Stasera che fare... ? Guardarmi in tv i simpaticissimi e gagliardi Frizzi e Magalli

oppure prendere il frustino di penitenza del capo perchè sul lavoro non si resta fino
alle 19:00 a contare le piastrelle come fanno altri...

soldini anche oggi son spariti per via del rincaro dei carburanti

...Un'idea migliore

leggero sottofondo via auricolari, mi vesto bene viste le condizioni abbastanza fresche
della serata... e faccio un giro sulla pista ciclabile non distante dal fiume ; non essendoci
la Luna dovrò avere un pò di luce di allungo, per vederci bene sulla distanza.
Attrezzatura scelta :
Torcia primaria : Sky Ray 3 x XM L T6 ( 2 X 18650 )
Torcia ausiliaria : Lumintop Terminator TD15X ( 2 X CR123A )
Piccolo cannocchiale Tasco 12x35 ( 12 ingrandimenti , 35 mm. di lente )
Marsupio multitasca e taschina per cintura per le batterie di scorta.
Abbigliamento :
Chullo Peruviano, guantini a mezze dita in cotone.
Ulteriori necessità :
Far sapere dove si va ed a che ora si tornerà approssimativamente ,
munirsi di mitraglietta Gatling 6 canne rotanti per prevenire incontri
sgradevoli

di Dune ! Oppure il Robot ABC di Dredd ].
Alcune impressioni :
Freddo intenso e dunque mani gelide per tutto il percorso.... la brina presente sulla
stradina in ghiaia brilla non appena si punta la torcia nella sua direzione, è un bel
segnale per veder sulla distanza lo snodarsi del camminamento anche oltre le
vicinanze. Il piccolo cannocchiale della Tasco 12x35 se appoggiato da qualche parte
- dove resta fermo et immobile , ad esempio sul passamano di una palizzata - permette
di veder discretamente bene i particolari delle zone remote illuminate dalla 3 x XM L T6 ,
tanto per non spostarsi ogni volta a trovar vie alternative da seguire dove si vuol arrivare.
Come sperimentato altre volte sugli spazi aperti al buio si rischia di sovrastimare le
distanze se non si sono visitati anzitempo i luoghi, soprattutto perchè la geometria
del posto è recepita dal nostro occhio comprensibilmente da tutto l'insieme degli spazi
a lui circostanti ; dunque è logico che il cono di luce " allunghi " almeno a prima vista la
distanza se puntiamo da qualche parte la torcia mentre c'è buio, creandosi così un
" corridoio " preferenziale dove il nostro occhio indaga senza aver contezza però delle
decine di metri alla destra e alla sinistra di questo " sentiero luminoso ". La ghiaia sul
fiume illuminata da lontano - dall'alto del ponte sulla pista ciclabile - rende bene
comunque le distanze anche nelle tenebre, diversamente dal prato con l'erba e gli
sterpi che sono restii a dare particolari di sè. Nel tragitto ho notato che hanno
liberato dalle spine una parte della montagna, e lì ora si nota l'ingresso ad una
antica miniera ( esternamente ci sono ancora affogati dei binari arrugginiti nel
terreno ) ma, avvicinata, la porta ha un lucchettone ben chiuso.... sebbene
all'interno siano visibili almeno dritti dritti 50 / 70 metri liberi con un carrello
minerario divelto a terra all'ingresso. Da quel cancellino trapela il silenzio assoluto.
Vedendo persone sulla distanza evito accuratamente di incrociare il loro cammino,
poi scelgo una via scomoda ma singolare per chi ama tentare le scarpinate sulle
salite... una scalinata con gradini da gigante ( 30 cm. di altezza ogni gradino

che fa salire d'un battibaleno la collina per circa 150 metri in altezza, verso il cimitero
del paese soprastante. MMMmmmiiiiii ! Quanto mai l'ho fatta.... arrivo in cima con
un fiatone pazzesco...

paesi illuminati sottostanti a qualche Km. di distanza che creano uno scenario luminoso
poco visibile dalle strade ma non da quel punto. Mi fermo su una panchina e mentre
il freddo riprende possesso delle mani e del resto ricomincio l'allegra discesa senz'altro
più fattibile della salita ma ugualmente poco rilassante vista la genialata di fare scalini
inverosimili, così alti

passo dell'oca dei soldati russi

Ne è valsa la pena comunque vista la sorpresa di vedere la scena delle luci del paese da
così in alto. Dopo circa 40 minuti di luce intensa cambio le batterie alla 3 x XM L T6 e
riparto nel tragitto di ritorno, il tutto per circa 1 ora e 20 minuti circa di cammino.
Mentre cammino nelle vicinanze di una fattoria ormai in disuso sento un forte profumo di
margherite… ma non può essere… siamo a Gennaio in un prato gelato… (!) ; avvicinandomi
alla fattoria mi accorgo che il buon profumo proviene dal fieno che macera dentro gli enormi
involti di cellophane verde che stanno all’ingresso della casa. Curiosa sta cosa : il profumo è
uguale a quello delle margherite !
Ad illuminarsi sulla distanza per primi sono i cartelli segnaletici del percorso ; poi qualche
vetro di finestra o di bottiglia, infine la superficie del terreno.
Non c'è in giro più nessuno, la pista è buia, completamente deserta e sempre pià battuta
dall'aria fredda ( quanto mai non ho preso i guanti a dita complete, e una maglia in più... ).
Da lontano il provinciale con le luci delle macchine crea qualche problema a vederci bene
perchè i fanali sono rivolti a volte anche sulla pista ciclabile ; però dopo poco si ritorna in
zone abbastanza isolate dalle strade e così si riaffaccia il sentiero nascosto con la palizzata
in legno da cui più avanti ero partito.
Penso tra me e me che, senz'altro, la prima cosa che farò arrivato a casa sarà quella di farmi
una fumante tazza di latte e Nesquick

Un freddo boia non preventivato... un cambio batterie obbligatorio data la fame della Sky Ray
usata per illuminare le distanze sui 100 metri e più, un bello spettacolo " al buio " da un luogo
che non sembrava nemmeno esistere e di cui ignoravo l'esistenza, ...la speranza che qualcuno
un giorno mi regali la chiave che apre il lucchetto del cancello da cui si aprono le miniere

Qui alcune foto dei luoghi scattate di giorno
