s1990 ha scritto:io non ho capito che vuoi capire dai beamshot: io li intendo come un semplice paragone su come sono i fasci; in casi specifici
Esattamente: voglio mostrare il fascio com'è.
Quando spiego perché
non si può fare con la "tecnica" fotografica diffusa oggi tra i recensori, usando argomentazioni tecniche, forse non vengo capito.
Uso delle immagini di qualche tempo fa, scattate da me.
Guarda questa foto:
Cosa vedi?
Te lo dico io: con buona probabilità, non vedi una mazza. Io con il mio monitor vedo appena qualcosa sulla destra. È un albero. Questa foto è stata scattata illuminando il bosco con la Zebralight H501w in modalità di potenza media (sui 40 lumen a memoria). Nella foto non vedi niente, ma in quella situazione io in realtà vedevo molte cose. Pensa che riuscivo a camminare senza problemi con la modalità di potenza minima, con la media si vedeva parecchio.
Tu mi dirai: "eh vabbè, bastava aumentare il tempo di esposizione o gli ISO e veniva fuori tutto".
Vero, ma guarda questa foto:
È la stessa scena, con le stesse impostazioni, ma usando la Eagletac P20A2w in modalità turbo, che credo arrivi a quasi 200 lumen. Osserva lo spill, sull'albero in primo piano a destra: c'è
molta più luce, nonostante la Eagletac sia una thrower rispetto alla Zebra. Credi che nella mia esperienza reale la differenza fosse così marcata? Te lo dico subito: non lo era. Per la macchina fotografica però, che fa un casino di operazioni che sfuggono all'utente per creare un'immagine, la differenza era molto grande.
Anche non prendendo in considerazione il fascio, con una brutta semplificazione se vogliamo, la differenza è di circa 4 volte i lumen, sufficienti a farci percepire meno del doppio dell'intensità luminosa con la vista. La fotocamera però ha registrato una differenza enorme.
Come mai? Perché la macchina fotografica ha una dinamica luminosa
molto limitata. Ergo, non è uno strumento adatto a (di)mostrare la qualità della luce. La macchina fotografica interpreta (quando l'ho capito, sono diventato molto più tollerante nei confronti dei fotografi d'arte che post-producono fortemente i loro scatti).
Quando facevo fotografia analogica sulle pellicole era indicato il numero di stop della gamma dinamica, ovviamente poi stava anche nello sviluppo e nella stampa tirare fuori o meno tutta la dinamica possibile (non sempre desiderabile). Con la fotografia digitale questa "sapienza" si è un po' persa. Comunque sia, le foto digitali a 8 bit (ma anche a 16 bit) hanno una dinamica luminosa insufficiente a descrivere non solo con realismo (sarebbe impossibile) ma anche solo con distorta completezza quanto noi possiamo percepire con la vista.
Tornando alle nostre torce: con queste premesse, che cosa dimostro con una foto che non possa descrivere meglio a parole? Eppure stiamo tutti qui a domandarci a quanti iso scattare, con che parametri etc... Inutile ai fini della dimostrazione. Non discuto sui fini artistici, le foto con le torce che illuminano la notte mi piacciono molto.
Guarda poi qui:
Due tinte a confronto: 4200k sulla destra, 6000-qualcosa k sulla sinistra. A prescindere dal mio bilanciamento del bianco, la domanda è: sono davvero così tanto diverse (nell'esperienza reale)? Ti do la risposta: no.
In questo caso, la tinta cool è abbastanza realistica, ma la neutral è decisamente più gialla di quanto non sia realmente.
E allora, se la differenza è esasperata, e se la resa cromatica dipende comunque da una scelta del tutto arbitraria di bilanciamento del bianco e della tinta... che cosa cavolo dimostra una foto di una tinta? Io direi che non "dimostra" niente.
Prossimamente vorrei scrivere un post un po' più serio sull'argomento.
s1990 ha scritto:io fisserei un iso, diaframma e tempo , stessa focale (magari feflex e una focale fissa), strssa distanza (sia luce bersaglio che messa a fuoco, poi forse darebbero risultati tra loro confrontabili.
Non li darebbero.