piattezza che offrono le mura domestiche mentre fuori c'è tutto un inverno da
scoprire, son stato preda di quella ispirazione che a tanti di noi sarà più volte
capitata, ovvero imbracciare la propria torcia per sfidare la morsa del buio pesto
che cinge e trasforma gli ambienti non appena il crepuscolo di Gennaio così presto
cala, appena si finisce di cenare. Da un pò di tempo mi son chiesto come fosse
un certo sentiero di montagna di notte, percorso che conosco da quando ero
bambino e che avrò fatto non so quante volte, sia in pieno sole che sotto l'acqua,
tra le nebbie oppure sulla neve. Ma non l'ho mai percorso di notte.
Il paesaggio si snoda dai 950 metri s.l.m. fino ai 1300 metri s.l.m. e, partendo da
un antico gruppo di case di montagna per lo più disabitate si sale rapido su stradine
di ghiaia battuta intervallate da sentieri tra boschi, capanni e roccoli, pali dell'alta
tensione e in un misto di saliscendi che visitano cascina per cascina ; tutta la
zona varca i lati del crinale tra due valli. I sentieri portano poi in una zona
dove c'è esclusivamente prato e, in alto sulle rocce in cima alla montagna
nascosta tra il bosco c'è una croce alta dieci metri.
E' bastato uno sguardo sulla Terminator 15X che riposava sul comodino a far
scattare quel moto interiore che dopo dieci minuti mi aveva già fatto imbracciare
il necessario per fare questo breve viaggio notturno, in solitaria a visitar zone solitarie.
Certo, agli occhi della maggioranza delle persone sarei considerato un pazzo,
chi mai sceglierebbe di andare a notte inoltrata tra crepacci e ghiacci... ?

Attrezzatura scelta :
Torcia primaria : Lumintop Terminator TD15X ( 2 X CR123A )
Torcia ausiliaria : Sky Ray XM L T6 ( 1 X 18650 )
Torcia secondaria : Multiled frontale 64 Led ( 105 Lumen ) ( 3 X AA ), Multiled 9 led ( 15 Lumen ) ( 3 X AAA )
Marsupio multitasca e taschina per cintura per le batterie di scorta.
Abbigliamento :
Giacca stile " Barbour " con felpatura, scarponi anfibi, Chullo Peruviano, guantini
a mezze dita in cotone, cellulare carico ! .
Ulteriori necessità :
Far sapere dove si va ed a che ora si tornerà approssimativamente.
Alcune impressioni :
Son partito con una temperatura attorno agli 0° C per raggiungere
il punto di partenza a 950 metri s.l.m. con circa -2 °C ; inaspettatamente
non c'era vento bensì una lievissima brezza con un freddo secco che
permetteva di respirare bene senza sudare mentre si camminava. Lo
spettacolo di un cielo terso tutto stellato mi ha dato sensazioni che
da tempo non provavo più, soprattutto poichè solo raramente vado
in montagna a quell'orario quando lampioni, finestre accese o altre
luci artificiali non ci sono proprio... nemmeno in lontananza. Attorno
c'è un debole lucòre della neve che rifrange la luce delle stelle e
la luce residua che l'atmosfera trasporta con la sua umidità dai paesi
lontani, che comunque non permette di vedere alcunchè attorno... se
non il profilo delle montagne. Che dire... paesaggio sconosciuto... se
non sapessi già come è alla luce del sole ! Nel primo tratto di strada
ho visto che c'era parecchio ghiaccio schiacciato dai veicoli a formare una
superficie super sdrucciolevole tanto che in alcuni punti la strada era
pressochè impraticabile sia ai mezzi che alle persone, così ho allungato
spesso il tragitto sfruttando l'erba del prato ai lati come punto di appoggio
per non scivolare. Già con una luminosità sui 20 Lumen c'è a buio pesto
una sufficiente dose di luce per poter notare dove si va, per di più la neve
offre possibilità di un " tiro " impensato rispetto a quando il prato con l'erba
a vista mangia molta più luce non riflettendo pressochè nulla. Così, ho notato
che con la neve quei 20 lumen valevano grossomodo quasi a 80 / 100 usati nel
prato libero. Ho camminato dalla strada fino ai prati soprastanti la zona abitata
( d'estate ) e c'è stato il primo evento inaspettato (

un tratto che mi sembrava cemento ma in realtà era ghiaccio trasparente, a mò
di scenetta da Benny Hill ho fatto una fragorosa e pesante caduta a terra
mentre, alzate le mani al cielo, ho cercato di salvare la Terminator dal cadere
con me (

questo frangente ho notato l'importanza del laccetto sulla torcia ; l'istinto
dell'aprire le mani mentre si cade fa sì che ciò che si tiene in mano rischi di
volare via perdendolo a terra ; col laccetto questo non succede. I guantini
di cotone senza dita offrono tra l'altro calore, buona presa senza che la torcia
vi raffreddi la mano oppure vi scivoli per l'umidità. Differenza sostanziale quando
dalla strada ( che ha bordi tagliati ben netti sul resto del paesaggio ) si passa ai
sentieri stretti nel bosco : senza una buona dose di luce le foglie secche che indicano
la via rischiano di " sparire " se non si nota bene la differenza tra le zone pestate
e le altre zone semplicemente di prato / bosco. Difatti nei sentieri ho alternato
spesso i 20 lumen ai 200 e, non di rado sui 30 metri ho preferito i secondi anche
se quel tragitto lo conosco da sempre - ma la notte... cambia tutto -. Con
buona luce si vedono gli alberi di contorno e i chiaroscuri creati dagli inciampi sul
terreno ( radici, sassi, buche, ghiaccio, pozze ). Con 200 lumen però si deve tener
d'occhio quasi solo lo spill e non lo spot della luce poichè è troppo brusco il passaggio
tra il buio e la luce che all'occhio si chiede di sopportare per lungo tempo, da che
la vista vi si affatica ; tenendo d'occhio lo spill e lasciando la torcia parallela alla
strada invece vedete bene sulla lontananaza e lo spot rende bene la tridimensionalità
delle distanze ; altrimenti la luce intensa rimbalza dal suolo a voi e si è " accecati "
per minime frazioni di secondo. Motivo per cui ho scelto nei tratti meno impegnativi
la luce flood della 64 multiled che a mio avviso resta la meno affaticante su tutte
per vederci sufficientemente fino ai 15 / 20 metri. E' più fioca di altre ma l'occhio resta
aperto e rilassato e si vede anche nel buio attorno non ancora direttamente illuminato.
Ho notato inoltre che usando una luminosità intensa oltre i 500 lumen la torcia va
tenuta più alta possibile ( col braccio alzato sopra la testa ) puntandola in zone
remote per vederci bene sia da vicino con lo spill che da lontano con lo spot. Parlando
di tempi con la Terminator ho usato ( in tutto il tragitto ) circa un 45% con bassa
luminosità e un 45% a media luminosità, solo un 10% con modalità " turbo ". E' incredibile
come risaltano da lontano i catarifrangenti delle strade quando sono puntati anche a
distanze remote ; ieri sera mi son così spiegato quei particolari luminosi che vedo in
tante foto ma che non ipotizzavo potessero essere dei catarifrangenti illuminati ( rossi
o bianchi ). Penso quasi di usarli in futuro per il calcolo delle distanze quando si voglia
capire fin dove arriva la luce al buio su una distanza dai 100 metri in su. Nel viaggio son
successi altri eventi inaspettati : un grosso cane randagio che, sbucato dal nulla mi ha
fatto far un saltone mentre pure lui è stato impaurito dalla luce che probabilmente gli ha
creato fastidi. Altri due scivoloni sul ghiaccio rimediati con un balletto anti-caduta, rumori
di un animale (?) di grosse dimensioni che si muoveva nel bosco a pochi metri da me, un
uccellino che vista la luce si è mosso da un albero frullando attorno ( è già l'alba ?

Altre zone che intendevo visitare non le ho raggiunte per via della sicurezza...

Inoltre, cosa davvero bella, la ricca umidità nell'aria che creava, puntando la torcia verso
l'alto, un fascio corposo e molto denso di luce, rendendosi agli occhi realmente " fisico ".
Il viaggio è durato in tutto due ore e 15 minuti.
Che dire... la sensazione più bella è trovarsi al completo buio e sopra un manto di stelle in
un cielo terso inaspettatamente senza Luna... attorno non si scorge nulla se non qualche
timida porzione di bianca neve ; una pace immensa che sovrasta tutto. Passi malfermi ma
la certezza di tornare da dove sei partito... con la tua torcia in mano !

Spero di non avervi annoiato ; qui sotto alcune foto dei luoghi quando son sgombri dalla neve, di giorno.
Melodia che associerei a questo viaggio : Click







