P.P. ha scritto:
Praticamente il dato misurato dei mAh caricati non varia se la cella ha PCB o meno, giusto ? Ovvero... il carichino
misura quanta carica ha immesso nella cella ma " non sa " quanta carica rimane non usata nei pressi dei fatidici 2,75
Volt che, chiaramente, non indicano " zero assoluto " di carica per una Li-Ion ( fatemi capire se sbaglio, scusatemi
per la non-corretta terminologia tecnica grazie ).
Io non amo le celle non protette, pertanto la mia esperienza si basa al 99% su celle di questo tipo però presumo con il beneficio dell'inventario che i dati non variano sostanzialmente perché dovrebbe dipendere dal charger e non dalla batteria, ovvero il charger che effettua diciamo così una stima più accurata delle capacità delle ricaricabili è il Maha Powerex MH-C9000 nel cosìdetto ciclo di break-in dove la cella viene caricata a 1/10 c scaricata a 1/10 c e successivamente ricaricata a 1/10 c, prima del ciclo per stabilire il 1/10 c bisogna inserire manualmente la capacità "dichiarata" e il charger nella scarica si ferma alla tensione di 0,9 volt sotto la quale è inutile scendere per ovvi motivi, da tutto il discorso si evince che la capacità "utile" è intesa come quella da un certo voltaggio in poi, che poi è il range di utilizzo "normale" della ricaricabile, ma è una misurazione affidabile? La Maha dichiara che il ciclo di break-in è lo stesso metodo usato dalle case per testare la capacità della ricaricabile prima della messa in commercio, pertanto è il sistema "migliore" attualmente disponibile.
Le Li-Ion a dispetto della diversa "chimica" di funzionamento per quanto concerne la capacità sottostanno alla stessa logica è un po' come il serbatoio della benzina è sempre meglio non arrivare a svuotarlo completamente perché se no si manda nel motore la morchia che si forma sul fondo, quindi non solo è inutile scaricare oltre una certa soglia la ricaricabile ma a volte è controproducente perché poi non si riesce più a caricarla.
L'Opus per esempio nella scarica arriva nelle Li-Ion a circa 3 volt anche qualcosina in più mentre il Foxnovo osa di più ecco in parte spiegato il dato più coerente fornito da quest'ultimo, attualmente non esiste un charger che ha tutte le caratteristiche utili per una ricarica allo stato dell'arte, per esempio i Nitecore D2 e D4 hanno la caratteristica di poter ricaricare le Li-Po e scegliere la corrente di carica, i Foxnovo misurano in maniera abbastanza attendibile la capacità ma lavorano a 500 e 1000 mAh quindi stressano le celle a basso amperaggio, gli Xtar hanno lo zero charger ovvero riescono a recuperare nella maggioranza dei casi le celle in over discharging molto utile per chi utilizza le celle non protette su torce che non hanno la protezione nel driver ed è andato sotto la soglia di non ritorno, nel variegato mondo della ricarica non si finisce mai di imparare, scusate se sono sembrato prolisso comunque ci sarebbe molto altro da dire, però all'utilizzatore comune basterebbe già "digerire" quanto sopra per stare un pezzo avanti il resto lo fa l'esperienza che nel mio caso deriva da anni di utilizzo per lavoro e svago di batterie ricaricabili e ancora ogni tanto scopro qualcosa di nuovo, in sostanza non limitatevi alla pappa scodellata dispensata dai vari "guru" che in vita loro se va bene hanno ricaricato tre batterie in croce, ma sperimentate in prima persona...
