MTB sulla strada bianca

Le vostre escursioni e i vostri viaggi con al fianco le vostre fedeli torce.
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Budda
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Re: MTB sulla strada bianca

Messaggio da Budda » 22/11/2013, 1:24

dopo un po' di uscite (più di 200 km con la MTB) faccio il punto della situazione e dell'equipaggiamento:

Attualmente sulla bici sono montate 2 borse, parafanghi sks mud-x, portatorcia, indicatore di posizione, "computer" wireless e portaborraccia.

le borse: una (di dimesioni medie per la posizione) sotto il sellino e una piccola (per la posizione) sul canotto.
Il contenuto della prima è: portafogli, chiavi, torcia, bomboletta ripara e gonfia camera d'aria (ricoperta di gomma in modo da non congelarmi le dita durante l'uso, come suggerito da PP).
La seconda all'occorrenza può portare il cellulare in modo stabile e con il display visibile (che di solito è nella fascia da braccio) nel caso voglia usarlo per seguire delle indicazioni tramite GPS, spray al peperoncino e un paio di occhiali.
la capienza totale è da rivedere, troppo piccole per contenere magari una piccola giacchina e magari una maglia termica di ricambio.
vorrei sostituire entrambe con un' unica borsa di grandi dimensioni da mettere sotto la sella. parlo di qualcosa che possa contenere 2 bottiglie d'acqua da mezzo litro sdraiate una sopra l'altra, o due lattine da 33 cl nella stessa posizione.
per adesso vedo come mi trovo con dell'abbigliamento più adatto all'inverno.

I parafanghi (appena montati), sembrano di qualità decente rispetto alle plasticacce che ho visto in giro. Con quello posteriore ho più o meno azzeccato la posizione e ripara abbastanza bene, mentre quello anteriore va spostato più indietro perché non mi ripara in maniera soddisfacente. ottimo il sistema di ancoraggio per entrambi, decisamente solido e affidabile.
copertoni da sostituire.

il portatorcia è il modello "base" con 2 fascette in velcro e plastica piuttosto rigida.
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da sostituire con un modello che permetta di alloggiare torce più grandi e smorzando in maniera maggiore le vibrazioni, come questo:
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non mi vedo daccordo con molte delle vostre configurazioni di illuminazione.
spostare la luce dal manubrio può voler dire diminuire l'effetto "strobo" dato dalle vibrazioni, ma porta a un inevitabile innalzamento della luce, con conseguente necessità di tenere la torcia inclinata in avanti, illuminando parte di manubrio e telaio. inoltre sulla strada bianca al buio, molto meno in città, vedo che la torcia sul manubrio è crocevia costante di affari volanti che faticano a starmi dietro e quindi continuano a sbatacchiarvi contro. Metterla vicina alla testa significa che il mio volto subisce lo stesso trattamento.
inoltre in caso di umidità e nebbia, aumenta la necessità di abbassare la luce o comunque di avere parte del muro "sotto" di sè e non sopra di sé (come invece accadrebbe posizionando sulla testa).
posizionando la torcia sul casco si aumenta la difficoltà di cambio livelli o di accensione e spegnimento, mentre sul manubrio sposto la mano di pochi cm senza guardare e faccio tutto.
Infine, avere la luce sulla testa significa essere molto "disturbante" e poco visibile: a un incrocio buissimo mi fermo e guardo a sinistra? chi viene dalla direzione opposta ha poca visione del mio fascio di luce e della sua fonte (visto che ci sono io davanti) rispetto a una luce fissa. inoltre, se durante il viaggio muovo la testa per "guardarmi in giro", tolgo la luce da davanti alla ruota (dove con la coda dell'occhio tengo controllato il terreno) e abbaglio la gente.
la luce non deve avere nessun tiro (per adesso che conosco bene le strade) e deve avere uno spill molto ampio e generoso.
nessuna delle cosiddette "torce da bici" è fino ad ora andata bene: in MTB non si segue un percorso dritto, si fanno continui e costanti aggiustamenti nella traiettoria, spostandosi magari di pochi cm di lato rispetto all'asse della bici ogni pochi secondi. se lo spill mi lascia al buio i cm davanti alla ruota, vuol dire che ogni volta che mi sposto per non finire su un sassone e vado su un sasseto, devo ricordarmi bene dove è il sassetto. mi sembra di capire che quasi nessun produttore ha mai fatto un po' di mtb, salvo fenix:
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dato il peso e l'ingombro del mezzo non avrei problemi ad usare 2 torce contemporaneamente con 2 fasci di luce differenti. ma uno tutto flood ci vuole. mi sà che mi toccherà fissare una frontale tutta flood al manubrio.

per le luci di segnalazione adesso uso con soddisfazione 2 diversi bracciali catarifrangenti con led rossi a intermittenza: uno fissato al braccio sinistro e uno sotto la sella.
Comune denominatore di entrambe è il velcro 3M che anche durante l'uso più intenso e tremolante non li fa cedere di 1 mm, anche sotto l'acqua e ai primi freddi.
ho guardato i grossi marchi di bici (sigma, shimano & co) e vedo che non hanno niente di comparabile all'illuminazione a led a cui siamo abituati.
possibile sostituzione con questo tipo di prodotto, che oltre alle luci a intermittenza ha un paio di laser che indicano lo spazio di manovra, e ciò è utile non solo per chi mi vede da dietro ma anche da davanti e lateralmente.
Immagine
per la segnalazione in condizioni estreme potrei attaccare sotto la sella un powerflare rosso, tanto problemi di peso e ingombro la bici non ne ha.

il computer wireless funziona bene: ha i dati che servono a me (velocità istantanea, distanza parziale, totale) cover siliconica e slitta per sgancio rapido dal supporto.

la borraccia fino ad in uso è da 900 mL e devo dire che alle fontane ci arriva quasi sempre semivuota. Tra durezza del tappo, saporaccio, dimensione "grande" per il telaio (che ha un ammortizzatore posteriore) ho optato per una nuova da 650 mL. Vediamo dove arriviamo con quella, tenendo conto che devo sforzarmi di iniziare a bere almeno un'ora prima dell'inzio e che comunque il caldo è finito.
Ultima modifica di Budda il 22/11/2013, 1:49, modificato 1 volta in totale.
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Budda
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Re: MTB sulla strada bianca

Messaggio da Budda » 22/11/2013, 1:42

l'abbigliamento lo sto "aggiornando" gradualmente sia perché devo capire: quali capi "tecnici" sono in mio possesso, quali sono adatti all'inverno e di quali ho bisogno. Ma principalmente perché costa un patrimonio.

Piedi: uso scarpe da ginnastica estive molto traspiranti quindi il piede pur muovendosi costantemente è tendente al freddo e l'ultima volta mi sono venuti i crampi all'alluce. Viste le ultime cadute, decido di rimanere ancora con le scarpe senza tacchette e mi muoverò su qualcosa di un filo più invernale giacché gradisco usare avere la possibilità di appoggiare tutta la suola per terra, cosa che non accadrebbe con dei copriscarpe.

Gambe: fino a 12° bastano solo un paio di pantaloncini corti (soffro un po' di freddo nei primi km e nelle discese lunghe).
Se il tempo regge, oggi provo la salopette con pantaloni lunghi.

Torso: fino a 12° mi basta una maglia tecnica economica a maniche lunghe, soffro un po' nelle discese. Adesso vedrò se posso adattare qualche capo in mio possesso al ruolo di "capo antivento con minima traspirabilità".

Mani: qui devo stare attento perché fino a 3/4 del percorso le mani conservano ancora un discreto tepore, e con esso la sensibilità. Nelle lunghe discese e al termine del giro diventano blocchi di ghiaccio. Domani provo un paio di sottoguanti tecnici ed eventualmente sopra qualcosina.

Testa: per ora è la parte con meno necessità, basta casco e sotto una bandana che assorbe il sudore impedendogli di colarmi sugli occhi e sugli occhiali.
Gli occhiali sono un punto abbastanza critico: obbligatori perché il freddo rende gli occhi inutilizzabili e gli insetti o la polvere può fare gravi danni. D'estate vado sul sicuro, ne ho molti, dal più al meno coprente/aereodinamico chiaro/scuro, nei giorni scorsi partivo volentieri con un paio di lenti scurette, salvo doverli poi togliere perché giungeva l'imbrunire e la luce era già poca con le lenti da vista.
Per l'estate devo mettere le mani su un modello con lenti polarizzate perché nella mia limitata esperienza, sono il massimo per la guida su strada.
Da usare anche un trattamentro idrorepellente sulle lenti visto che quando piove o ci gocciola sopra il sudore, non ci si vede più un accidente.


Ed ero messo male già con le torce :( :( :(


Alcuni divertenti episodi visti:
finita la salita ci sono un paio di km di piano, durante i quali il buio comincia a calare significativamente... proprio quando emerge un nebbione. Accendo la SC600 a 300 lumen e riparto. Dopo un po', come un fantasma dalla nebbia fuoriesce ciclista munito di salopette fuxia, completamente privo di ogni luce (sia davanti che dietro) che mi guarda esterrefatto.
Una volta quando ho acceso la predator a metà potenza, ho notato gli automobilisti che si giravano a bocca aperta nella mia direzione quando gli sfrecciavo accanto :o
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