
Imalent DT70 - Review
- Steve1960
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Re: Imalent DT70 - Review
Io penso che la torcia faccia un "clamoroso" step down dai due livelli superiori, nell'ordine di soli 2000 lumen espressi, mettere un livello sui 3000 lumen sarebbe stato controproducente, in quanto scendendo di livello si avrebbe un aumento di luminosità che sembrerebbe strano, per adesso è solo una supposizione, vedremo se è così quando qualcuno pubblicherà un grafico di runtime fatto bene... 

Meglio una torcia oggi che il buio domani...
- Giancarlo
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Re: Imalent DT70 - Review
Caro P.P., sono abituato al leggero calo di output che si ha quando si sceglie una NW, ma siccome non mi piace il CW lo accetto come inevitable. Tuttavia, ho spesso notato che all'atto pratico la versione NW sembra fare addirittura più luce della versione CW che tendenzialmente "lava via i colori", specialmente giallo e rosso, che nello spettro sono quasi diametralmente opposti al blu e al ciano, ovvero alla dominante di molte CW. Morale: con una NW i colori saltano fuori meglio e l'occhio ha l'impressione di vedere di più. Per questo spesso la differenza di intensità tra una CW e una NW neppure si percepisce, specialmente in certe condizioni.
Osservando i tanti video su Youtube dove il tizio di turno gira per un parco illuminando alberi e cespugli, se ha in mano una CW spinta il parco appare "spento", grigio, perché il blu contenuto nel CW della torcia annulla il giallo delle foglie e del resto. Insomma il parco appare grigio e non verde. Poiché il verde è formato da ciano+giallo, e la CW di giallo ne è carente, resta solo il ciano, ed ecco che il bosco appare "cianotico". Quando si illumina un bosco con una bella NW il verde schizza fuori in tutte le sue vibrazioni! Il parco torna ad essere un parco.
Anche nel tiro, a parità o quasi di lumen, il NW appare sempre più luminoso del CW a causa dell'abitudine "culturale" del nostro cervello, oltre al fatto che il giallo penetra meglio nella foschia. Il CW si "mescola" con la foschia poiché anch'essa è azzurrina. È il contrasto che rende visibili le cose, e poiché ogni cosa avvolta dalla foschia prende di azzurrino, una luce che non "combatte" quell'azzurrino non crea contrasto.
Quello che però non m'ero mai chiesto era dove finisse l'energia tolta ai LED NW. Insomma, non avevo mai fatto caso che le torce NW riscaldassero di più. Ora cercherò di farci caso anche se la mano non è il più accurato degli strumenti. Io invece pensavo che la differenza tra CW e NW dipendesse dalla diversa colorazione del materiale sovrapposto al LED, infatti i LED NW appaiono quasi arancioni mentre i LED CW sembrano giallo-limone. Insomma, visto che 1) la luce naturale del LED è naturalmente bluastra 2) il colore che annulla il blu è il giallo, più i led appaiono giallo intenso più la luce si sposterà verso sinistra nella scala dei K°.
Certo che un LED maggiormente filtrato dal giallo (o qualsiasi altro colore) emette meno luce, e a questo avevo attribuito il calo di output nelle torce NW. Invece P.P. ci dice che avviene qualcos'altro a livello dell'emissione di energia. Il ché non mi è affatto difficile accettare, se non altro perché una volta mi sono bruciato un polpastrello toccando distrattamente una lampada accesa al tungsteno, di cui solo il 17% dell'energia produce radiazione visibile. Il resto sprigiona calore, come si è ben accorto il mio dito.
Confesso, comunque, che a me l'effetto "Wow!" non dispiace. A chi avrà notato una certa incoerenza in quello che dico e faccio dirò che il sottoscritto ha come due anime, due diverse (non direi proprio opposte) inclinazioni. Infatti sin da bambino ero attratto sia dall'arte che dalla tecnologia scientifica. Giunto all'età in cui si deve scegliere cosa fare nella vita, su insistenza dei miei genitori ai quali l'arte appariva al massimo come un passatempo, mi iscrissi a un ITIS scegliendo come specializzazione l'elettronica. Ma giunto al quarto anno un inaspettato mutamento interiore mi mise alle corde. La passione per l'elettronica scese a livello prossimo allo zero e il desiderio di dipingere mi sopraffece. Mollai l'istituto e mi iscrissi al liceo artistico. Feci privatamente 4 anni in uno, era la condizione posta da mio padre, sopravvissuto a stento alla mia inaspettata metamorfosi. Ebbene, ora queste due anime hanno imparato a convivere, perché nulla muore per sempre anche se degli anni trascorsi all'ITIS non ricordo assolutamente nulla.
In altre parole, per me accendere di colpo 16000 lumen nel posto atto ad esaltarli al meglio, davanti agli amici, è una sorta di gioco di prestigio, di magia, che mi diverte moltissimo. Il fatto è che spendere centinaia di euro per quell'attimo mi pare un po' eccessivo. L'altra mia anima, quella più tecnico-razionale, ama molto gli oggetti tecnologici allo stato dell'arte come ad esempio, per restare nel campo delle torce, quelle dove l'estetica si giustifica nella funzionalità (appartengo all'epoca del razionalismo costruttivo), dove non manca nulla ma non c'è nulla di superfluo, aggiunto magari giusto per attrarre l'attenzione dei non esperti. Ammiro le soluzioni geniali che armonizzano performance e sicurezza, robustezza e praticità. Mi piace l'esuberante Nitecore con i suoi infiniti modelli perché si vede che fanno le cose per passione oltre che per danaro (ma anche la passione è rischiosa). Vinh Nguyen dice che le torce Nitecore sono troppo complesse e costose per metterci le mani. Che significa? Per me è un complimento involontario alla casa che ha creato i Tiny Monsters. Forse mi sbaglio, ma le Nitecore nel suo store non ci sono. Ora sta mettendo da parte anche Fenix, di cui aveva sempre lodato la qualità. Dice che al momento le torce migliori per il modding sono Acebeam, Olight e soprattutto Thrunite.
"Improved Thermal Efficiency" scrive VN. Ma nella pratica cosa può aver fatto?
Osservando i tanti video su Youtube dove il tizio di turno gira per un parco illuminando alberi e cespugli, se ha in mano una CW spinta il parco appare "spento", grigio, perché il blu contenuto nel CW della torcia annulla il giallo delle foglie e del resto. Insomma il parco appare grigio e non verde. Poiché il verde è formato da ciano+giallo, e la CW di giallo ne è carente, resta solo il ciano, ed ecco che il bosco appare "cianotico". Quando si illumina un bosco con una bella NW il verde schizza fuori in tutte le sue vibrazioni! Il parco torna ad essere un parco.
Anche nel tiro, a parità o quasi di lumen, il NW appare sempre più luminoso del CW a causa dell'abitudine "culturale" del nostro cervello, oltre al fatto che il giallo penetra meglio nella foschia. Il CW si "mescola" con la foschia poiché anch'essa è azzurrina. È il contrasto che rende visibili le cose, e poiché ogni cosa avvolta dalla foschia prende di azzurrino, una luce che non "combatte" quell'azzurrino non crea contrasto.
Quello che però non m'ero mai chiesto era dove finisse l'energia tolta ai LED NW. Insomma, non avevo mai fatto caso che le torce NW riscaldassero di più. Ora cercherò di farci caso anche se la mano non è il più accurato degli strumenti. Io invece pensavo che la differenza tra CW e NW dipendesse dalla diversa colorazione del materiale sovrapposto al LED, infatti i LED NW appaiono quasi arancioni mentre i LED CW sembrano giallo-limone. Insomma, visto che 1) la luce naturale del LED è naturalmente bluastra 2) il colore che annulla il blu è il giallo, più i led appaiono giallo intenso più la luce si sposterà verso sinistra nella scala dei K°.
Certo che un LED maggiormente filtrato dal giallo (o qualsiasi altro colore) emette meno luce, e a questo avevo attribuito il calo di output nelle torce NW. Invece P.P. ci dice che avviene qualcos'altro a livello dell'emissione di energia. Il ché non mi è affatto difficile accettare, se non altro perché una volta mi sono bruciato un polpastrello toccando distrattamente una lampada accesa al tungsteno, di cui solo il 17% dell'energia produce radiazione visibile. Il resto sprigiona calore, come si è ben accorto il mio dito.
Confesso, comunque, che a me l'effetto "Wow!" non dispiace. A chi avrà notato una certa incoerenza in quello che dico e faccio dirò che il sottoscritto ha come due anime, due diverse (non direi proprio opposte) inclinazioni. Infatti sin da bambino ero attratto sia dall'arte che dalla tecnologia scientifica. Giunto all'età in cui si deve scegliere cosa fare nella vita, su insistenza dei miei genitori ai quali l'arte appariva al massimo come un passatempo, mi iscrissi a un ITIS scegliendo come specializzazione l'elettronica. Ma giunto al quarto anno un inaspettato mutamento interiore mi mise alle corde. La passione per l'elettronica scese a livello prossimo allo zero e il desiderio di dipingere mi sopraffece. Mollai l'istituto e mi iscrissi al liceo artistico. Feci privatamente 4 anni in uno, era la condizione posta da mio padre, sopravvissuto a stento alla mia inaspettata metamorfosi. Ebbene, ora queste due anime hanno imparato a convivere, perché nulla muore per sempre anche se degli anni trascorsi all'ITIS non ricordo assolutamente nulla.
In altre parole, per me accendere di colpo 16000 lumen nel posto atto ad esaltarli al meglio, davanti agli amici, è una sorta di gioco di prestigio, di magia, che mi diverte moltissimo. Il fatto è che spendere centinaia di euro per quell'attimo mi pare un po' eccessivo. L'altra mia anima, quella più tecnico-razionale, ama molto gli oggetti tecnologici allo stato dell'arte come ad esempio, per restare nel campo delle torce, quelle dove l'estetica si giustifica nella funzionalità (appartengo all'epoca del razionalismo costruttivo), dove non manca nulla ma non c'è nulla di superfluo, aggiunto magari giusto per attrarre l'attenzione dei non esperti. Ammiro le soluzioni geniali che armonizzano performance e sicurezza, robustezza e praticità. Mi piace l'esuberante Nitecore con i suoi infiniti modelli perché si vede che fanno le cose per passione oltre che per danaro (ma anche la passione è rischiosa). Vinh Nguyen dice che le torce Nitecore sono troppo complesse e costose per metterci le mani. Che significa? Per me è un complimento involontario alla casa che ha creato i Tiny Monsters. Forse mi sbaglio, ma le Nitecore nel suo store non ci sono. Ora sta mettendo da parte anche Fenix, di cui aveva sempre lodato la qualità. Dice che al momento le torce migliori per il modding sono Acebeam, Olight e soprattutto Thrunite.
"Improved Thermal Efficiency" scrive VN. Ma nella pratica cosa può aver fatto?
- P.P.
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Re: Imalent DT70 - Review
Giancarlo ha scritto:Morale: con una NW i colori saltano fuori meglio e l'occhio ha l'impressione di vedere di più. Per questo spesso la differenza di intensità tra una CW e una NW neppure si percepisce, specialmente in certe condizioni.

Praticamente un led standard stock può dar magari luce " bianca azzurrina " ed aver " ottima resa " lumens/watt,Quello che però non m'ero mai chiesto era dove finisse l'energia tolta ai LED NW. Insomma, non avevo mai fatto caso che le torce NW riscaldassero di più. Ora cercherò di farci caso anche se la mano non è il più accurato degli strumenti. Io invece pensavo che la differenza tra CW e NW dipendesse dalla diversa colorazione del materiale sovrapposto al LED, infatti i LED NW appaiono quasi arancioni mentre i LED CW sembrano giallo-limone. Insomma, visto che 1) la luce naturale del LED è naturalmente bluastra 2) il colore che annulla il blu è il giallo, più i led appaiono giallo intenso più la luce si sposterà verso sinistra nella scala dei K°.
ma tale tinta a noi può risultare un pò ostica, dunque vengono posti più strati di fosforo di modo che il DIE
alla fine emetta luce più sul giallo / ambrato - che per noi è la tinta bianca pura, o neutral, o warm a seconda di
quanto strato di fosforo viene aggiunto -. Questo crea però un'abbassamento di potenza luce e quindi, a parità
di assorbimento... ci saranno meno lumens. Nel passato i led erano poco potenti e per forza non si pensava di
ottimizzare su larga scala la resa della tinta ( CRI - HI-CRI ) : perdere magari 30 lumens su 120 lumens iniziali era
una diminuzione consistente

d'efficienza dei vari led ora è facilmente riscontrabile tramite le tabelle Cree ad esempio, in cui per ogni led vien
associato un BIN ( sigla alfanumerica ) ed un suo corrispettivo di potenza in fatto di lumens emessi - teorici - a tot
assorbimento ; ad esempio un XM-L U3 cool white sarà più efficiente di un XM-L T6 ( il " T6 " e l' " U3 " sono i detti
<< BIN >> ) ma magari il primo è cool white ed il secondo warm. Sono entrambi fisicamente lo stesso led... ma in un
esempio... sarebbe come metter alla vista di un uomo ( dapprima senza occhiali ) delle lenti sempre più scure : un pò
di percezione ( potenza luce ) è persa man mano che le lenti degli occhiali tendono a scurirsi.
Ora che i lumens delle torce si accrescono man mano sempre più... si bada un poco anche al valore " tinta ", pure a
discapito della resa pura ( perdendo sì magari dal 10% ad oltre il 20% di resa, ma avendo una tinta molto vicina a quella
solare o warm ).
Io l'ho spiegata a " pane e salame "

fattori fisici intervengano a dare questo risultato


Si, questa sensazione penso la conoscano diversi nel forumIn altre parole, per me accendere di colpo 16000 lumen nel posto atto ad esaltarli al meglio, davanti agli amici, è una sorta di gioco di prestigio, di magia, che mi diverte moltissimo. Il fatto è che spendere centinaia di euro per quell'attimo mi pare un po' eccessivo.

moltissimi risentono di questo " I've got the power " e nessuno può dirsi veramente immune.
Se non ha messo un sistema attivo di dissipazione di calore ( ventole / radiatori / liquidi raffreddanti ) l'unica chance è sempre"Improved Thermal Efficiency" scrive VN. Ma nella pratica cosa può aver fatto?
quella passiva nell'usare materiali che migliorano la dissipazione sulla base fisica di quello che esisteva già : come fanno i mooders
di questo forum... si cambia o si aumenta la basetta ( se ne mette una in rame, o se ne crea una al tornio ), si mette migliore pasta
termica, si aumentano i diametri dei cavi, si fanno stagnature con lega d'argento magari e si adoperano stratagemmi simili che abbassano
la resistenza interna, facendo poi ceder meglio il calore. Chiaramente non è che con questo si ottengono miracoli... tuttavia si possono
mettere led più spinti o driver più " 'gnoranti " ed ottenere runtime non significativamente peggiori rispetto ai led stock della torcia
uscita originariamente.
...Sentire la luce scorrere nelle proprie vene...
- Giancarlo
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Re: Imalent DT70 - Review
Grazie per il "pane e salame" che ho gradito molto!P.P. ha scritto:Se non ha messo un sistema attivo di dissipazione di calore ( ventole / radiatori / liquidi raffreddanti ) l'unica chance è sempreGiancarlo ha scritto:"Improved Thermal Efficiency" scrive VN. Ma nella pratica cosa può aver fatto?
quella passiva nell'usare materiali che migliorano la dissipazione sulla base fisica di quello che esisteva già : come fanno i mooders
di questo forum... si cambia o si aumenta la basetta ( se ne mette una in rame, o se ne crea una al tornio ), si mette migliore pasta
termica, si aumentano i diametri dei cavi, si fanno stagnature con lega d'argento magari e si adoperano stratagemmi simili che abbassano
la resistenza interna, facendo poi ceder meglio il calore. Chiaramente non è che con questo si ottengono miracoli... tuttavia si possono
mettere led più spinti o driver più " 'gnoranti " ed ottenere runtime non significativamente peggiori rispetto ai led stock della torcia
uscita originariamente.

Qual è, in assoluto, la componente di una torcia led maggiormente responsabile della produzione di calore? Il led stesso? Chiedo perché in una lampadina led casalinga ho percepito più calore toccando il dissipatore ad alette che toccando uno dei led accesi. Come si spiega? Il led era piuttosto caldo ma non scottava, il dissipatore era intoccabile!
- Blux
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Re: Imalent DT70 - Review
La penso esattamente come te Steve.Steve1960 ha scritto:Io penso che la torcia faccia un "clamoroso" step down dai due livelli superiori, nell'ordine di soli 2000 lumen espressi, mettere un livello sui 3000 lumen sarebbe stato controproducente, in quanto scendendo di livello si avrebbe un aumento di luminosità che sembrerebbe strano, per adesso è solo una supposizione, vedremo se è così quando qualcuno pubblicherà un grafico di runtime fatto bene...
E' stata la prima cosa che ho pensato quando ho esaminato il livelli dell' Imalent DT70.
Tuttavia via se l'ipotesi risultera' fondata, non mi piace asslutamente l'idea di dover aspettare lo stepdown di un livello superiore per poter usufruire di un livello che magari mi serve in quel momento.
Senza contare che in questo modo si va a sottrarre runtime a un livello che considero' congeniale.
1)Non vi e' alcun dubbio che praticamente tutti i led neutral/warm non sono altro che dei led cool white con applicato del fosforo sul die(quasi come un filtro) per raggiungere la temperatura colore desiderata a discapito di una piccola manciata di lumen.Giancarlo:
Quello che però non m'ero mai chiesto era dove finisse l'energia tolta ai LED NW. Insomma, non avevo mai fatto caso che le torce NW riscaldassero di più. Ora cercherò di farci caso anche se la mano non è il più accurato degli strumenti. Io invece pensavo che la differenza tra CW e NW dipendesse dalla diversa colorazione del materiale sovrapposto al LED, infatti i LED NW appaiono quasi arancioni mentre i LED CW sembrano giallo-limone. Insomma, visto che 1) la luce naturale del LED è naturalmente bluastra 2) il colore che annulla il blu è il giallo, più i led appaiono giallo intenso più la luce si sposterà verso sinistra nella scala dei K°.
Per essere precisi anche i led cool white hanno un po' di fosforo sul die, altrimenti la luce emessa sarebbe troppo cool/bluastra per ritenersi accettabile per la nostra vista.
2)Come ho affermato nello spoiler in questo thread https://www.cpfitaliaforum.it/viewtopic.php?f=8&t=13509,
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Nelle versione Neutral White, da qualche parte deve pur finire l'energia che non si trasforma in lumens.
Come per tutte le fonti luminose per uso domestico/professionale, solo una piccola frazione dell'energia elettrica assorbita viene convertita in energia luminosa, tutto il resto è calore.
Infatti specialmente nei led di ultima generazione che stiamo trattando , il rapporto calore/lumens e' principalmente legato al loro grado di efficienza.
Sia il punto 1 che il punto 2 sono semplicemente correlati.
Non sono sicuro che c'entri il fenomeno della trasmissione del calore per irraggiamento, ma sicuramente il fosforo sul die che filtra/trattiene una parte dell'energia luminosa non rimane sicuramente inerte, freddo e illibato.
Edit:
In questo articolo http://www.enea.it/it/Ricerca_sviluppo/ ... vo-led.pdf viene specificato
Spoiler: show
Partendo dal presupposto che la perfezione non e' di questo mondo, adesso sono ancora piu' convinto che un grado di efficienza vicino 100% non verra' mai raggiunto.
Sull'"Improved Thermal Efficiency" che specifica VN, P.P. non poteva essere piu' chiaro e preciso di cosi'.
In passato perfino ThruNite ricorse a degli stratagemmi "passivi" per migliorare e poter alzare l'output in una delle sue torce(al momento non ricordo il nome). Visto che VN ci aveva pensato prima di ThruNite, la situazione mi fece sorridere.
Fine OT
- P.P.
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Re: Imalent DT70 - Review
Sotto una piccola spiegazione :Giancarlo ha scritto:Grazie per il "pane e salame" che ho gradito molto!Solo una domanda:
Qual è, in assoluto, la componente di una torcia led maggiormente responsabile della produzione di calore? Il led stesso? Chiedo perché in una lampadina led casalinga ho percepito più calore toccando il dissipatore ad alette che toccando uno dei led accesi. Come si spiega? Il led era piuttosto caldo ma non scottava, il dissipatore era intoccabile!
<< Il led è un diodo drogato il quale, quando eccitato dalla corretta corrente elettrica, emette fotoni. Se l’argomento v’interessa ci sono decine e decine di siti scritti in maniera encomiabile che spiegano cosa avviene in un led con grande precisione tecnico scientifica e consiglio inoltre di approfondire l’argomento dei led a sostanza organica, ovvero gli “O.L.E.D.” brevetto Kodak, che offrono una gamma cromatica unica.
Molti immaginano che il led emetta calore, sia responsabile del riscaldamento della torcia. Non è così. Lo sono i contatti al di sotto di esso. La causa è l’effetto Joule, responsabile della noiosa conseguenza dell’uso prolungato. Purtroppo il riscaldamento ha come conseguenza d’aumentare la resistenza del conduttore e quindi di peggiorare il fenomeno.
La Cree Inc. è un’azienda fondata solo nel 1987 ed è leader indiscussa nel settore della produzione di led da illuminazione. E’ fornitrice di molte marche del settore trattato dall’articolo. Molto probabilmente comprerete 10 torce e 8 monteranno un led Cree. Molto probabilmente le altre 2 saranno scadenti. Qual è la proporzione di costo del led? Ho appena controllato, il led Cree più potente in vendita al dettaglio sul mercato italiano on line, acquistandolo in un solo esemplare, costa poco meno di dieci euro. >>
Fonte qui : http://www.deltafirearmsacademy.it/imag ... %20(1).pdf
Tutto ciò però è sempre in relazione a quanto assorbe un dato led, in rapporto alla sua classe d'efficienza : se
ad esempio pompiamo un XP-L a 3 Ampere... va da sé che i dissipatori e il cut-off di potenza serviranno...
ma se pilotiamo lo stesso led solo al 20% o al 30% del suo teorico massimo assorbimento troveremo che
esso genera pochissimo calore, quindi in tal caso lo si può montare anche in torce di plastica ( es. : Petzl,
Streamlight, Princeton Tec ecc. ) che non hanno bisogno di sistemi di dissipazione ( tanto in tal caso il led è
sottoalimentato dal driver che gli manda poca corrente : farà meno luce... ma non produrrà significativo calore ).
Nel passato ho fatto alcune prove e ho visto che un led qualsiasi se ha un buon dissipatore + massa dissipante
adeguata di solito può dare un output di luce costante tirandolo fino a ca. il 65 - 70% del suo limite teorico di
massimo assorbimento consentito, ma dopo questo limite il led chiede direi quasi " esponenzialmente " più
superficie, più dissipatori, miglior cessione perché dà quasi algoritmicamente più calore con l'accrescersi della
percentuale di assorbimento : allora devono intervenire tutti quei sistemi che sappiamo ( turbo temporizzato,
lamelle dissipatrici, basette in rame ecc. ). Oppure occorrerebbe un sistema attivo di dissipazione, ma avremo
torce molto più grandi, costose, delicate... e con pacchi batterie maggiorati di non poco.
Questo ci porta a dire che nei modding va tenuto in considerazione l'equilibrio generale della torcia, il quale si
riassume nell'aver un driver che spinga in modo giusto un led... con le batterie giuste... e non per ultimo tutti
gli " anti-rischi " del caso.
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Re: Imalent DT70 - Review
Ieri sera ho visto dal vivo la DT70, è a tutti gli effetti un mostro pazzesco che mangia viva la
X7 Marauder da 9.000 lm. . Sul tiro ha uno spill da tiro paragonabile a quello di una H.I.D. che
illumina davvero ogni cosa per 150 metri, a circa 150 gradi di ampiezza ; il tiro max ad occhio è
sui 250 / 300 metri in allungo. Pesa poco e scalda in modo davvero pazzesco

30 secondi di uso al Turbo ( servono celle rigorosamente IMR e button-top ). A circa soli 6 gradi
centigradi la torcia dopo meno di un minuto al Turbo diventa rovente, davvero un tizzone... non
oso pensare in estate. Manca del foro del lacciolo e del filetto per treppiedi ; ha celle in parallelo
ed un interfaccia intuitiva.
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Re: Imalent DT70 - Review
Ti sei fatto un'idea sulla spaziatura dei livelli? Hai trovato un senso alle scelte della casa madre? 80 - 1000 - 8000 - 16000
Nella mia breve esperienza mi verrebbe da dire che sono mal posizionati...
Nella mia breve esperienza mi verrebbe da dire che sono mal posizionati...
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Re: Imalent DT70 - Review
La rivale Acebeam x45 dopo 30 secondi si può tenere ancora tranquillamente in mano. La DT70 ho letto in giro che ha avuto, come altre torce Imalent, qualche problemino. Aspettiamo le impressioni di Angelo.P.P. ha scritto:
Ieri sera ho visto dal vivo la DT70, è a tutti gli effetti un mostro pazzesco che mangia viva la
X7 Marauder da 9.000 lm. . Sul tiro ha uno spill da tiro paragonabile a quello di una H.I.D. che
illumina davvero ogni cosa per 150 metri, a circa 150 gradi di ampiezza ; il tiro max ad occhio è
sui 250 / 300 metri in allungo. Pesa poco e scalda in modo davvero pazzescoanche solo dopo
30 secondi di uso al Turbo ( servono celle rigorosamente IMR e button-top ). A circa soli 6 gradi
centigradi la torcia dopo meno di un minuto al Turbo diventa rovente, davvero un tizzone... non
oso pensare in estate. Manca del foro del lacciolo e del filetto per treppiedi ; ha celle in parallelo
ed un interfaccia intuitiva.

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Re: Imalent DT70 - Review
La DT70 ha tra l'altro 4 led XHP-70 decupolati, ovvero mancanti della cupola di silicone :
ecco come si spiega " l'incredibile " tiro di ca. 100.000 CD come segnato sui dati di copertina

Probabilmente è il primo modello attuale a montare questo aggiornamento.
D'altronde è leggera, ha poco metallo dissipante e 4 led XHP-70 equivalgono ad avere grosso
modo ben 16 XP-L che mangiano non poca corrente, tanto che dopo aver giocato un po' con
la torcia le celle stanno già a 3,7 Volt.
Da 100.000 CD si passa ahimè, dopo poco, a soli 7.000 CD visto lo stepdown macroscopico.
Qui rece e foto scattate l'altrieri in montagna : Click .
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