Mauriziosat ha scritto:poi ci si stupisce se in Italia imperversa la massa antiscientifica e forcaiola .....
poi ci si stupisce se su faccialibro imperversano le catene di S.Antonio sulle BUFALE più assurde e sulle leggende metropolitane più meschine ......
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bravi ....continuate così .
OT
Mi sembra che tu sia stato ringraziato per la tua corretta rettifica.
Ti hanno semplicemente fatto notare che i tuoi toni erano un pò aggressivi.
Queso non è vietato ma di sicuro non auspicabile.
Il tuo sfogo sull'Italia, pur condividentolo, è altresì fuori luogo e a me sembra infilato li solo per fare polemica.
OT
Per restare in topic e a proposito della colorazione dell'alluminio delle torce:
Metodi di colorazione dei rivestimenti di ossidazione anodica
I rivestimenti di ossidazione anodica dell'alluminio possono essere colorati con tre diversi metodi, che si contraddistinguono per la natura del materiale colorante e la sua collocazione all'interno del film.
Nel processo di inclusione della tintura, i materiali coloranti o i pigmenti inorganici vengono assorbiti dai pori della pellicola di ossido sull'alluminio, ma soltanto in superficie. La profondità del colore dipende dalla quantità di materiale colorante assorbito dal film. Con questo metodo di colorazione si può ottenere un'ampia gamma di colori con un buon grado di uniformità e riproducibilità.
Tuttavia, i metodi di colorazione elettrica hanno preso il sopravvento nel campo delle finiture architettoniche, nonostante la ristretta gamma di gradazioni di colore.
In una pellicola di ossido colorata integrale, le particelle all'interno della pellicola di ossido producono gradazioni che vanno dal bronzo chiaro al nero con la dispersione della luce. Queste particelle possono essere componenti della lega base, alluminio non ossidato o prodotti di decomposizione da acidi organici utilizzati negli elettroliti di anodizzazione colorata. La profondità di colorazione dipende dallo spessore del film. La colorazione integrale è stata quasi completamente sostituita dalla colorazione elettrolitica.
Nella colorazione elettrolitica viene prodotto prima un film chiaro anodizzato. Durante una seconda fase, viene depositata una certa quantità di metallo sul fondo dei pori applicando una corrente alternata attraverso una soluzione di sale metallico. I metalli utilizzati per questa applicazione sono stagno, nickel, cobalto e, in misura inferiore, il rame. La dispersione di luce durante il deposito metallico produce il colore. Una gamma simile di colori dal bronzo al nero si ottiene con tutti i metalli, ad eccezione del rame, che dà invece finiture rosse, se utilizzato per conto suo. La profondità del colore è determinata dalla quantità di metallo depositato ed entro certi limiti è indipendente dallo spessore del film. Con questi processi di colorazione elettrolitica la natura e la posizione del deposito metallico fanno sì che la velocità della luce diventi un problema di secondaria importanza. Gli elettroliti a base di stagno sono i più usati per la colorazione elettrolitica. Sono stati sviluppati i processi elettromeccanici e l'attrezzatura necessaria per fornire un eccellente potere penetrante, uniformità e riproducibilità agli impianti di anodizzazione nella produzione industriale.
Di conseguenza seppur trascurabile la differenza di colore è generata dalla presenza di materiali diversi dall'alluminio utilizzati come pigmenti. Il rivestimento è equiparabile quindi ad un composito ed in quanto tale il suo coefficiente di conducibilità termica sarà leggermente diverso da colore a colore(anche se trascurabile).
Quindi a fare proprio i pignoli il colore influenza la conduzione termica.