NIWALKER NOVA MM15 MINIMAX Series

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Alien
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NIWALKER NOVA MM15 MINIMAX Series

Messaggio da Alien » 06/05/2014, 4:25

Recensione NIWALKER NOVA MM15 MINIMAX Series

by Alien

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Potentissima torcia che monta due grossi led MT-G2 P0 in dimensioni molto contenute. Il fascio è molto ampio e luminoso ma poco profondo

Caratteristiche Tecniche dichiarate dal costruttore

[list][*]Led: 2 x CREE MT-G2 P0
[*]Lumen massimi: 5233
[*]Massima distanza di tiro: 280m
[*]Dimensioni: 114mm (lunghezza) 64mm (diametro testa) 53,5mm (diametro corpo)
[*]Peso: 360g (senza batterie)
[*]Batterie: 4x18650
[*]Grado di impermeabilità IPX8[/list]
Viene dichiarata anche la presenza di un dissipatore in rame.

Sono a disposizione 6 livelli con i seguenti output e runtime (tutti secondo lo standard ANSI-FL1)

output / runtime
[list][*]Modalità 1: 6 lumen
[*]Modalità 2: 180 lumen
[*]Modalità 3: 450 lumen / 24 ore
[*]Modalità 4: 880 lumen / 9 ore 25 min
[*]Modalità 5: 1950 lumen / 5 ore 17 min
[*]Modalità 6 (Turbo) : 5233 lumen / 2 ore 10 min[/list]

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La torcia arriva in una scatola di piccole dimensioni che una volta aperta rivela al suo interno un comodo fodero contenente la torcia, la maniglia , il manuale di istruzioni, un laccio un oring di ricambio e il set necessario per fissare la maniglia alla torcia composto da due viti e una chiave a brugola.

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Salta subito all’occhio la particolarità della torcia che è dotata di due grossi led Cree MT-G2 P0 che promettono di sfoderare una quantità impressionante di luce, d’altra parte le parabole molto ampie e poco profonde fanno intuire subito che il fascio sarà prettamente flood.

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La Nova MM15 è caratterizzata dalla forma a “barattolo” quindi molto corta e con un corpo piuttoso largo dato che deve contenere ben 4 batterie 18650.

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Una volta separata la testa dal corpo si può notare la peculiare gabbia atta all’alloggiamento delle batterie che è collegato solidamente con la testa stessa dove si trovano i poli negativi con le relative molle mentre al lato opposto si trovano contatti piatti.
Una configurazione molto simile a quella della zebralight SC6330 che si limita però allo spazio di tre batterie.

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Gli spessori della torcia sono nella norma, mentre i filetti potrebbero essere un poco più abbondanti (la torcia si avvita/svita con solo 1 giro e mezzo) e scorrevoli anche se giungono già perfettamente lubrificati.

L’anodizzazione viene dichiarata come hard mil-spec, al tatto è morbida e liscia ma dà tanto l’impressione di essere molto delicata (avete presente la Armytek Predator ?).
Purtroppo non ho avuto il coraggio di testarla veramente, magari nel prossimo futuro potrò avere qualche feedback dall’usura dovuta all’uso.

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La testa presenta da un lato una fessura per infilare il laccetto da polso e un foro filettato a cui si può avvitare un comune attacco da cavalletto fotografico mentre da lato opposto ci sono il pulsante di accensione e i fori utili a fissare la maniglia con le viti in dotazione.

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L’installazione della maniglia si rende necessaria se si pensa di utilizzare la torcia a lungo a livelli alti dato che in breve tempo diventa talmente calda da rendere insopportabile il tenerla in mano.

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Purtroppo però la maniglia si fissa a partire da un terzo della torcia per cui la sua lunghezza è decisamente contenuta da non permettere l’impugnatura con tutte e quattro le dita della mano ma solo con le prime tre, cosa che la rende un po’ scomoda a lungo andare.

Un consiglio che darei alla Niwalker è quello di predisporre un attacco più vicino al bezel in modo da sfruttare tutta la lungezza della torcia.

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L’interruttore (elettronico) si trova perfettamente a filo con il resto della torcia la qual cosa ne rende difficoltosa l’individuazione nonostante la presenza di una incisione luminosa sopra di esso, questa lampeggia verde ogni tre secondi a torcia spenta altrimenti ha luce verde fissa a torcia accesa oppure rossa a segnalare le batterie scariche.
La pressione necessaria per attivarlo non è eccessiva ma allo stesso tempo è decisamente improbabile un’attivazione accidentale, l’escursione è breve e il click è abbastanza sonoro.

Interfaccia

Come già detto la torcia ha a disposizione 5 livelli di luminosità più uno turbo a cui si aggiungono due strobo, la modalità SOS e beacon.

I primi 5 livelli si accedono in sequenza partendo dalla torcia spenta con un singolo click e quindi tenendo premuto il pulsante si partirà dal livello più basso a salire fino al quinto e quindi da capo.
Un altro singolo click per spegnere la torcia
La torcia ha la memoria dell’ultimo livello utilizzato.

Dalla torcia accesa è possibile accedere agli altri livelli nascosti tramite un doppio click.
Il primo doppio click porta alla modalità Turbo da 5000 lumen, un altro doppio click per lo strobo veloce e un altro doppio click per lo strobo lento. Con il doppio click successivo si attiva l’SOS e infine con l’ultimo doppio click il beacon.

Con la torcia spenta è possibile accedere al momentary on nella modalità turbo tenendo premuto il pulsante mentre con un doppio click si attiva direttamente lo strobo veloce.

Come già detto il pulsante lampeggia verde ogni tre secondi per segnalare la presenza delle batterie, ma è possibile anche spegnere la torcia elettronicamente attraverso il pulsante con tre rapidi click da torcia spenta, altri tre rapidi click la riattiveranno.
Due rapidi flash confermeranno l’avvenuta operazione.

Beamshot su parete bianca
La torcia si trova a 60cm dalla parete mentre la macchina fotografica a 95cm.

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Un confronto con la Zebralight SC6330 in modalità turbo da 2400 lumen

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Beamshot all’aperto (ho tralasciato la modalità 1 perchè troppo debole per essere vista)

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Confronto con Zebralight SC6330 in modalità turbo (2400 Lumen)
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e anche un'animazione per rendere meglio l'idea

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RUNTIME

Ho quindi effettuato un test di durata in modalità TURBO con 4 batterie AW 2200.
Questi sono i risultati

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Grafico del runtime da cui si evince il passaggio dopo tre minuti dai 5233 lumens alla modalità 5 da 1950 lumens dichiarati.
Sul grafico corrisponde al 35% della luminosità di partenza, 1830 lumens circa, quindi direi che con i numeri circa ci siamo.
Poi per circa altri 100 minuti (1 ora e 40) scende gradualmente fino al 20% per poi curvare repentinamente verso lo 0 in altri 10 minuti.

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Qui ho unito al grafico del runtime quelli della temperatura della testa (vicino al pulsante) e del corpo della torcia.
Come si può notare si toccano picchi abbastanza elevati fino a quasi 55°C per la testa.
Forse sarebbe stata auspicabile un’alettatura per meglio smaltire l’abbondante calore sprigionato dai due grossi led.

Grafico runtime e temperatura mode5 (1950 lumen)

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In questo caso vengono smentite le 5 ore e 20 di autonomia dichiarate dalla casa dato che dopo un paio di ore è calato il buio (per precisione il grafico termina a 2 ore e 3 minuti)
Era anche facilmente immaginabile dal grafico della modalità Turbo dato che questa è durata solo 3 minuti dopodiché si è scesi a un livello molto simile al mode5 (un 10% circa inferiore).
Le temperature toccate dalla testa sono decisamente elevate e più che il picco di poco più di 54 gradi è da notare la velocità della curva a salire fino a 50°C dopo soli 20 minuti: nello stesso tempo il corpo tocca i 40°C per cui una temperatura alta ma non altissima.
Il picco per entrambi si tocca intorno ai 50 minuti in cui entrambe le temperatura sono salite di circa 4°C rispetto a mezz'ora prima

Grafico runtime e temperatura mode4 (880 lumen)
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Anche in questo caso il risultato differisce abbondantemente da quello dichiarato dalla casa (9h 25') in quanto dopo 5 ore e 10 minuti la luminosità crolla verso lo 0.
Questo si rivela il livello più sopportabile con la temperatura della testa che sfiora i 39°C ma, soprattutto, quella del corpo che non supera i 36°C


Confronto dimensionale

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da sinistra AW18650, Nova MM15, Zebralight SC6330

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da sinistra EagleTac Sx25L3, Nova MM15, Zebralight SC6330

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da sinistra Thrunite Tn30, Nova MM15, Zebralight SC6330


Pro
Dimensioni molto contenute
Grande autonomia ai livelli medi (dichiarate. mi riservo di testarla di persona)
Strobo facilmente accessibile ma escluso dalle modalità standard
Modalità ben spaziate
Potenza straripante in modalità turbo
Tinta del led
Fascio molto flood

Contro
Temperature molto elevate nelle modalità più luminose
Scarsa ergonomia: maniglia troppo piccola, corpo liscio e pulsante allo stesso livello della torcia.
Fascio molto flood

Considerazioni Finali

Ho acquistato questa torcia per vedere all’ opera una coppia di grossi MT-G2 che già mi aveva soddisfatto in configurazione singola con la EagleTac SX25L3 e devo ammettere che non mi hanno deluso.
Il fascio flood di questa tipologia di led è stato acuito dalle dimensioni minuscole della torcia che hanno costretto a delle parabole poco profonde, quasi piatte, è quindi scontato che dia il meglio di sè in ambienti non troppo vasti ma è in grado di illuminare a giorno anfratti o grandi locali.
La tinta neutral è poi sempre piacevole da vedere (la si nota bene nei beamshot al muro nel confronto con gli XM-L cool della Zebralight)

L’interfaccia è molto semplice e intuitiva e grazie al sistema del doppio click è possibile passare rapidamente dalle modalità normali ai livelli nascosti e altrettanto rapidamente tornarci.
Comoda anche la funzionalità di lock out che permette di spegnere la torcia dalla modalità stand by.

L’ergonomia è il suo punto debole: le dimensioni molto contenute hanno dovuto far scendere a compromessi sulle dimensioni della maniglia che è troppo piccola per la mano di un uomo per essere impugnata comodamente, ma il corpo con una zigrinatura che è unicamente decorativa (praticamente insensibile al tatto) e un pulsante né incassato né in rilievo rivelano, a mio parere, se non un difetto di progettazione almeno una certa leggerezza da parte della Niwalker su questi dettagli.
Il pulsante si può rintracciare al tatto dato che sta su una parte in rilievo ma l’operazione non è così immediata come può essere ad esempio con la Zebralight dove il dito praticamente cade nell’ incavo immediatamente all’ atto dell’impugnatura.

La torcia a mio parere è molto buona, sarebbe stato ancora meglio se la casa non avesse voluto a tutti i costi progettare una mini bomba e avesse aumentato la lunghezza della testa con una serie di alette dissipatrici e delle parabole un poco più profonde.
Ovviamente così si avrebbe avuto una torcia come molte altre con l’eccezione della presenza della coppia di giganteschi led.

Probabilmente la ricomprerei anche se il prezzo non è esattamente economico (ma nemmeno fuori mercato)


Voto: 7 su 10

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