Premesso che la resistenza interna di una batteria è "immisurabile" con un semplice tester, per farlo bisogna inserire in "serie" una resistenza con un valore in milliohm "noto" e "certo", fare più misurazioni, scartare i valori minimi e massimi e dalla media ottenuta, sottrarre il valore "noto" della resistenza messa in serie, tutto questo ambaradan lo fa lo SkyRC senza fili "volanti", poiché per misurare la resistenza interna, la batteria messa nello SkyRC deve essere messa in carica è ovvio, che se poi la togli e la metti nello slot accanto la misurazione della resistenza interna può cambiare, voglio aggiungere anche che la resistenza interna, presa come valore fine a se stesso lascia il tempo che trova, una batteria inserita all'interno di un circuito si comporta come un'impedenza e non come una "mera" resistenza, in quanto il "complesso" batteria, specialmente quando parliamo di una batteria protetta è un circuito vero è proprio, non c'è solo la batteria, ma anche una certa quantità di componenti elettronici, che hanno ognuno una loro "resistenza", che concorre nel realizzare l'impedenza del circuito...
Alcuni fattori "esterni" contribuiscono "all'incertezza" della misurazione, fattori climatici quale la temperatura dell'ambiente in cui viene effettuata la misurazione, l'umidità in questo ambiente, la temperatura a cui era stoccata la cella prima di essere messa nello strumento, l'umidità dell'ambiente in cui era stoccata la cella, la pulizia o meno delle zone di contatto, nonché per essere "pignoli", la pulizia delle mani di chi inserisce la cella nello strumento, magari ha le mani sporche di grasso siliconico, perché ha tirato fuori la cella dalla torcia e un po' di questo grasso è finito per sbaglio sul polo positivo, inoltre è molto importante, per chi ci crede, prima di effettuare una misurazione consultare l'oroscopo, hai visto mai le stelle sono contrarie...
Esistono poi fattori interni, più la cella è densa di materiale "energetico" maggiore è la resistenza interna, se non sbaglio in più di una occasione, ho consigliato di usare celle ad alta capacità solo quando non se ne può fare a meno, quindi una protetta ad alta capacità non potrà avere la resistenza interna di una ad alta scarica ugualmente "protetta", al netto dell'impedenza introdotta dal PCB...
Specialmente le celle ad alta capacità sono lente a "sgranchirsi" dal "torpore" dello stoccaggio, diciamo che ci vogliono una decina di cicli di carica e scarica "completi" e fatti bene, non una scaricata di un paio di decimi di Volt e poi subito a caricare, sarebbe opportuno farle arrivare intorno ai 3,6/3,7 Volt e poi ricaricarle per bene, solo dopo questo "passaggio" si riescono a ottenere misurazioni "verosimili" della resistenza interna, già dopo i primi 2/3 cicli si possono notare "miglioramenti" nella I.R., se ciò non accade, anzi se va peggio, allora conviene entro certi limiti, celle con I.R. superiore ai 200 milliohm per esempio, rimandare al mittente le batterie, anche se si tratta di Store di una certa affidabilità, che anzi proprio per questo non dovrebbero fare storie e sostituire il lotto di batterie "discutibili", il fatto che le KP per un po' sono "sparite" dagli Store, potrebbe far sorgere il sospetto, che ci siano problemi di approvvigionamento, non solo da imputare alla situazione attuale, ma anche a difficoltà produttive e chi ha scorte a magazzino da "smaltire", le immette in commercio, quindi la situazione potrebbe essere un attimino complicata sotto vari punti di vista...
Le 18650 LiIon possono essere caricate fino a 4,25 V senza problemi, quindi non capisco perché fermare la carica a 4,18 V poi quando la cella si fredda stabilizzandosi può arrivare anche a 4,15 V scarsi, io le carico a 4,22 V fermando la carica quando la corrente assorbita è minore di 0,10 ampere, sono anni che lo faccio e le mie batterie non hanno mai creato problemi, anzi ne ho alcune "teoricamente" a fine vita perché hanno 4 o quasi 5 anni di lavoro alle spalle, che ancora sfoggiano resistenze interne da cella nuova di pacca, non è la carica "controllata" a stressare particolarmente le celle, ma lo stoccaggio in modo non ottimale e frequenti sovra scariche sotto i 3 V, se il charger funziona "bene" e lo SkyRC funziona "benissimo" una carica controllata con un occhio alla temperatura della cella, non crea nessun problema, anzi visto che stiamo parlando di celle "pigre" come I.R. le "rianima" meglio, qualora la resistenza interna elevata, sia solo un problema di "torpore" da stoccaggio, se non si ripigliano in questo modo, pigliano la strada di ritorno se sono state appena comprate, se no pigliano la strada dello "smaltimento" come da libretta...
