gigiobu ha scritto:Legandomi a quanto dice Steve come si spiegano i 4 Ampere che consigliano per una ricarica veloce? O in altre parole, che cosa diamine è una ricarica veloce?
In effetti sul datasheet è scritto 4000 mAh "max", ovviamente il ciclo di vita della batteria si "riduce", sul datasheet c'è l'esempio, che se la cella caricata a 4000 mAh viene scaricata a 10000 mAh "dura" per 300 cicli, a 20000 mAh "dura" per 200 cicli, ma questo è riferito a una batteria "testata", appena uscita dalla linea di produzione, quelle che arrivano a noi passano attraverso una serie di vicissitudini, che ne accorciano ancora di più la vita.
Noi torciari partiamo dal presupposto che le batterie al litio le usiamo solo noi, mentre in realtà lo facciamo per una piccola percentuale del prodotto, una larga fetta di queste batterie finiscono nei battery pack dei laptop, che richiedono per ovvie ragioni, tempi di ricarica celeri e alti assorbimenti nel breve, in genere però il tutto avviene sotto la "supervisione" di un processore, che quando aumenta la temperatura, fa girare più velocemente la ventola di raffreddamento, con il progressivo "degrado" delle celle del battery pack, aumentano al contempo le temperature raggiunte dal pc portatile e diminuisce l'autonomia del pc staccato dalle rete elettrica.
La fast charge "carica veloce" vuol dire tutto e niente allo stesso tempo, bisognerebbe distinguere la questione in carica veloce "sicura" e a "capocchiam", per esempio per me la carica veloce "sicura" è 1/3 di C, per altri utenti "scavezzacolli" potrebbe essere 2 C, quindi il concetto dipende innanzitutto da chi opera la ricarica, dal grado di conoscenza o meno di quello che sta facendo, esistono le auto di Formula 1, però i piloti in grado di guidarle sono pochi e meno ancora quelli in grado di vincere un gran premio.
Per caricare un cella da 2500 mAh a 4000 mAh in sicurezza, ci vuole una patente speciale e attrezzature idonee a farlo.
Per esempio se leggiamo che la tensione deve essere a 4,2 V costanti durante tutto il periodo di carica e la corrente finale deve staccare a 100 mAh, ci vuole un charger che abbia il controllo elettronico di questi parametri, io di charger così precisi ne conosco solo uno.
Oltre ai parametri elettrici, c'è anche la sezione che riguarda i parametri ambientali, cioè la temperatura di esercizio e l'umidità relativa in cui sono utilizzabili le celle, un charger con un controllo "adeguato" della temperatura delle celle, durante la carica, la stacca in automatico al raggiungimento di una soglia di "sicurezza" preimpostata, molto utile per capire per esempio se una delle batterie del lotto messo a caricare, è potenzialmente "pericolosa", è il grafico delle temperature raggiunte durante la carica, cioè se tutte le batterie durante la carica, a parità di parametri elettrici impostati, si sono mantenute intorno ai 28/30 gradi, mentre una ha raggiunto i 50 gradi, qualcosa in quest'ultima cella di sicuro non va.
L'utente medio si affida a charger approssimativi, inserisce la batteria, quando va bene deve spingere un paio di tasti ed è felice così, per fortuna charger di questo tipo che "propongono" correnti di carica "inutilmente" alte sono pochi, se no la casistica delle celle che fanno i fuochi pirotecnici, sarebbe molto più grave.
In ogni caso durante la carica, le celle visto che ci passa la corrente si "scaldano" a "prescindere", per chi ne vuol sapere di più, si informi sull'effetto Joule, più le celle si scaldano e più aumenta la resistenza interna, quindi assorbono meno corrente, dissipandola in "ulteriore" calore, quindi per una ricarica fatta bene, le celle andrebbero adeguatamente ventilate, così facendo, si caricano di più, si stressano di meno e quindi possono subire un maggior numero di cicli di carica/scarica, nonché darci la sicurezza che quando ci serviranno, non faranno brutti scherzi.