In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Le vostre escursioni e i vostri viaggi con al fianco le vostre fedeli torce.
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stefano
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Re: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da stefano » 26/02/2015, 18:44

Perfetto grazie hai chiarito ogni dubbio.
Per le emergenze il solare e quel sistema a manovella di cui è stata postata l'immagine in questo thread penso siano l'ideale.
Mi ricorda i film sulla WWII dove c'era l'operatore radio con accanto una persona che pedalava o usava un sistema a braccia per tenere in carica la batteria.

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Ultimo Katun
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Re: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da Ultimo Katun » 27/02/2015, 6:12

In caso di “contesto ostile” (guerra, disastro naturale, crollo della “struttura sociale”ecc.) e dando per scontato che si è in un luogo dal quale si desidera allontanarsi, io avrei questi pensieri:
Prima di tutto cercherei di conoscere al meglio la situazione generale, sia mia, sia del luogo dove sono, sia del motivo che mi spingerebbe ad allontanarmi.
Non sempre allontanarsi da un luogo è un vantaggio ma stabilito che è necessario farlo (per esempio per andare a raccogliere cibo o medicinali, per recarsi in un luogo di raccolta distante, ecc.) io raccoglierei ancora informazioni sia sul percorso che sulla destinazione.
Dalle informazioni ottenute potrebbe risultare che il percorso potrebbe essere suddiviso in tappe con qualche forma di approvvigionamento ed anche la destinazione potrebbe avere, oltre allo scopo del nostro viaggio, anche supporto logistico materiale, come gruppi elettrogeni o fonti di energia che possiamo usare.
Nel caso potessimo usare solo uno zaino io opterei per quelli con le ruote, in maniera da poter portare un carico maggiore.
Nello specifico di questo thread c'è l'uso delle nostre amate torce, utilizzo legato alla loro autonomia ed affidabilità.
Diciamo alcune cose: C'è differenza se il viaggio viene affrontato da un'unica persona o da più persone, questo perchè la “sinergia” di più persone può anche aumentare esponenzialmente (uno vale per uno, due valgono per tre e tre valgono per cinque e così via). Io ipotizzo un gruppo di 4 persone, diciamo una tipica famiglia che è costretta a spostarsi, diciamo dal “punto Alfa” al “punto Zeta”, cioè da un “punto Origine” ad un “punto Zeta” (di solito si chiama così la destinazione o punto di incontro). Esaminiamo solamente un tipico percorso di notte; si camminerà anche di giorno ma per ora non ci interessa, ed esaminiamo per ora una sola tappa altrimenti parleremmo per molto.

Se abbiamo o vogliamo usare solamente le torce a led per l'illuminare il nostro viaggio (escludiamo le lampade ad altri combustibili) una prima misura sul numero delle torce e sul numero delle batteria di scorta si può rilevare dal tipo di uso che ne vogliamo fare. Io farei così:
Ogni persona avrebbe due torce delle quali una sarebbe a modulo P60 (ricambio veloce con poco peso). Ogni persone dovrebbe avere un numero di batterie sufficiente per se, in formato standard e standardizzato nel gruppo ed ogni persona avrebbe un compito specifico all'interno del gruppo.
I compiti che farei sarebbero tre: una avanguardia; una retroguardia ed un esploratore.
L'avanguardia avrebbe il compito di illuminare in maniera “flood” il percorso di tutti (cioè del “gruppo composto”, escludendo l'esploratore che ha una sua autonomia specifica), una torcia flood a bassa intensità per risparmiare energia. Questo però implica che non si vede a distanza; a questo compito provvede l'Esploratore che ha il compito di muoversi in avanti, “leggere” il terreno ed il percorso, usando una torcia da ricerca a lunga portata e nell'intensità necessaria per rendersi conto del percorso e dare risposte attendibili all'avanguardia che guida il gruppo, anche, se possibile, usando delle carte geografiche.
La retroguardia può scegliere se è vantaggioso tenere accesa una luce rossa, di debole intensità.
In questa maniera abbiamo 4 persone che camminano sapendo cosa hanno davanti anche ad una certa distanza ma usano solamente due torce, delle quali una a basso consumo, al massimo tre se consideriamo il “lumino” posteriore rosso ma anch'esso dal basso consumo. L'autonomia è data dalla somma delle batterie del gruppo, quindi ogni torcia avrà più batterie di quelle trasportate dal singolo (“sinergia”); ma in caso di frazionamento del gruppo è garantita l'autonomia individuale. Vantaggioso è l'uso di una lampada con diffusore a 360 gradi (colore a scelta, meglio bianco) a ciclo intermittente, questo per permettere all'esploratore di allontanarsi ancora di più dal gruppo, potendolo però ritrovare il gruppo grazie alla visibilità dell'intermittenza della luce (non sempre il flood a bassa intensità dell'avanguardia permette di essere individuati a distanza).
Tipologia delle batterie: Dipende. Cosa abbiamo di pronto?
Abbiamo possibilità di caricarne altre prima della partenza?
Il viaggio dal punto Alfa al Punto Zeta, prevede un ritorno al punto Alfa?
Prendiamo l'ipotesi che sia un viaggio di trasferimento fatto a tappa semi-forzata, nel senso che magari dovete prendere una nave che parte diciamo tra 30 ore, il porto è a 70 Km. Diciamo che il gruppo è composto da adulti ma che possono non essere preparati a camminare per un tratto così lungo.
Una indicazione “a spannometro” (nel senso che dipende da troppe cose, dalle persone e dal peso del bagaglio, ecc.) si possono fare 5Kmh per 10 ore, quindi 50 Km. Al giorno considerando anche i periodi di riposo.
Quindi si viaggia di giorno e di notte. In percentuali variabili dal contesto del viaggio. (potrebbe fare troppo caldo per viaggiare di giorno, per esempio, o trovarsi con un nubifragio che ci tiene fermi di giorno e ci costringe quindi a fare viaggi notturni per arrivare in tempo.
SE non è previsto il ritorno, le batterie che si possono portare sono maggiori, in quanto possiamo pensare che molte di loro saranno abbandonate all'esaurimento (si buttano quando scariche) e che il peso complessivo delle batterie si abbasserà col passare delle ore.
SE è previsto un ritorno allora bisogna chiedersi se al punto Zeta ci sarà la possibilità di ricaricarle (fa parte delle informazioni che bisogna cercare di reperire prima del viaggio in quanto lo possono condizionare). Diciamo in generale che ogni punto di incontro è dotato di energia, presupposto stesso per creare il punto/luogo/base, ma se non si hanno informazioni certe, mai dare qualcosa per scontato.
Come usare le batterie? Non c'è un metodo preciso ed assodato, siamo in una situazione di emergenza dove molte decisioni vengono prese senza essere pianificate. Comunque, visto che a parità di peso (circa) delle batterie, esistono differenti capacità, direi di usare per prime quelle a minor capacità in maniera di disfarci prima del peso divenuto inutile. Faccio un esempio pratico:
Se ho in dotazione 10 batterie e cinque di queste sono da 2000mAh e cinque da 3400mAh, con un peso totale di 450 grammi circa e con una capacità totale di 27000 mAh, usando prima quelle da 2000mAh e buttandole quando esaurite, io velocemente mi sarò liberato di metà del peso ma conservando ancora molto più della metà di energia; se facessi il contrario (prima quella da 3400 e poi quelle da 2000) per un lungo tratto avrei ancora il peso della maggioranza delle batterie, arrivando ad esaurire (e quindi a liberarmi di peso) solo oltre la metà del viaggio in notturna. Altro vantaggio di consumare e buttare prima quelle di bassa capacità è che all'arrivo al punto Zero avremo una miglior qualità e capacità di batterie restanti, eventualmente da ricaricare.
Altri strumenti oltre le batterie:
può servire tutto, l'importante è trovarne il vantaggio, cioè la condizione o la somma delle condizioni favorevoli, a cui però va associato anche la condizione di svantaggio.
Un vantaggio è la ridondanza. Se serve un caricatore ma ne abbiamo tre saremo più sicuri che quando ci serve ne avremo uno sicuro/funzionante, ciò aumenta la sicurezza; lo svantaggio della ridondanza è di solito il peso e l'ingombro.
Come oggetti si possono usare i caricatori a celle solari ma abbisognano delle condizioni appropriate, perchè di notte, di giorno ma nuvoloso e quando piove, non hanno rendimento od hanno un rendimento minore, pesano però comunque. Io lo porterei, ma in un viaggio da fare in un determinato tempo bisogna vedere il tempo di utilizzo che possono avere e se in quel tempo ci danno vantaggi accettabili. Ho visto un caricatore solare portatile, che da (uscita) 1A a 5Volt (condizioni ottimali), pesa poco più di un kg. E se ognuno del gruppo l'avesse, si avrebbe una buona fonte di energia (sempre nelle condizioni ottimali). Sulla dinamo portatile ho dei dubbi, va bene girare la manovella per un tempo limitato ma già dopo un minuto si vorrebbe finire; poi hanno una capacità di ricarica di solito svantaggiosa rispetto alle dimensioni od al peso e c'è da considerare che consumano risorse umane, calorie, e questo significa stanchezza e necessità di riposo o di nutrirsi.
Una cosa interessante, che mi riprometto di sperimentare, è se è vantaggioso montare una dinamo da bicicletta sulla ruota del carrello dello zaino, in questa maniera potrebbe produrre muovendosi parte di quella energia che ci serve, ma aumentando l'attrito delle ruote comporta sempre un maggior consumo di calorie.

Come si vede non esistono regole che impostate in periodo di calma possano valere al 100% nel periodo di emergenza, esistono regole che insegnano a impostare una missione (viaggio, ecc) poco prima di intraprenderla, sapendo usare al meglio quello che si ha in quel momento a disposizione coerentemente alle condizioni che si vanno a trovare, come periodo lungo di pioggia, o un periodo lungo di siccità, o dover superare una montagna o dei guadi; o l'avere la possibilità di punti di appoggio intermedi, ecc.
L'informazione quanto più completa possibile è un pilastro della buona riuscita; avere carte stradali e geografiche che comprendano l'altitudine, conoscere se altri gruppi hanno intrapreso lo stesso percorso e cercare di contattare persone che hanno già avuto esperienza, se ce ne sono. Tutte cose che permettono un uso razionale e pratico delle nostre risorse di energia.

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Re: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da P.P. » 27/02/2015, 8:42

stefano ha scritto:Mi ricorda i film sulla WWII dove c'era l'operatore radio con accanto una persona che pedalava o usava un sistema a braccia per tenere in carica la batteria.
:ok:

Ultimo Katun ha scritto:I compiti che farei sarebbero tre: una avanguardia; una retroguardia ed un esploratore.
Molto interessante la disamina di questi tre ruoli ;) .
Ultimo Katun ha scritto:Come usare le batterie? Non c'è un metodo preciso ed assodato, siamo in una situazione di emergenza dove molte decisioni vengono prese senza essere pianificate. Comunque, visto che a parità di peso (circa) delle batterie, esistono differenti capacità, direi di usare per prime quelle a minor capacità in maniera di disfarci prima del peso divenuto inutile. Faccio un esempio pratico:
Se ho in dotazione 10 batterie e cinque di queste sono da 2000mAh e cinque da 3400mAh, con un peso totale di 450 grammi circa e con una capacità totale di 27000 mAh, usando prima quelle da 2000mAh e buttandole quando esaurite, io velocemente mi sarò liberato di metà del peso ma conservando ancora molto più della metà di energia; se facessi il contrario (prima quella da 3400 e poi quelle da 2000) per un lungo tratto avrei ancora il peso della maggioranza delle batterie, arrivando ad esaurire (e quindi a liberarmi di peso) solo oltre la metà del viaggio in notturna. Altro vantaggio di consumare e buttare prima quelle di bassa capacità è che all'arrivo al punto Zero avremo una miglior qualità e capacità di batterie restanti, eventualmente da ricaricare.
:segreto: :ok:
Ultimo Katun ha scritto:L'informazione quanto più completa possibile è un pilastro della buona riuscita; avere carte stradali e geografiche che comprendano l'altitudine, conoscere se altri gruppi hanno intrapreso lo stesso percorso e cercare di contattare persone che hanno già avuto esperienza, se ce ne sono. Tutte cose che permettono un uso razionale e pratico delle nostre risorse di energia.
Grazie per questa esauriente e molto dettagliata trattazione ! ;)
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Re: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da stefano » 27/02/2015, 13:28

Grazie Ultimo per tutti gli spunti.
Riguardo alla dinamo e al discorso di pedalare con gambe o braccia son daccordo bruci calorie ma è un modo sicuro di produrre energia anche in luoghi chiusi dove il solare non va.
Molto tempo fa chiesi su CPF e mi fecero notare che per poter usare una dinamo per caricare le batterie bisognava poi usare un componente, ora è passato tanto tempo non ricordo con esattezza cosa mi risposero ma oltre alla dinamo poi ci voleva un qualcosa che stabilizzasse la corrente.
Se ritrovo il post lo riporto qui.

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Re: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da Ultimo Katun » 27/02/2015, 14:22

stefano ha scritto:Grazie Ultimo per tutti gli spunti.
Riguardo alla dinamo e al discorso di pedalare con gambe o braccia son daccordo bruci calorie ma è un modo sicuro di produrre energia anche in luoghi chiusi dove il solare non va.
Molto tempo fa chiesi su CPF e mi fecero notare che per poter usare una dinamo per caricare le batterie bisognava poi usare un componente, ora è passato tanto tempo non ricordo con esattezza cosa mi risposero ma oltre alla dinamo poi ci voleva un qualcosa che stabilizzasse la corrente.
Se ritrovo il post lo riporto qui.
Nei luoghi chiusi non ci sono problemi, la dinamo va benissimo, anzi è installata ancora adesso in molte tipologie di rifugi, ma purtroppo se si cammina risente delle sue caratteristiche, cioè il peso (arriva a pesare anche 30kg.). Se si diminuisce il peso per renderla trasportabile o portatile si diminuisce nei fatti anche l'energia che può erogare.
La dinamo nei rifugi è anche abbastanza facile da realizzare dato che in pratica si rende statica una bicicletta eliminando anche le parti inutili e la si collega meccanicamente (catena) ad una dinamo od alternatore, dall'alternatore va al regolatore di tensione/raddrizzatore e poi può essere utilizzata direttamente (ma il voltaggio è proprio un"altalena") o tramite un accumulatore che in qualche modo provvede a regolarizzare il flusso, che comunque deve essere il più omogeneo possibile (pedalata costante).
Dopo la batteria andrebbe anche un inverter 12(o 24) volt->220volt. in maniera da avere un range di tensioni da 12cc a 220 volt ac.
Io direi poi di aggiungere uno stabilizzatore di tensione. questo se si utilizzano apparecchi mentre è in azione la dinamo, invece se viene usata solamente per ricaricare la batteria, lo stabilizzatore (lato utenza 12 volt cc.) può essere omesso dato che usando solamente la batteria (a dinamo ferma) si ha già una tensione sufficientemente stabile.

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Re: R: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da cyberescudo » 27/02/2015, 17:51

Ritengo molto utile il discorso di Ultimo Katun in merito alla strategia d'emergenza.
Per quanto riguarda le celle da portare in una situazione critica ritengo che le primarie litio siano preferibili rispetto alle li-ion.
Le li-ion per essere conservate ottimamente devono essere stoccate al 40% della loro capacità ed ad una bassa temperatura quindi in un contesto d'emergenza non potremmo averle pronte al massimo del loro potenziale.
Le primarie litio invece non temono la temperatura,hanno una bassissima autoscarica e pesano poco.
Due Panasonic cr123a lithium pesano 32 grammi contro i 48 di una 18650.
Una Energizer l91 pesa 14 grammi contro i 28 di una eneloop.

Per quanto riguarda il pannello solare che ho postato possiede un peso di 320 grammi ed una corrente max di 1,4 A
Questo amperaggio come ovvio è variabile in base alle condizioni del cielo.

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Re: R: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva

Messaggio da stefano » 27/02/2015, 18:47

cyberescudo ha scritto:le li-ion per essere conservate ottimamente devono essere stoccate al 40% della loro capacità ed ad una bassa temperatura quindi in un contesto d'emergenza non potremmo averle pronte al massimo del loro potenziale.
Le primarie litio invece non temono la temperatura,hanno una bassissima autoscarica e pesano poco.
Due Panasonic cr123a lithium pesano 32 grammi contro i 48 di una 18650.
Una Energizer l91 pesa 14 grammi contro i 28 di una eneloop.
Vero ma nessuno ci obbliga a conservarle "ottimamente" a che serve avere le 18650 se poi quando serve non son cariche?
Oggi le batterie costano poco, a 5-8 euro si prendono le KP da 2600 e 2900
Sì se conservate totalmente ariche si degradano prima ma ci si può stare, l'invecchiamento comunque si può rallentare tenendole in frigo cariche, l'ideale sarebbe tenerle in frigo al livello di carica che dici tu ma anche tenendole al 100% in frigo potrebbe andar bene come compromesso invecchiamento/praticità.
Poi se dopo 5 anni si sono degradate (o hanno perso un 30%) del loro potenziale pazienza..

Il discorso CR123 o L91 è che hanno scadenza, vero che è una scadenza nominale perchè son sicuro che dopo 20 anni ancora un 65/70% di carica la hanno ma c'è il discorso che una volta usate le getti.. e fare una scorta consistente è costoso.
Per me la batteria di emergenza è la Eneloop affiancata comunque da un pò di litio ricaricabili 18650, il problema è ricaricare, ma non è detto che le situazioni di pericolo siano sempre apocalttiche.
Una ricaricabile si potrebbe prima o poi ricaricare, magari recandosi o incontrando qualche posto dove c'è disponibilità di energia.
Anche avere un charger con cavo auto, magari incontrando auto abbandonate durante il percorso (sempre che qualche EMP non abbia fritto tutto) non so una carica residua di una batteria auto se dopo 6 mesi o un anno dall'ultima accensione ha ancora energia per far funzionare un caricabatterie dei nostri.
Il discorso dei charger solari è da provare, i prezzi son scesi e un 20 euro per un pannellino come quello che avete linkato si possono anche buttare, certo che se ci vogliono 3 giorni per caricare una 18650 da 3400... però meglio che niente :)

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Re: R: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da cyberescudo » 27/02/2015, 23:47

Il tuo discorso è giusto.
Però qui stiamo considerando l'ipotesi di un trasferimento con zaino in spalla in circostanze avverse. In questa situazione l'uso del BOB deve permettere uno spostamento veloce verso la BOL(bug out location). Quindi la BOB sarà leggera mentre la BOL sarà accessoriata di tutto l'occorrente necessario alla sussistenza (anche batterie). Penso che prendere la BOB senza una destinazione precisa non sia la migliore soluzione.
Quindi nella BOB metterei batterie primarie per la loro leggerezza e perché sono sicuro che siano cariche ma comunque come detto prima anche un paio di 18650 e 14500.

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Re: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da black eye » 28/02/2015, 0:54

In condizioni apocalittiche possiamo ipotizzare che il cielo sia addirittura semioscurato da pulviscolo, in quel caso se manca l'energia elettrica si risolve poco anche con i pannelli solari, forse sarebbe utile un minieolico autocostruito ma anche una cosa minimale fatta con pala di ventilatore e motorino elettrico che renda 4-5 v inizia ad essere ingombrante, stiamo aggiungendo altra roba e non è facile se ti devi spostare. Se si deve stare in un rifugio fisso è una cosa, ma se ci si deve spostare diventa difficile portarsi dietro attrezzature sufficientemente grandi da poter generare energia utile dalle rinnovabili. Mi piace molto invece l'idea di Stefano di ciucciare corrente da auto abbandonate al loro destino, quella secondo me può essere una bella soluzione. Probabilmente in queste situazioni l'unica fonte di luce possibile tornerebbe ad essere il fuoco :?

Tornando al quesito iniziale, e cioè quale riserva di batterie e torce (e anche altro) portarsi dietro per coprire 4 giorni, io comincio col dire che ho due torce a dinamo e le porterei entrambe, è vero che ti passa la voglia dopo due minuti che stai girando la manovella, ma prima di tutto posso anche tenerla scarica e girarla solo nei momenti in cui mi serve la luce, non è detto che debba per forza tenere la torcia accesa tutta la notte. In secondo luogo se faccio parte di un gruppo di 3-4 persone, famiglia o altro che sia, possiamo tranquillamente girare la manovella a turno per due-tre minuti ciascuno, in questo modo si dovrebbe avere una buona carica prima di stancarsi. Riguardo alle torce a batteria porterei la nitecore p36 che tiene si due batterie ma ha una decina di livelli, usando il secondo ad esempio ho tante ore di luce ad una intensità sufficiente per spostarmi, se mi servono per un momento tutti i lumens per vedere lontano con la rotella passo istantaneamente al livello più alto senza passare da quelli intermedi e allo stesso modo torno ai livelli bassi. Quindi p36 con 6 18650, 3 coppie. Avendo un pannellino solare come quelli postati porterei anche quello, se c'è bel tempo sicuramente sono molto comodi. Porterei anche un paio di torce AA per la potenziale possibilità di reperire le batterie cammin facendo, una delle due potrebbe anche essere una banale frontale multiled 5mm che di solito hanno svariate ore di autonomia , l'altra una buona torcia con livelli ben spaziati. Porterei ovviamente un carichino con cavo da 220 e cavo per accendisigari.

Riguardo al modo di spostarsi descritto da Ultimo, e cioè con una persona avanti a tutti per vedere in anticipo dove passeranno gli altri, forse io farei così: Nessuno del gruppo avanti, tutti assieme. Torcia flood per vedere dove si cammina, magari sollevata sulla testa di tutti ad esempio legandola in cima ad un corto bastone fissato allo zaino, luminosità regolata bassa per allungare l'autonomia. Io penso che per 4 persone che si muovono raggruppate 150-200 lumens siano sufficienti per vedere dove si mettono i piedi. Oltre alla torcia flood anche un' asferica da accendere solo a momenti per vedere lontano davanti a se, non so ogni 70 metri accendi l'asferica per alcuni istanti, controlli che nei prossimi 100 metri sia tutto libero e prosegui per altri 70. Sceglierei l'asferica perchè con un numero relativamente ridotto di lumens permette di vedere parecchio lontano e quindi si avrebbe più autonomia rispetto al coprire le stesse distanze usando una torcia da tiro con riflettore.

Non per ridere ma porterei con me anche 4-5 candele ;)
Non esistono cure

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Re: In un'ipotesi di pericolo... quale riserva " mobile " di batterie avere con sè ?

Messaggio da stefano » 28/02/2015, 1:02

black eye ha scritto:Probabilmente in queste situazioni l'unica fonte di luce possibile tornerebbe ad essere il fuoco :?

C'è in commercio un bollitore caricabatterie, mi pare il link fu postato anche qui.

Edit: rispetto al passato ci sono molti più prodotti per la gioia dei prepper :)
Però in caso di emergenza più le cose sono semplici e meglio è.

http://flamestower.com


http://biolitestove.com/products/biolite-campstove


http://www.instructables.com/id/Battery ... ed-by-Fire



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