ha ripreso a funzionare bene. E dire che l'ho rifatta così, tanto per appoggiare il saldatore da qualche parte, perchè a me (a vista) le saldature parevano tutte a posto, invece eccola lì! La saldatura "fredda" è sempre in agguato.
- dorgabri
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Re: Host P60: cade e non si accende. Risolto.
Ultimo Katun ha scritto: La saldatura "fredda" è sempre in agguato.


Una Nitecore è per poco, una Fenix è per sempre...
- Budda
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Re: Host P60: cade e non si accende. Risolto.
io ho una stazione saldante da circa 50W ma il pill di ottone ogni volta a stagnarlo è un calvario.
ci vuole un saldatore più potente?
ci vuole un saldatore più potente?
"Meno c'è, meno si rompe. Io sono un filosofo ultrafire" - "la miglior teoria è la pratica" Cit by AntoLed
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Re: Host P60: cade e non si accende. Risolto.
Sono alla ricerca di un buon saldatore, per ora ne ho uno a doppia potenza 30 e 130 Watt e lo trovo appena sufficiente per i pill di ottone, penso che 150 watt andrebbero bene, puntando prima sull'ottone in 4 o 5 secondi si riuscirebbe a saldare bene e con un tempo così breve il pill non si riscalderebbe nell'insieme neanche tanto. Il problema è che con potenze minori si deve stare fissi sul punto per farlo aumentare di temperatura con il risultato che il calore si propaga ed il pill diventa rovente, invece serve una potenza maggiore per far rovente solo quel punto, lo stagno fonde prima che il calore si propaghi ed è fatto.Budda ha scritto:io ho una stazione saldante da circa 50W ma il pill di ottone ogni volta a stagnarlo è un calvario.
ci vuole un saldatore più potente?
- AntoLed
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Re: Host P60: cade e non si accende. Risolto.
Ci sono Watt e Watt... Watt cinesi e Watt Watt! 
La cosa fondamentale nei pill di ottone, è ricordarsi di graffiare con buoni solchi
la parte da saldare, riempirla bene di flussante, prima di appoggiare la punta sul pill,
deve essere ben "bagnata" di stagno, possibilmente una punta grande e piatta,
in questi casi aiuta... trasferisce più calore del dovuto..
A volte i Watt possono ingannare, esempio della punta...
con una punta molto fine, non riuscirete mai a trasferire bene il calore dalla punta verso il
punto da saldare... potremmo avere anche 200Watt... ma il calore verrà dissipato in "aria" prima da arrivare alla punta..

La cosa fondamentale nei pill di ottone, è ricordarsi di graffiare con buoni solchi
la parte da saldare, riempirla bene di flussante, prima di appoggiare la punta sul pill,
deve essere ben "bagnata" di stagno, possibilmente una punta grande e piatta,
in questi casi aiuta... trasferisce più calore del dovuto..
A volte i Watt possono ingannare, esempio della punta...
con una punta molto fine, non riuscirete mai a trasferire bene il calore dalla punta verso il
punto da saldare... potremmo avere anche 200Watt... ma il calore verrà dissipato in "aria" prima da arrivare alla punta..
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Re: Host P60: cade e non si accende. Risolto.
Diciamo che una punta fine, quando cede calore alla parte, per portarla a temperatura di fusione, dopo la prima cessione la temperatura cala e dietro una punta fine di solito non c'è abbastanza massa di metallo per ripristinare un fretta la cessione di calore. Le stazioni saldanti hanno di solito una punta fine ma sono anche regolate ed appena la temperatura si abbassa accendono la resistenza per apportare più calore. Ma di solito le stazioni sono per minuterie elettroniche e non hanno una grande potenza (non devono averla).antoninodattola ha scritto:Ci sono Watt e Watt... Watt cinesi e Watt Watt!
A volte i Watt possono ingannare, esempio della punta...
con una punta molto fine, non riuscirete mai a trasferire bene il calore dalla punta verso il
punto da saldare... potremmo avere anche 200Watt... ma il calore verrà dissipato in "aria" prima da arrivare alla punta..
Una punta piatta o comunque non fine aiuta molto per via della maggior massa che è in grado di cedere calore senza perderne molto o senza andare al di sotto del minimo di fusione dello stagno.
- Ultimo Katun
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Re: Host P60: cade e non si accende. Risolto.
Ho trovato una guida su Internet, magari può essere utile:
http://www.maffucci.it/2010/01/25/la-sa ... ettronici/
Certo, non è proprio specifica delle nostre esigenze, ma meglio di nulla.
http://www.maffucci.it/2010/01/25/la-sa ... ettronici/
Certo, non è proprio specifica delle nostre esigenze, ma meglio di nulla.
- RasKebir
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Re: Host P60: cade e non si accende. Risolto.
Sono convinto che in qualche occasione serva un saldatore dotato di una elevata massa termica per mantenere costante la sua temperatura e riscaldare velocemente il pezzo da saldare "solo" nella zona di intreresse. Io uso un vecchio saldatore Elto a martello come questo. Quattro/cinque secondi ed è fatta, poi soffio come un matto per raffreddare subito


