Recensione Thrunite TN36 by Alien

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Recensione Thrunite TN36 by Alien

Messaggio da Alien » 08/01/2015, 4:57

Thrunite TN36

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Ho ricevuto in anteprima la nuovissima TN36 direttamente da Thrunite che alla fine si è trasformata in Babbo Natale dato che è arrivata il 24 dicembre.
La torcia si propone di essere una delle più potenti multiled sul mercato sfruttando un tipo di led poco diffuso nell'ambito delle torce cioè il Cree MK-R.

Vediamo i dati dichiarati dalla casa
- LED: CREE MK-R with a lifespan of 20+ years of run time.
- Runs on: 4 x 18650 (ThruNite 18650 3200Mah).
- Working Voltage: 10.5 - 17.5 V.
- Output mode/Runtime*: Strobe(6510 lumens /137 minutes), Turbo(6510 lumens /119 minutes), High(2280 lumens /194 minutes), Medium(785 lumens /587minutes ), Low(116 lumens /54 hrs), Moonlight(1.6 lumens /33 days).
- Peak Beam Intensity: 22400cd.
- Max beam distance: 299m.
- Impact resistant: 2 meters.
- Waterproof to IPX-8 Standard (1.5meters).
La torcia arriva in una scatola di cartone con una semplice imbottitura di schiuma per preservare il contenuto dagli urti
Personalmente gradisco molto la soluzione della scatola di cartone che sempre più case stanno adottando (da Zebralight a Armytek, da Crelant a Nitecore per dirne alcune) dato che il mio interesse risiede nel contenuto
e non nel contenitore e poi così posso liberarmene senza rimpianti.
Nella scatola oltre alla torcia contenuta nel proprio fodero è presente un set veramente ristretto di accessori:il manuale di istruzioni,
una coppia di oring e un pulsante di gomma di ricambio.
Il fodero è di buona qualità ed è apprezzabile che stia diventando la norma includerlo nella dotazione di serie.

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COMPOSIZIONE E DIMENSIONI

Il formato rispecchia quello più diffuso ultimamente cioè quello can o lattina che permette in spazi contenuti di inserire le 3 o 4 batterie in formato 18650 necessarie per l’elevato assorbimento richiesto dai modelli multiled.

La torcia è lunga 125mm dei quali 55mm per la testa e 70mm per il corpo (una volta avvitato).
La testa ha un diametro di  64mm al bezel che diminuiscono leggermente all’altezza delle alette dissipatrici mentre il corpo di 51mm costanti per tutta la sua lunghezza, una dimensione che non comporta difficoltà nemmeno per mani di dimensioni medio-piccole.

Il peso è di circa 390g ai quali vanno aggiunti il peso delle 4 batterie in formato 18650 per un totale intorno ai 580 grammi.
La suddivisione dei pesi tra la testa e il corpo con batterie (44% e 56%) è leggermente sbilanciato verso il davanti ma si può considerare equilibrato e poco affaticante nell’impugnatura anche a lungo andare.

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La torcia è composta da tre parti: la testa con i led, l’interruttore e quindi tutta l’elettronica, un carrier per le batterie e un corpo che è semplicemente un cilindro di alluminio atto a proteggere il carrier.
Gli spessori sono nella media, niente a che vedere a quelli ai quali ci aveva abituato Thrunite con le Catapult ma la scelta in questo caso è obbligata dalla necessità di contenere le dimensioni che sono già importanti per quanto riguarda il diametro.

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Il tailcap è perfettamente piatto e date le dimensioni abbondanti assicura un tailstanding sicuro, mentre il corpo presenta una zigrinatura romboidale molto marcata che assicura un grip deciso.

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La testa è contornata da una serie di quattro scanalature che ne agevolano il raffreddamento interrotte solo all’altezza dell’interruttore posto su un leggero rialzo piatto che funge anche da (blando) sistema antirotolamento.
Il pulsante, di dimensioni medie (13mm) è di tipo elettronico e si trova a filo del corpo e circondato da un anello d’acciaio. Il fatto di trovarsi su una forma discontinua rispetto al resto della circonferenza ne permette la facile individuazione anche con guanti molto pesanti (in quest’ultimo caso con qualche piccola difficoltà in più) e anche l’azionamento, che prevede una leggera pressione, è fattibile semplicemente in ogni condizione dalle mani nude a quelle pesantemente protette da guanti.
Al centro del pulsante è presente un piccolo led che si illumina con l’accensione della torcia. Il suo colore è blu che cambia in rosso per segnalare che le batterie sono scariche e quindi da sostituire.

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I filetti sono scorrevoli e ben lubrificati e la tenuta all’acqua è garantita dalla presenza di un oring.
Sono necessari poco più di tre giri completi per svitare/avvitare la testa dal corpo e nonostante non sia un numero fuori dalla norma, il risultato che si ottiene è di grande solidità e la sensazione di un pezzo monolitico.

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Sul lato della testa opposto a quello dei led sono presenti i contatti necessari a portare l’alimentazione: una grossa fascia metallica fissata con tre piccole viti lungo tutta la circonferenza e un grosso bottone centrale in rilievo e dotato di molla per rientrare sotto la pressione del carrier. In questo modo viene implementato un sistema di protezione all’inversione di polarità o di cortocircuiti.

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Il carrier è dimensionato per contenere 4 batterie 18650 anche in formato flat top e di diametri un po’ abbondanti come sono le più recenti 3400.
Il formato 18650 è l’unico accettato da questa torcia
Le grosse molle al negativo non lasciano dubbi sul senso corretto di inserimento e mantengono decisamente ferme le celle nelle loro sedi.
Su entrambi i lati si trovano i contatti sulla circonferenza e quello centrale, è quindi indifferente il verso in cui si inserisce il carrier nella torcia.

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N.B. L’irregolarità della circonferenza della testa che potete osservare nelle foto qui sopra non è un difetto di fabbrica ma è stato causato da una caduta accidentale da circa 1,5m che si è verificata mentre eseguivo questi scatti.

Protetta da un bezel in acciaio vediamo la lente trattata con antiriflesso sotto la quale ci sono i tre led CREE MK-R ben centrati e alloggiati in tre piccole (semi)parabole di tipo orange pill che dovrebbe assicurare una maggiore pulizia del fascio emesso.
Si nota bene il formato del led di tipo multichip dalle dimensioni generose, 7x7 mm contro i 5x5mm dell’XM-L2 e gli 8,9x8,9 del gigantesco MT-G2, si posiziona quindi sia come dimensioni che come output tra questi due modelli già molto diffusi.

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TN36 con MK-R a sinistra vs MM15 con MT-G2 a destra

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TN36 con MK-R a sinistra vs TM06 con XM-L2 a destra

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Da sinistra a destra XM-L2, MK-R, MT-G2

INTERFACCIA D’USO
La torcia ha sei modalità utili: firefly, low, medium, high, turbo e strobo.
Per accendere e spegnere la torcia è sufficiente una pressione dell’interruttore.
Una volta accesa la torcia è sufficiente tenere premuto il pulsante per ciclare tra i tre livelli standard (low-medium-high).
La torcia mantiene la memoria dell’ultimo di questi livelli è stato utilizzato al momento della accensione successiva.

Per accedere al Turbo invece è sufficiente un doppio click in qualsiasi momento (torcia spenta o accesa su qualsiasi livello), un altro doppio click fa passare dal turbo allo strobo.

Il livello firefly invece è accessibile unicamente da torcia spenta con una pressione prolungata sul tasto di accensione.

OUTPUT
Luminosità
Ovviamente quello che ci si aspetta da questo modello è un output importante sia in termini assoluti (i 6510 lumen dichiarati sono tanti) sia in termini relativi (2280 lumen dichiarati per più di tre ore e addirittura 785 per quasi 10 ore).
Non ho uno strumento preciso per la misurazione dell’output in termini assoluti ma posso confermare che la TN36 supera decisamente al livello Turbo la MM15 al livello analogo la quale ha un output dichiarato di 5200 lumen, si può quindi ergere la nuova Thrunite nell’olimpo delle più potenti multiled compatte.
Il livello Low da 116 lumen è decisamente utile per l’utilizzo in ambienti chiusi e ristretti, mentre il firefly o moonlight da soli 1.6 lumen (e durata praticamente infinita, cioè 33 giorni) permette di destreggiarsi nel buio totale senza dare fastidio o farsi individuare, inoltre permette di godere della vista dei tre led accesi che a questa luminosità possono essere fissati senza particolari problemi se non con un leggero fastidio (FATE MOLTA ATTENZIONE SE VOLETE PROVARE A FARE UN’OPERAZIONE DEL GENERE PERCHE’ ANCHE SOLO UN CAMBIO ACCIDENTALE DI LIVELLO PUO’ CAUSARVI DANNI ALLA VISTA ANCHE DI TIPO PERMANENTE).

Tinta
Veniamo alle note dolenti: la tinta.
Il colore sicuramente farà storcere il naso ai puristi in quanto vira abbastanza verso un verdognolo più evidente più i livelli sono bassi, ricorda un po’ certe versioni dell’ XM-L2 che tanto sono state criticate.
Faccio notare che la versione che ho testato è la Cool White ma è in vendita anche la versione Neutral nella quale, magari, si guadagna un po’ di qualità nel colore a dispetto di una manciata di lumen in meno.

Fascio
Date le dimensioni dei led e la poca profondità della parabola il fascio non può che essere unicamente di tipo flood, ampio e potente ma che non arriva molto lontano, i 299 metri dichiarati mi sembrano abbastanza utopistici dato che da un rapido test ho verificato che anche la metà della distanza non viene coperta in maniera soddisfacente.
Il fascio non presenta imperfezioni, buchi o anelli, ha un ampio hotspot molto luminoso circondato da una grande corona. A voler essere pignoli, puntando contro il muro bianco a distanza ravvicinata e a un livello non abbagliante si può notare sull’esterno della corona un forma non esattamente circolare data dalla combinazione del fascio dei tre led, l’effetto diventa immediatamente invisibile durante il normale utilizzo della torcia.

RUNTIME

Ho eseguito  qualche test di runtime a livello turbo e high.
Tutti i test sono stati eseguiti in ambiente chiuso senza ventilazione forzata e con temperatura dell’aria intorno ai 18 gradi.
Per uniformità con i test che ho eseguito nelle recensioni precedenti ho utilizzato ancora le AW 2200 18650 che eseguono ancora bene il loro compito.

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Al livello turbo l’andamento è decisamente irregolare con una discesa all’85% rispetto alla luminosità di partenza dopo 7 minuti per arrivare al 50% dopo 18,5 minuti.
Dopodiché l’andamento è pressoché costante tra il 50% e il 45% per poi spegnersi dopo 59 minuti.
La temperatura sia del corpo che della testa salgono rapidamente fino a raggiungere i 65°C dopo circa 15 minuti per poi stabilizzarsi per il tempo restante.
Siamo ben lontani dagli 80°C in cui interviene il ThruNite ITC(intelligent temperature control) che dovrebbe abbassare il livello per prevenire danni alla torcia.
Siccome però la strumentazione (in questo caso il mio termometro) potrebbe essere fallace mi ripropongo di rifare il test all’aperto per verificare se l’andamento sia il medesimo anche con una temperatura ambientale decisamente inferiore.

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Tutt’altro andamento è invece seguito dal livello High da 2280 lumen che, a differenza del Turbo, ci si aspetta di utilizzare realmente per periodi prolungati.
In questo caso la regolazione è quasi piatta con la luminosità che scende a poco più dell’85% di quella di partenza in più di 2 ore (127 minuti per l’esattezza) per poi spegnersi definitivamente.
La temperatura massima rilevata per la testa è di circa 46°C il che fa presupporre almeno un paio di gradi in meno per il corpo ai quali sono da sottrarre un’altra manciata in caso di utilizzo reale all’esterno (soprattutto in queste giornate invernali), da cui di deduce che dovrebbe essere possibile a questo livello un utilizzo senza problemi di scottature per tutta la durata delle batterie.

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Per curiosità ho eseguito un test utilizzando le Thrunite 18650 da 3400 mah.
Come si evince dal grafico le batterie di più recente fattura danno uno spunto leggermente più alto (circa il 7%) ma, soprattutto, un’autonomia decisamente maggiore arrivando a quasi 100 minuti (96 per la precisione) contro i soli 59 delle 2200mah come d’altra parte anche la matematica fa presupporre dal rapporto tra le capacità.
A fronte di questi test osservo che il runtime dichiarato da Thrunite al livello Turbo è decisamente ottimistico rispetto a quello da me rilevato visto che anche utilizzando batterie nuove di alta capacità (Thrunite 3400) al livello si arriva a 100 minuti contro i 119 dichiarati.
Al livello High l’autonomia invece è di 127 minuti utilizzando le 2200 e facendo le proporzioni arriverebbe a circa 197 minuti con le batterie da 3400mah a fronte di una dichiarata di 194, per cui direi che ci potrebbe stare.

ASSORBIMENTO
Ho misurato l’assorbimento al livello turbo collegando i puntali del multimetro tra i poli positivi di torcia e carrier delle batterie e facendo ponte con un cavo di abbondante sezione tra i negativi.
Il risultato è stato un valore di circa 4.58A

BEAMSHOT
Per il momento sono presenti unicamente beamshot indoor su un muro bianco con la torcia a 30cm e la fotocamera a 80cm dal muro.
A cominciare una serie di 5 foto a livello High con tempo di esposizione decrescente da 1/50s a 1/1000s, a seguire una serie analoga a livello Turbo
Comunque ogni beamshot visualizza in basso a destra la propria descrizione.

Livello HIGH

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Livello TURBO

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Per curiosità ho provato ad appaiare altri tre potenti modelli di torce multiled simili come dimensioni e caratteristiche.
Si tratta della Niwalker MM15, Nitecore TM06 e Nitecore TM26.
In realtà la TM26 sarebbe un po’ fuori dal coro in quanto ha un fascio decisamente più da thrower rispetto alle altre tre nonostante la compattezza e la caratteristica è ben visibile nel fascio molto concentrato.

I due beamshot sono stati ripresi con apertura di 1/50s il primo e di 1/1000s l’altro con tutte le torce nelle medesime condizioni di distanza dal muro, carica e tipo di batteria.
Per tutte il livello utilizzato è il più alto a disposizione.
Nelle foto a partire da in alto a sinistra in senso orario: Thrunite TN36, Niwalker MM15, Nitecore TM06, Nitecore TM26

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CONFRONTO DIMENSIONALE
Per finire ho fatto qualche scatto per rendere l’idea delle reali dimensioni della torcia confrontandola con modelli della stessa categoria e con altri tipi abbastanza diffusi.

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da sinistra Nitecore TM06, Thrunite TN36, Niwalker MM15, Zebralight SC6330, Olight SR Mini Intimidator, Nitecore TM26

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da sinistra Thrunite TN36, Nitecore TM06, Nitecore TM26, Niwalker MM15

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da sinistra Thrunite TN36, Fenix TK75

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da sinistra Thrunite TN36, Zebralight sc52

CONCLUSIONI
La TN36 mantiene le promesse: un output da record al livello Turbo, un’autonomia elevata a fronte di un ottimo output al livello high.
Il fascio ampio offre un autentico muro di luce nel breve mentre è un po’ carente sulla distanza.
D’altra parte questo è il risultato che ci si aspetta chi acquista una torcia del genere per cui in diretta concorrenza con modelli come la Niwalker MM15 o la Nitecore TM06 oppure, anche se un paio di gradini sotto, la Olight SR Mini Intimidator, multiled con parabole poco profonde e output elevati.

Il prezzo è in linea con i modelli simili, intorno ai 200$ quindi presumibilmente almeno 200€ una volta giunta in Europa.

PRO
Facilità d’uso: 3 livelli con memoria facilmente accessibili. Turbo e firefly a disposizione con un click in più o più lungo, strobo più defilato (e per me è un pregio) ma comunque non impossibile da raggiungere se non con quattro semplici click.
Non ci sono combinazioni strane da memorizzare, svita e avvita o simili, solo click, click più lunghi o doppi.
Autonomia: più di 3 ore con oltre 2000 lumen a disposizione e con temperature della torcia non da ustione.
Spaziatura dei livelli: con tre livelli più Turbo e Firefly credo ci possano essere quasi tutti quelli utili.
Batterie nel carrier: portando con se un altro carrier di scorta con le batterie già inserite anche al buio completo l’operazione di sostituzione può essere semplice e rapida. Inoltre non essendoci un verso obbligato di inserimento la facilità è ancora maggiore.
Robustezza: come avete potuto osservare dalle foto l’ho sottoposta a un crash test del tutto involontario: mi è sgusciata dalle mani come una saponetta ed è letteralmente volata a un paio di metri di distanza battendo pesantemente sul pavimento. Il risultato (da me insperato) è solamente nella deformazione del bezel mentre vetro, elettronica, led e quant’altro non hanno subito il minimo danno.
Potenza: beh, chi non apprezza l’effetto wow degli amici quando da una lattina facciamo uscire la luce di un faro da stadio?

CONTRO
Tinta: io non sono un purista della tinta, non sopporto solo il cool white estremo, ma sono sicuro che questo verdognolo non sarà gradito a molti, speriamo che la versione NW sappia soddisfare anche i più pignoli.
Laccio di sicurezza: non esiste un foro o un altro sistema per agganciare un laccio da polso o comunque un cavo di sicurezza da affrancare al corpo. In caso di utilizzo in montagna non oso pensare dove potrebbe finire se dovesse capitare di dover mollare la presa per una perdita di equilibrio o comunque una situazione di emergenza.
Spegnimento improvviso: non esiste uno stepdown in caso di batterie scariche ma uno spegnimento improvviso, è vero che c’è il led rosso a segnalarci le batterie in esaurimento ma è anche vero che non si sta sempre a  fissare la torcia e un avviso più evidente (stepdown, lampeggi e simili) sarebbe gradito.

Spero di aver fatto cosa gradita.
Ne parliamo QUI

Appena possibile aggiungo dei beamshot da esterni.
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Re: Recensione Thrunite TN36 by Alien

Messaggio da Alien » 18/01/2015, 18:04

Ecco qualche beamshot al livello turbo. Ho cercato l'esposizione che ricordasse il più possibile la luminosità percepità nella realtà.

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TN36

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TN36

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TN36

Qualche confronto con la concorrente Niwalker MM15

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MM15

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MM15

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MM15


Confronto nella stessa immagine: TN36 oppure MM15 passando sopra con il mouse




Confronto anche con Nitecore TM06 e TM26
in tutte le foto in senso orario dall'alto a sinistra TN36, MM15, TM26, TM06

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