[RECENSIONE] MacArmy PT18 by Alien

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Alien
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[RECENSIONE] MacArmy PT18 by Alien

Messaggio da Alien » 11/04/2016, 2:26

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Ho ordinato e ricevuto nell'arco di un giorno da LameLancette la MecArmy PT18 come sempre con un perfetto packaging a prova di corrieri poco accorti (per usare un eufemismo).

La PT18 fa parte della serie che comprende altri 3 modelli simili che si differenziano per le batterie con cui vengono alimentate: 16340 per la PT16 (recensione QUI), 14500 per la PT14, 10440 per la PT10 e, appunto, 18650 per la PT18.
Tutte con testa a triplo led XP-G2 con lenti Tir e ricarica tramite micro usb incorporata.

La confezione non è diversa da quella della più picccola PT16 se non, ovviamente, nelle dimensioni. Al suo interno si trova la torcia dotata di batteria in formato 18650 con in aggiunta lanyard, oring di ricambio e manuale di istruzioni.

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Gli spessori rispetto alla PT16 rientrano nei valori normali (scordatevi di fresarla per farci stare una 26650 :P ) scelta necessaria anche per contenerne il peso che non è già a livelli record vista la testa che tra elettronica e triplo led è già decisamente oltre la media.
La testa è dotata di due parti piatte che fungono da efficace antirotolamento e in corrispondenza di una di queste si trova il pulsante elettronico di accensione.
Il tailcap ha un aspetto abbastanza aggressivo con dei fori utili ad infilare il lanyard (o cordino) ma anche per utilizzare la torcia come candela ed è leggermente più ostico da svitare dato che la caratteristica della torcia vuole che non si estragga la batteria per ricaricarla ma che si sviti la testa per scoprire una presa microusb per fornire, tramite il diffusissimo cavo utilizzato per caricare cellulari e tablet, la corrente utile alla ricarica.
Questo sistema protegge la presa da acqua e sporco probabilmente più di quanto facciano i vari sportellini in gomma diffusi su altri modelli che prevedono la ricarica.
Da osservare come la chiusura del tailcap è protetta addirittura da un doppio oring mentre la testa da uno soltanto. Sono previste due molle una al positivo e una al negativo che provvedono a mantenere i contatti anche durante l’utilizzo più gravoso.

L’aspetto della anodizzazione trasmette un certo senso di robustezza (anche se non siamo ai livelli di Zebralight) ma credo possa passare un po’ di tempo nella stessa tasca con un mazzo di chiavi senza rischiare di ritrovarsi con tutti i graffi tipici delle torce in lega di alluminio sottoposte allo stesso trattamento.

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CONFRONTO DIMENSIONALE

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da sinistra Mecarmy PT16, batteria 18650, Mecarmy PT18, Zebralight Sc600 MKIII, Olight S30R
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Mecarmy PT16 e PT18 (a voi indovinare chi è chi :) )

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in senso orario da in basso a sinistra: Zebralight Sc600 MKIII, Mecarmy PT18, Olight S30R (più timida sullo sfondo la batteria 18650)


INTERFACCIA D’USO
Nell’interfaccia sorgono le differenze rispetto alla sorellina: con un click breve si accende la torcia al livello basso e con uno prolungato si passa tra i 4 livelli (Low/Med/High/Turbo).
Sempre da spenta con un doppio click si accede al livello turbo mentre con un triplo click, si attiva lo strobo.
dallo strobo è possibile attivare l’SOS con una pressione prolungata (>1 secondo)
è disponibile anche il momentary on al livello turbo: per attivarlo tenere premuto il pulsante di accensione a torcia spenta, il livello funzionerà finché verrà tenuto premuto il pulsante.
Non sembra essere disponibile alcuna memoria dell’ultimo livello utilizzato.

L’interfaccia è stata rivista rispetto alla PT16 ed è decisamente più fruibile e intuitiva nell’utilizzo.

Il pulsante elettronico è forse un po’ piccolo e di difficile individuazione essendo perfettamente a filo della torcia. Inoltre la corsa del pulsante è veramente breve quindi tra una cosa e l’altra spesso mi ritrovo più comodo ad utilizzare l’unghia più che il polpastrello per accenderla.


OUTPUT e RUNTIME


I livelli disponibili su questo modello sono 4 così dichiarati:
Turbo da 1000 lumen per 2,8 ore
High da 330 lumen per 4 ore
Medio da 100 lumen per 16,5 ore
Basso da 10 lumen per 156 ore

Purtroppo il livello alto è di soli 330 lumen, per cui un salto notevole rispetto al turbo, forse un 500lumen circa sarebbe stato un output più gradito anche se, come si può vedere dal grafico del runtime, dopo 5 minuti di utilizzo al livello Turbo si ha uno stepdown a 600lumen circa che quindi può essere considerato il reale livello alto alternativo.

A differenza della sorellina PT16 i 1000 lumen dichiarati sembrano esserci tutti (come si può arguire dai beamshot e anche dai valori che ho rilevato dalla mia light box artigianale) e anche i valori dei livelli inferiori paiono essere fedeli alla realtà.
Il pregio di questa torcia è che il triplo led unito all’ottica tir forniscono un fascio decisamente flood tanto da lambire la punta dei piedi tenendola in pugno nell’uso comune.
il picco di candele dichiarato è di 4915 per una distanza massima di 140 metri (ma dove???) di tiro.
il mio rilevamento è di 3750 candele e il tiro.. beh diciamo che una torcia di questo tipo non è fatta per puntare lontano.

il runtime è buono per la luminosità espressa soprattutto visto che il triplo led comporta un’efficienza inferiore ai modelli a singolo.

Vengono dichiarate 2,8 ore per il livello turbo con uno step down dopo 3 minuti al 70% per proteggere la torcia da stress eccessivi e per lo stesso motivo c’è un controllo in tempo reale della temperatura che modula di conseguenza l’output.

In realtà lo step down l’ho rilevato dopo 5 minuti per poi mantenere un andamento quasi piatto intorno al 60% (quindi 600lumen circa) per poco più di un’ora per scendere nell’arco di 20 minuti alla stessa luminosità del livello medio (quindi al 33% del valore iniziale) per poi scendere verso lo 0 nell’ora successiva.
Per cui il valore di runtime dichiarato è (quasi) rispettato ma sicuramente non al massimo della luminosità.

Per quanto riguarda il valore high, invece, è perfettamente coerente con quanto dichiarato: 330lumen quindi il 33% del massimo e durata dello stesso di 4 ore anche se il valore esatto viene mantenuto per 3 ore e 20 circa prima di iniziare a scendere rapidamente verso lo 0 nell’ora successiva.

La batteria con la quale è stato eseguito il test è quella fornita con la torcia cioè una 2600mah protetta di marca non nota.
Si potrebbe pensare che la si potrebbe dotare di una di maggiore capacità per aumentarne l’autonomia ma, secondo me, la 2600mah è un ottimo compromesso tra autonomia e tempo di ricarica (dichiarato in circa 3 ore).

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CONCLUSIONI
Questa torcia è una buona mono 18650, con una ricarica di tipo microusb e quindi adatta anche a chi non possiede caricatori specifici ma vuole comunque usufruire della potenza delle batterie al litio. Inoltre il sistema a triplo led con lente tir produce un bel fascio uniforme, bianco che risulta ben fruibile anche in ambiente domestico oppure per passeggiate notturne visto che illumina già a partire poco più avanti della punta dei piedi tenendola con la classica impugnatura al fianco.

Come emerso anche discutendone al raduno, l’ideale sarebbe stato poter inserire lo spinotto di ricarica senza dovere necessariamente rimuovere la testa. Sarebbe stato sufficiente una filettatura più lunga di veramente poco affinché si potesse effettuare l’operazione di ricarica senza separare le due parti della torcia con tutti i rischi del caso.

Seguono un po’ di beamshot per cercare di far capire sia la luminosità sia il tipo di fascio in confronto con altri modelli più o meno simili come dimensioni e alimentazione (non come led)

La prima serie è di foto al muro bianco con la torcia a 35cm e la fotocamera a 65cm dal muro stesso.

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turbo 1/50s

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High 1/50c
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Med 1/50s

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Low 1/50s

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Olight Mode1

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ZL SC600w MkIII H1

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ZL SC600 MKII H1


Qui con il muro a 8 metri di distanza

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Qui la distanza tra la torcia e la parete della cascata è di circa 25 metri
La foto di controllo è omessa perché sarebbe stata completamente nera.
Da notare come la MecArmy sia l'unica a illuminare praticamente a partire dai piedi del cavalletto.

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