gexil ha scritto:Ultimo Katun ha scritto:Proprio perchè Surefire vende molto ad esercito e forze speciali, mi sorge sempre il dubbio che possano essere prodotti dal prezzo "gonfiato". Si sa bene che i componenti militari semplicemente per il loro "status" hanno prezzi a volte esagerati, come quel martello (nulla di speciale, si vendeva anche al supermercato) che all'aviazione venne fatturato 1500 dollari, o l'esempio qui sotto dove un bullone viene a costare 46 dollari.
Siamo sicuri che le Surefire in nessuna maniera, diretta od indotta, elevino il loro prezzo in ragione degli approvvigionamenti all'esercito, alla marina, all'aviazione? Mi raccomando, non sto parlando della qualità che ritengo sufficiente, ma del costo.
gexil ha scritto:
i prezzi gonfiati vanno a braccetto con la fama di un marchio...quello che hai detto E' GIUSTO, ma come lo fa la surefire (che per me è qualità) lo fanno anche altre marche ...giusto?
Si, certo, le società sono a scopo di lucro, appena c'è la possibilità i prezzi si alzano. La possibilità poi è data da differenti fattori, la richiesta per prima, e la richiesta è questione di immagine o di presenza sul mercato (se, giocoforza, c'è solo quel prodotto oppure c'è competizione nella sua “classe” tecnica e/o di immagine); l'immagine è data dal prodotto e da come si parla di esso, da come è valutato. Quindi il prezzo finale è una valutazione, non può essere fatto dalla somma fisica dei componenti e dal costo della loro lavorazione + spese accessorie, quindi prodotti di pari valore, ma di opposta valutazione potranno avere prezzi corrispondenti a come si parla di loro, ecco quindi che una torcia "cinese" ha un prezzo "cinese" ed una torcia "assembled in USA" (ma fatta in Cina) ha un prezzo già differente ed un'altra "made in USA" ha un prezzo "USA".
Poi, chiaramente, oltre l'immagine, c'è la presenza sul mercato, quindi competizione, alti quantitativi per sopperire al basso guadagno unitario ed alti quantitativi significa un abbassamento della qualità.
Insomma, sono da tenere in considerazione tanti fattori che si intersecano. Quanti di voi, potendo scegliere, sceglierebbero lo stesso prodotto con la dicitura "made in china" invece di "made in USA"? Sto parlando dello stesso prodotto, cambia solo la scritta; ma nella scritta c'è l'immagine del prodotto stesso e quindi del costo, quindi si paga la scelta di pagarlo nell'immagine, non nella sostanza, anche se nella sostanza c'è una parte dell'immagine.
Quando mi sono sposato, nel 1992, con mia moglie si guardavano le fedi, ne vedemmo una da Bulgari, circa 5 grammi d'oro, con la scritta “BVLGARI” posta all'interno dell'anello (indossato non si vede), costo 4.500.000 lire (quattromilioniemezzo), andammo da altri gioiellieri , sempre fede in oro, lo stesso peso, però costava (a memoria, non ricordo in costo esatto) poco più di 150.000 lire. La differenza era nell'immagine, perchè l'oro è oro e basta.
Io Surefire non ne ho, ho avuto possibilità di comprarla ma poi la ragione tecnica del solo uso della primarie CR123 mi ha fatto sempre desistere; figuratevi che sto abbandonando il 18650 per il più "ampio" 26650, quindi ora le torce 18650 le sto usando come EDC (le torcette cr123 vanno alle figlie ed alla moglie) ma quando esco fuori città ho oramai solo torce 26650, mi trovo benissimo con le economicissime Ultrafire F13 (modificate per fargli perdere l'effetto memoria), quando serve luce mi basta la Trustfire J12 ed aspetto un progetto simile alla TrustFire TR-S700 (3x26650 in parallelo) ma con un sistema di pilotaggio delle funzioni che sia migliore di quello montato ora.